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Il Comune di Paternò ha elaborato quattro proposte di variante al Piano Regolatore Generale pubblicate sul sito ufficiale del comune etneo. Presso l’ufficio urbanistica del Comune sono consultabili per la libera visione al pubblico per un periodo di 30 giorni. Quattro le proposte:
1) “Edilizia abitativa di tipo Social Housing con riqualificazione urbana in c. da Palazzolo. P.D.L. In variante al P.R.G. Esistente”;
2)“Piano di zona del comparto Fontanagrande ricompreso fra le vie Fonte Maimonide Acque Grasse e Nazario Sauro ”;
3) “Realizzazione di un’area di protezione civile all’interno dei locali ex Esa” (Via Canonico Renna);
4) “Variante urbanistica che classifica l’area in argomento ZC3 “Residenziale-Artigianale di espansione”, identificata in catasto al foglio n. 53, p.lla n. 219 e p.lla n. 80, quest’ultima sostituita dalle p.lle n. 679 e n. 680”.
Si tratta comunque di proposte non “condivise” da tutte, come spiega Francesco Finocchiaro”, componete del direttivo nazionale dell’Archeoclub d’Italia
Sulla vicenda c’è da registrare anche l’intervento del locale circolo del PD che critica le proposte specificando che si tratta di quattro varianti, tre di iniziativa privata ed una di iniziativa pubblica:
“Al punto cui siamo giunti e specie per il notevole impatto che tre di queste varianti avrebbero sull’assetto urbanistico della città conviene lasciare perdere le recriminazioni su quello che si sarebbe dovuto fare – il rifacimento del Piano (PUG) – e che non si è fatto- si legge in una nota del PD – Sono anni che predichiamo la necessità di procedere ad una nuova e più moderna pianificazione urbana che meglio risponda alle mutate condizioni e necessità della città.
Un connotato accomuna le quattro proposte di variante (anche quella pubblica): l’assoluta carenza documentale. La prima mancanza è l’assenza della “Verifica se il piano/programma è soggetto a VAS(Valutazione ambientale strategica). La verifica è imprescindibile per l’avvio di qualsiasi forma di variante al PRG.
Manca la Relazione Geologica ed il suo parere che sono propedeutici a qualsiasi forma di variante allo strumento urbanistico e nel caso della variante macello/acqua grassa manca pure il parere obbligatorio della Soprintendenza ai BB.CC.AA. in quanto l’area oggetto di variante ricade in zona di interesse archeologico. Da un punto di vista “politico”- dicono dal Patito Democratico- , manca la valutazione sull’utilità, per la collettività, di approvare siffatte varianti, mentre appaiono chiari, lampanti, lapalissiani i vantaggi per il privato proponente. Non dimentichiamo che la programmazione urbanistica mira, tra l’altro, all’equilibrio tra interesse pubblico e privato, mirando alla preminenza di quello pubblico”.
Nella nota il Partito Democratico ha evidenziato che la variante macello/acqua grassa modifica “l’assetto degli standard di PRG e rende edificabile, con destinazione d’uso Direzionale Commerciale un’area adibita a servizi. Il fatto che tale area ricada nel PEEP non significa che la destinazione dei singoli brani di territorio del piano di zona siano edificabili come residenze o attività terziarie, anzi in esse sono realizzabili solo i servizi indicati nel Piano. Ma la cosa peggiore è che tale area ricade in un ambito territoriale, quello delle Salinelle, dall’equilibrio molto delicato e che meriterebbe diversa destinazione d’uso nell’ambito dell’istituzione, di un necessario e non più procrastinabile, Parco delle Salinelle.
Per non dire della c.d. variante per il social housing che prevede l’inserimento di una consistente edificazione di ca. 40.000 mc di residenza in zona Palazzolo, pretendendo di asserire che non vi è più capienza nel PRG vigente. Un consumo enorme di territorio, con grosso impatto ambientale e sulle reti infrastrutturali, impedito dalla legge, oltre che dal buon senso.
Il PD di Paternò, nell’anticipare che provvederà a depositare in comune osservazioni scritte a norma di legge, vuole ringraziare l’Arch. Finocchiaro che ha fatto venire a galla la “questione varianti”. Purtroppo il PD non ha rappresentanti in Consiglio Comunale e quindi, a volte – quasi sempre – ha difficoltà a venire a conoscenza dei fatti amministrativi comunali, peraltro gelosamente custoditi.
Nel contempo desideriamo esortare l’Arch. Finocchiaro ad usare il suo prestigio per spingere il partito di Fratelli d’Italia, i cui rappresentanti a livello locale e soprattutto a livello regionale hanno dimostrato tangibilmente tutta lo loro stima nei suoi confronti, di prendere posizione contro le varianti in itinere, a meno di quella pubblica.
E di procedere anch’essi al deposito di osservazioni scritte. Ovviamente se condividono le perplessità nostre e dell’Arch. Finocchiaro. Lo esortiamo, da ultimo, a prendere posizione o far prendere posizione alle associazioni di cui è anima riconosciuta, ad esempio alla locale sezione dell’Archeoclub, visto anche l’interesse archeologico che riveste l’area dell’acquagrassa/macello postando anch’essi osservazioni scritte entro il termine del 31 agosto 2025.
Infine desideriamo rivolgerci alla maggioranza che regge il Sindaco Naso e a Lui stesso, perché assumano posizione rispetto alle decisioni da prendere sulle varianti in discussione” si chiude cosi la Nota stampa del Partito Democratico.
Il presidente della Commissione all’urbanistica Lucio Cunsolo ha specificato che le quattro proposte fino adesso non sono arrivate all’attenzione della commissione.