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Cronaca

Paternò, Fiamme e degrado al plesso scolastico “Falconieri”

L’incendio è divampato all’interno della zona vandalizzata, da tempo rifugio di fortuna per senzatetto e migranti.

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Stamani, intorno alle 9:30 nell’istituto comprensivo “G.Marconi” del plesso di via Falconieri di Paternò,  un incendio è divampato all’interno della zona vandalizzata dell’edificio, da tempo rifugio di fortuna per senzatetto e migranti. Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme sarebbero scaturite da un fuoco acceso da uno degli occupanti, probabilmente intento a cucinare.

L’allarme è stato immediato. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, con grande tempestività, sono riusciti a domare il rogo ed evitare il peggio, mentre, l’uomo, alla vista dei soccorritori, si sarebbe dato alla fuga. La situazione resta critica. La parte dell’edificio interessata, già ampiamente compromessa da atti vandalici e da precedenti incendi, versa in condizioni disastrose. Una vera e propria minaccia, come hanno avuto modo di constatare i vigili del fuoco intervenuti sul posto poiché l’edificio è esposto al serio rischio di crollo, troppi incendi nel tempo e, l’accumulo di rifiuti, legna e vecchi mobili, potrebbero favorire nuovi episodi di grande pericolosità.

A rendere ancora più inquietante il quadro è la vicinanza con le sezioni regolarmente attive della scuola, frequentate ogni giorno da bambini della materna e delle elementari. Solo una parete separa infatti le aule scolastiche dall’area fatiscente.Insegnanti, genitori e la dirigente scolastica hanno più volte segnalato il problema alle autorità competenti e anche alla Procura, senza però ottenere interventi risolutivi. Nonostante i numerosi blitz della Polizia Municipale e i sigilli apposti per impedire l’accesso all’edificio vandalizzato, gli occupanti sono tornati a più riprese, abbattendo reti e barricate.

La vicenda riaccende l’attenzione su un’emergenza che appare sempre più urgente, tra rischi per la sicurezza e il degrado di un’area che continua a rappresentare una minaccia concreta per l’intera comunità scolastica.

Cronaca

Misterbianco, l’ultimo saluto alla piccola Maria Rosa

A celebrare le esequie in forma privata Don Nino Vitanza

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Hanno avuto inizio, all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Misterbianco, le esequie in forma privata per dare l’ultimo saluto alla piccola Maria Rosa, la bambina di soli sette mesi lanciata dal balcone della propria abitazione dalla madre. Un corteo commosso e composto, quello che ha accompagnato pochi minuti prima il corpo della piccola dalla sua abitazione alla parrocchia dove ha celebrato l’eucarestia Don Nino Vitanza.

Il corpo della piccola, aveva fatto ritorno nella sua casa di via Marchese dopo che era stata eseguita l’autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Catania. Ad accoglierla era stata l’intera comunità di Misterbianco, profondamente scossa da quanto accaduto. Una città sconvolta da una tragedia che ha colpito nel profondo di tutti. A dare l’ultimo saluto, oggi, una piazza gremita di cittadini, che si sono comunque voluti stringere attorno alla famiglia della vittima. “Conosco bene i miei concittadini e posso dire che Misterbianco è rimasta senza parole. Siamo tutti sconvolti. Come sindaco e come padre, provo un dolore difficile da descrivere. È una sofferenza enorme per la famiglia coinvolta”, ha dichiarato il sindaco Marco Corsaro.

Nel frattempo, è stato convalidato l’arresto della madre della piccola da parte del GIP Simona Ragazzi, accusata di omicidio volontario. Il giudice ha inoltre richiesto alla Procura ulteriori accertamenti per verificare se vi siano responsabilità di terze parti, in particolare da parte di enti pubblici che erano informati delle condizioni psichiche precarie della donna. La quarantenne era infatti in carico al Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Catania ed era seguita da un amministratore di sostegno – il padre, medico operante fuori dalla Sicilia – nominato dal Tribunale di Catania lo scorso febbraio.

Attualmente la donna si trova detenuta nel carcere di Piazza Lanza. Tuttavia, come ha precisato il suo legale, l’avvocato Alfio Grasso, qualora la struttura penitenziaria non fosse in grado di garantirle un’adeguata assistenza sanitaria, si potrebbe prendere in considerazione il trasferimento in un istituto più attrezzato per gestire casi psichiatrici complessi. Durante l’udienza di convalida, la donna avrebbe mostrato segni di pentimento e avrebbe ammesso le proprie responsabilità. Ora si attende la valutazione delle sue condizioni mentali. Non è escluso che la Procura di Catania, guidata in questo caso dal sostituto procuratore Francesco Rio, possa nominare uno specialista per stabilire se la madre della bambina fosse in grado di intendere e volere al momento dei fatti. Anche la difesa potrebbe decidere di avvalersi di una perizia psichiatrica.

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Cronaca

Catania, carabinieri smantellano un deposito di droga, arrestato il 35enne “El Makiko”

Rinvenuti circa 170 grammi di cocaina, 1.600 dosi di marijuana per un totale di oltre 10,5 chilogrammi, panetti e dosi singole di hashish per oltre due chili e più di 2.000 euro in contanti. Il valore della droga è stimato in quasi 150 mila euro

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A Catania i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale hanno arrestato un 35enne per spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, da quanto accertato dai militari dell’Arma, muoveva i suoi traffici nonostante fosse ingessato e con una spalla immobilizzata a causa di un recente incidente stradale. Il 35enne ai suoi clienti consegnava le dosi, ma regalava anche un gadget: un portachiavi con l’immagine di un personaggio dei cartoni animati su una nuvola di marijuana, con la scritta “El Makiko’, che era anche il suo pseudonimo.

Militari dell’Arma lo seguivano per i suoi precedenti penali: l’uomo, che era rimasto ferito in un incidente stradale, per cercare di non farsi notare, si spostava utilizzando un’utilitaria bianca guidata da un amico. I carabinieri hanno accertato che l’auto effettuava frequenti passaggi nei pressi di un garage di via Caronda, elemento, questo, che ha rafforzato il sospetto che l’uomo continuasse a gestire un’attività illecita, avvalendosi di un luogo di stoccaggio proprio in quella zona.

I militari hanno seguito l’autovettura per un breve tragitto, decidendo poi di intervenire e bloccare i due in via Pietro dell’Ova. Durante la perquisizione, il 35enne aveva in tasca 500 euro e un mazzo di chiavi con un telecomando che ha insospettito i militari i quali hanno così deciso di verificare se il telecomando aprisse cancelli di quella zona. Giunti poi in via Caronda, hanno avuto conferma che il dispositivo apriva un cancello automatico che dava accesso a una serie di box su due piani interrati Proseguendo la ricerca, gli investigatori sono riusciti ad aprire un garage al secondo piano interrato adoperato come deposito di droga.

Hanno trovato circa 170 grammi di cocaina confezionata in decine di bustine termosaldate, 1.600 dosi di marijuana per un totale di oltre 10,5 chilogrammi, panetti e dosi singole di hashish per oltre due chili e più di 2.000 euro in contanti. Il valore della droga, che è stata sequestrata, è stimato dagli investigatori in quasi 150.000 euro. Nel garage i carabinieri hanno recuperato anche bilancini di precisione, materiali per il confezionamento e numerosi portachiavi che il pusher consegnava ai suoi clienti come gadget, con l’immagine di un personaggio dei cartoni animati su una nuvola di marijuana con la scritta “El Makiko”, pseudonimo utilizzato dallo spacciatore, che è stato posto agli arresti domiciliari.

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