Malgrado qualche linea di febbre, Grazia Scavo, presidentessa (come spesso viene affettuosamente chiamata dalle socie) dell’associazione “Città Viva”, è riuscita a condurre egregiamente la serata dedicata alla consegna del 14° Premio Santa Caterina, nella chiesa a lei dedicata. La sua passione e competenza sono conosciute, anche se con eleganza ha dovuto fare un breve accenno alla situazione storica della città, che si trova a dover voltare presto pagina dopo i recenti fatti di cronaca che ancora una volta mettono in luce Paternò, come città allo sbando. Un’immagine che, certamente, contrasta con la bella serata di cultura e memoria.
Come da tradizione, l’associazione, con il suo premio, intende richiamare l’attenzione sulla violenza contro le donne, proponendo ogni anno un esempio femminile di grande valore. Premio quest’anno inserito nel cartellone delle attività inerenti a Sofonisba Anguissola. L’attenzione è stata focalizzata su Sofonisba, una delle personalità femminili più emblematiche del Rinascimento italiano, in occasione del 400° anniversario della sua morte.
La professoressa Lina Scalisi, prorettrice dell’Università di Catania (UNICT), nel doppio ruolo di relatrice e premiata, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Storia, Memoria e la Costruzione del Mito”, una riflessione attesa che ha avuto luogo alla presenza dello storico dell’arte Alfredo Nicotra e di una sala affollata. La sua testimonianza, anche originale, ha offerto una nuova prospettiva, suggerendo come Paternò, possa essere visto un luogo di memoria dell’arte italiana, custode di opere d’arte.

Nel confronto tra donne pittrici, la Scalisi ha tracciato un parallelo tra Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi, quest’ultima diventata simbolo della memoria dell’arte italiana. Paternò, negli ultimi anni, è riuscita a identificarsi con la pittrice cremonese, costruendo attorno a lei un vero e proprio mito, in particolare legato alla sua figura di moglie di Fabrizio Moncada. I Moncada famiglia nobile e potente. Al contrario, Caltanissetta non è riuscita a fare altrettanto con i Moncada, nonostante l’importanza storica della famiglia. Certo, la lunga ombra della damnatio memoriae non ha certo facilitato una rivalutazione della figura dei Moncada. A differenza del territorio etneo, dove invece affiorano i resti della famiglia, ancora visibili nei fregi di alcuni palazzi, Paternò con i suoi palazzi e i dipinti Madonna dell’Itria e del Riparo ha saputo mantenere viva questa memoria.
La Scalisi, profonda conoscitrice della famiglia Moncada e della monarchia spagnola, ha contestato alcune notizie apparse recentemente riguardo a un presunto “diario segreto” di Sofonisba Anguissola. Ha infatti messo in guardia sul rischio di diffondere “Fake news”. Una docente con un ruolo accademico, un’intensa attività di ricerca e editoriale, e un’importante esperienza di coordinamento culturale come quella all’IMES (Istituto Meridionale di Storia e Scienze Sociali), sa bene come orientarsi tra fonti e confronti accurati, evitando affermazioni azzardate (un chiaro riferimento al critico d’arte Flavio Caroli al libro “Come uno specchio. Il diario segreto di Sofonisba).

Non solo: la Scalisi ha sottolineato che Sofonisba Anguissola rappresenta un modello non solo per le donne del suo tempo, ma anche per quelle moderne. In chiusura, ha lanciato un appello forte sulla “sicilianità”, esortando a fare in modo che le eccellenze giovanili non lascino la nostra regione, ma contribuiscano al suo sviluppo e alla sua crescita. Un impegno che sta portando avanti all’ateneo catanese.
Un appello che è stato prontamente raccolto e rilanciato dal deputato Francesco Ciancitto. Un saluto ai presenti è stato portato anche dal governatore Gaetano Campisano, che da oltre 40 anni considera la chiesa di Santa Caterina la sua seconda casa. Durante la serata, alla professoressa Scalisi è stato consegnato il prestigioso premio, realizzato dal maestro Barbaro Messina, insieme a una serie di gadget offerti dall’associazione “Amici di Sofonisba”.

Un altro momento significativo della serata è stato l’intervento del Liceo Artistico Mario Rapisardi, protagonista con i suoi alunni di un progetto per un murales. La scuola, reduce da una tournée a Venezia, ha visto la partecipazione della dirigente Maria Grazia D’Amico, delle professoresse Romeo e Vaccaro, e degli studenti che hanno realizzato i bozzetti. Questi saranno ora selezionati da una commissione per la realizzazione finale di un murales che rappresenterà la Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere.

Un altro momento emozionante è stato la consegna di una targa alla vedova Chisari, in memoria dello storico Mimmo Chisari. La targa è stata consegnata dalla giornalista Mary Sottile.
Tra scoperte e passioni, anche un saluto dal tenore paternese Giuseppe Distefano, che, dopo un’esaltante stagione di lirica in giro per il mondo, si trova ora a riposo. A chiusura della serata, l’intervento di Rita Corsaro (anche lei febbricitante) ha riportato l’attenzione sulla violenza di genere, con due dei suoi canti che hanno emozionato il pubblico.

Presente anche Giovanni Finocchiaro presidente dell’associazione “Andiamo Avanti”.

Non è mancata, infine, la tradizione: i dolci di Santa Caterina (la cui ricetta è un segreto gelosamente custodito) offerti dal panificio Corsaro, che hanno chiuso in dolcezza una serata davvero speciale. L’appuntamento è ora fissato per la festa di Santa Caterina, che si celebrerà martedì prossimo.