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amministrazione

Paternò, irregolarità in un cantiere per la costruzione di ville

A scoprire gli illeciti i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro

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Proseguono i controlli straordinari del territorio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dai colleghi delNucleo Ispettorato del Lavoro, al fine di accertare e quindi reprimere le violazioni sulla legislazione sociale e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. In questa circostanza, il focus dei militari dell’Arma è stato rivolto ai cantieri edili dove, ancora, si registrano violazione in tal senso, con gravi rischi per i lavoratori.

Oggetto dei controlli, è stato un cantiere edile per la realizzazione di alcune villette nella periferia nord della cittadina, presso il quale sono state sottoposte a verifiche le due ditte appaltatrici dei lavori. Durante la verifica, i militari dell’Arma hanno accertato come la titolare dellimpresa che si è occupata dello sbancamento dell’area, il cosiddetto “movimento terra, una 24enne del posto,avesse impiegato 1 lavoratore in nero su 6 presenti e, peraltro,nessuno di loro era stato sottoposto ad adeguata formazione e alla sorveglianza sanitaria, ovvero l’insieme dei controlli sanitari che vengono effettuati da un medico competente all’interno dell’azienda, al fine di accertare l’assenza di controindicazioni al lavoro e prevenire l’insorgenza di malattie professionali. Per questa omissione è prevista la denuncia all’Autorità Giudiziaria e, infatti, l’imprenditrice è stata deferita a piede libero.

La ditta che, invece, si stava occupando della realizzazione delle opere in muratura, di proprietà di un 52enne di Paternò, è stata sanzionata per non aver predisposto i locali fondamentali per la sicurezza dei dipendenti, come i servizi igienici, gli spogliatoi, la stanza per il primo soccorso e, inoltre, nelle aree già costruite, in particolare i piani superiori delle ville e i solai, erano state lasciate pericolose aperture del tutto prive di adeguate protezioni. Queste criticità emerse dagli accertamenti dei Carabinieri, hanno fatto scattare, oltre alla denuncia penale per entrambi i titolari delle imprese, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, anche sanzioni amministrative per più di 6.000€, ammende per altri 5.000€, con recupero di contributi assicurativi e assistenziali, per il lavoratore in nero, di 1200€.

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Cenere vulcanica, sindaci comuni etnei lamentano ritardo nei trasferimenti dei ristori

“Chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria” dicono i sindaci di 8 comuni pedemontani

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FOTO REPERTORIO

Abbandonati a loro stessi, con la promessa di aiuti nazionali e regionali.  E’ il grido d’aiuto di 8 comuni situati alle pendici dell’Etna ossia Aci Sant’Antonio, Milo, Pedara, Santa Venerina, Trecastagni, Nicolosi, Viagrande e Zafferana Etnea che sono stati loro malgrado protagonisti di parecchi disagi venutisi a creare l’estate scorsa a seguito della cenere vulcanica caduta in maniera copiosa durante le eruzioni dell’Etna.

Nonostante le casse comunali già in sofferenza, i comuni autonomamente si sono dovuti adoperare per trovare soluzioni immediate al fine di rimuovere i residui piroclastici. Lo hanno fatto a loro spese, “tranquillizati” anche a seguito delle rassicurazioni del governo nazionale e regionale e dalla dichiarazione dello Stato di Mobilitazione Straordinaria firmata dal ministro Musumeci.

Sono passati mesi. E di questi aiuti non si vede neppure l’ombra. I primi cittadini allora Quintino Rocca, Alfio Cosentino, Alfio Cristaudo, Santo Antonio Raciti, Giuseppe Messina, Angelo Pulvirenti, Salvatore Faro e Salvatore Russo si uniscono in un comunicato unanime in cui si legge: “Siamo giunti a dicembre, adesso, e di questi interventi di ristoro non c’è traccia. A seguito del decreto della Protezione Civile si è attivata sì la procedura, che però va a rilento. Per questo chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria. È necessario – concludono i sindaci – che questi interventi non rimangano confinati nel novero degli annunci, col rischio di essere bollati come spot: serve dar seguito concretamente alle parole, e serve farlo adesso”.

