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Cronaca

Paternò, il Partito Democratico denuncia la carenza di personale al comune paternese

“Dopo il mancato rinnovo del contratto di collaborazione alla cooperativa che operava nei servizi sociali, lasciando una decina di operatori a casa, adesso si registra il mancato rinnovo del contratto dei cosiddetti “doposcuolisti”, facenti capo alla provincia, che dal primo di aprile sono stati licenziati”

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“Dopo i ripetuti appelli lanciati dal Partito Democratico sulla questione personale del nostro Comune, oggi si è arrivati alla completa “desertificazione” degli uffici”.  A denunciare il tutto il PD paternese, il quale interviene sul numero sempre più esiguo delle unità in servizio al comune di Paternò.

“E’ di poco tempo fa il mancato rinnovo del contratto di collaborazione alla cooperativa che operava nei servizi sociali, lasciando una decina di operatori a casa e provocando negli uffici grossi problemi, in balia di un’utenza immane, con le problematiche che la nostra città ha e che questo ufficio affronta giornalmente. Ad aggravare la situazione, in questi giorni – si legge in una nota stampa-  si registra il mancato rinnovo del contratto dei cosiddetti “doposcuolisti”, facenti capo alla provincia, che dal primo di aprile sono stati licenziati, provocando il definitivo svuotamento degli uffici”.

In pratica la Città Metropolitana di Catania non ha rinnovato il contratto ai 15 “doposcuolisti”  in servizio presso il comune di Paternò  e ai due in forza al comune di Santa Maria di Licodia.

“L’utenza è sempre più confusa e arrabbiata e quel poco di personale rimasto è costretto a barcamenarsi alla meno peggio-continuano i componenti del PD-  Spesso, dato il numero esiguo, si è nell’impossibilità di rispondere celermente alle richieste dei cittadini con la conseguenza che l’impiegato, malgrado faccia tutto il possibile ed anche più, viene vilipeso e maltrattato. A tutto questo va aggiunto l’inesorabile tagliola del tempo che manderà decine di dipendenti in pensione nel breve periodo, aggravando così il già desolante quadro”.

Il Partito Democratico auspica che la situazione potrebbe migliore facendo nuove assunzioni.  A tal proposito è stato bandito un concorso per 18 unità per i servizi sociali, ma questo personale verrà distribuito nel distretto Paternò- Belpasso- Ragalna. “Il bando che dovrebbe assumere detto personale non di ruolo ha raccolto una buona partecipazione di aspiranti -si legge nella nota- ma inspiegabilmente non si riesce ad espletare per le solite lungaggini delle quali non si capisce il motivo.

Altra possibilità di assunzione viene dall’approvazione del fabbisogno triennale del personale e del piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) che dà la possibilità di fare altri concorsi per assumere nuovo personale, ma come sempre non si muove foglia”.

Il Partito Democratico attacca i consiglieri i comunali di Paternò accusandoli di essere disinteressati al problema:  “Cosa ancora più allarmante è che di questo problema non si trova traccia in nessuna interrogazione consiliare (sarà l’immenso lavoro che svolgono le Commissioni) a non fare accorgere ai Consiglieri che esiste il problema o non c’è proprio interesse a far crescere questa Città.

Nuove assunzioni darebbero delle opportunità lavorative ai giovani Paternesi che invece sono costretti ad emigrare per avere un lavoro degno di questo nome, e consentirebbero erogazione di servizi ai cittadini in una Paternò che ” boccheggia” in ogni settore” si chiude così la nota stampa del Partito Democratico di Paternò.

 

Cronaca

Adrano, controlli dei carabinieri, denunciati due giovani trovati con mazza e tirapugni

L’attività ha interessato due distinti interventi eseguiti per prevenire reati predatori e comportamenti potenzialmente pericolosi

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Ad Adrano i militari della locale stazione hanno denunciato in stato di libertà due ragazzi di 23 e 18 anni, entrambi del posto, per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’attività di controllo ha interessato due distinti interventi eseguiti nell’ambito di servizi di vigilanza del territorio, disposti per prevenire reati predatori e comportamenti potenzialmente pericolosi, messi in atto anche attraverso controlli alla circolazione stradale.

In tale contesto, proprio durante un accertamento “su strada” nel centro storico, i carabinieri hanno fermato una vettura condotta dal 23enne il quale, alla vista dei militari, è apparso subito nervoso e accampava scuse per evitare il controllo. L’equipaggio, dunque, ha deciso di approfondire e lo ha sottoposto ad una perquisizione personale e veicolare, durante le quali, nella tasca del suo giubbotto sono stati scovati 0,5 grammi di marijuana mentre, nel cofano dell’auto, il giovane aveva nascosto una mazza in ferro lunga 63 cm, oggetto chiaramente riconducibile a strumenti di offesa la cui detenzione, in assenza di giustificato motivo, costituisce un reato.

Poco più tardi, invece, nei pressi di una scuola, la pattuglia ha sottoposto a verifiche uno scooter con a bordo il neo maggiorenne, e anche lui si è mostrato insofferente al controllo, insospettendo i carabinieri che, così, lo hanno perquisito, recuperando, dalla tasca dei suoi jeans, un tirapugni in ferro da 11 centimetri.

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Cronaca

Catania, denunciato un uomo per malgoverno di animali e sequestrato un cavallo

Sottoposto a sequestro sanitario anche un intero allevamento di animali a Vaccarizzo.

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La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico.  I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento.

L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai poliziotti della Squadra a Cavallo il medico del Servizio Veterinari dell’Asp ha constatato le pessime condizioni di salute del cavallo. L’animale non era mai stato sottoposto al controllo dell’anemia infettiva previsto dalle norme vigenti e il proprietario non aveva alcuna autorizzazione alla detenzione dell’animale di specie equina. Il Servizio Veterinari ha, quindi, contestato sanzioni per circa 4.500 euro per le violazioni commesse.

Nel corso del controllo, i poliziotti hanno accertato anche la presenza di un allaccio abusivo all’energia elettrica, motivo per il quale l’uomo è stato denunciato, oltre che per malgoverno di animali con contestuale sequestro dell’equide, anche per furto di energia elettrica, provvedendo al sequestro del contatore con l’ausilio di competente personale dell’Enel. I poliziotti, in seguito, hanno proseguito i controlli in un allevamento di animali ubicato in Contrada Vaccarizzo. Durante l’ispezione dei locali, hanno individuato due cavalli privi di microchip e dei previsti controlli per l’anemia infettiva. La struttura che li ospitava era completamente priva di autorizzazione da parte dell’Asp competente per territorio.

Per quanto constatato, è stato disposto il vincolo sanitario sugli equidi, nonché su due pecore e cinque maiali presenti all’interno e sono state comminate sanzioni amministrative per complessivi 14 mila euro.

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