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Paternò, critiche dalle forze di opposizione al sindaco Naso sulla nuova giunta

Forte dissenso sul nuovo governo della città è stato espresso dagli 8 consiglieri comunali firmatari della mozione di sfiducia nonche dai componenti del Partito Democratico cittadino

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A Paternò dure critiche sono arrivate al sindaco Nino Naso dopo la nomina della nuova giunta con l’ingresso nel governo di città di quattro nuovi assessori Luigi Gulisano, Roberto Faranda, Antonello Longo e Alfio Amato. Si sono dimessi invece Salvatore Messina e Carmelo Ciccia. Critiche feroci non solo dai consiglieri sottoscrittori della mozione di sfiducia ossia Mariabarbara Benfatto, Alfio Virgolini, Rosanna Lauria, Salvatore Frisenna, Francesco Borzì, Lorenzo Terranova, Tuccio Paternò e Giovanni Piana ma anche dai componenti del Partito Democratico di Paternò.

“Due siluramenti in uscita e quattro bombe in entrata. E così l’amministrazione Naso riapre il valzer di nomine ancora una volta dopo 2 anni e mezzo senza completare la giunta- scrivono in una nota stampa gli 8 consiglieri sottoscrittori della mozione – I due siluri sono per l’assessore Ciccia e per l’assessore Messina. Il primo licenziato dopo un posto fisso di due anni e mezzo, il cui unico prodotto è stato il progetto aberrante dei 1078 stalli a pagamento che per noi meritava un congedo con disonore. Il secondo autoeliminatosi dopo appena otto mesi ma percorrendo lo svincolo obbligatorio all’uscita.  Il rimpasto di qualche mese fa, con l’entrata dei tecnici aveva lasciato una città basita- dicono i consiglieri di opposizione- quello di ieri disgusta perché rappresenta l’espressione politica peggiore che si possa mostrare ai cittadini”.

I consiglieri firmatari della sfiducia parlano di una “manovra di palazzo, fatta in attesa dell’esito della Cassazione, cioè del pagamento di cambiali politiche e/o compravendita di pedine che ancora una volta schiacciano il bene comune e l’interesse dei cittadini, privando costantemente Paternò della qualità nella gestione della cosa pubblica. Questa operazione è l’ennesima illusione di far credere di aver ricompattato la maggioranza, ma in realtà è il premio di consolazione per acquietare i mercenari di turno” scrivono Benfatto, Virgolini, Lauria, Frisenna, Francesco Borzì, Terranova, Paternò, Piana.

Critiche anche dal PD, come si diceva, sulla nomina della nuova giunta: “A Paternò si è raggiunto un livello della politica veramente squallido, da vergogna. Ieri vengono nominati nuovi 4 Assessori in giunta e candidamente il Sindaco ed i diretti interessati ostentano con sfacciataggine che sono stati designati dai consiglieri comunali x y ed a loro si rapporteranno” dicono quelli del PD in una diffusa sui social e in cui attaccano non solo il sindaco ma anche l’opposizione che aveva annunciato settimane addietro la presentazione di una mozione di sfiducia.

“Il sindaco ovviamente “ricompra” così la maggioranza in consiglio, mentre si è squagliata come neve al sole la tanto strombazzata e mai attuata mozione di sfiducia.  Una spartizione del potere da rabbrividire- dicono i DEM paternesi- assolutamente noncuranti degli interessi della Città, delle competenze e di quant’altro dovrebbe invece essere alla base dell’attività politico/amministrativo. Ci aspettano tempi tristi e bui” hanno concluso cosi i componenti del PD.

Intanto il sindaco Naso critica gli 8 consiglieri di opposizione promotori della mozione di sfiducia:

Replicano gli 8 consiglieri comunali di opposizione: “Se il rimpasto disgusta, fanno sorridere le parole del Sindaco rivolte a noi che abbiamo firmato la mozione.  Fanno sorridere perché coerentemente al suo stile di una leadership alla quale crede solo lui ormai, non dà attraverso l’intervista riscontro politico alla mozione, non si assume la responsabilità critica di un’azione come quella fatta da noi dando risposta ai suoi cittadini, ma ancora una volta li beffeggia ricordando quelli che lui ha creduto essere i suoi tempi di gloria.

Ebbene ricordiamo noi al Sindaco che è proprio il suo anacronismo, il suo vivere in un tempo che non è più che sta letteralmente paralizzando e soffocando la città” hanno concluso Mariabarbara Benfatto, Alfio Virgolini, Rosanna Lauria, Salvatore Frisenna, Francesco Borzì, Lorenzo Terranova, Tuccio Paternò e Giovanni Piana.

 

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