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Cronaca

Paternò, l’avvocato Rosanna Natoli si dimette dal CSM: era consigliera laica in quota FdI

Dallo scorso mese di settembre era stata sospesa dal Plenum del Consiglio Superiore Magistratura. E’ accusata di aver rivelato al giudice Maria Fascetto Sivillo (deceduta da qualche settimana) atti dell’inchiesta a cui, quest’ultima, era sottoposta

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Rosanna Natoli, l’avvocato di Paternò consigliera laica al Consiglio superiore della magistratura in quota Fratelli D’Italia, si è dimessa dal CSM. La Natoli dallo scorso mese di settembre era stata comunque sospesa dal Plenum del CSM.  La Natoli è accusata di aver rivelato, nel corso di un incontro avvenuto nel novembre del 2023, atti dell’inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo (deceduta da qualche settimana) condannata dal tribunale di Messina e sottoposta a procedimenti disciplinari e penali.

Quel colloquio fu registrato e portato alla luce dal legale della Fascetto Sivillo l’avvocato Carlo Taormina; quest’ultimo durante un’udienza a Palazzo Bachelet, sede del CSM, consegnò alla sezione disciplinare una registrazione del colloquio avvenuto nello studio di Rosanna Natoli davanti ai giudici.

“La Natoli- come riporta il sito on -line di informazione “Il Dubbio” – nella sua lettera di dimissioni parla di una decisone presa perché “obbligata” e non dipendente dalla propria volontà. “L’adozione del provvedimento di sospensione mantenendomi lo status di consigliere (seppur sospeso) – scrive la Natoli nella sua lettera e comi riporta il sito on-line “Il Dubbio” – mi priva di uno dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto al lavoro. Invero, i doveri imposti dalla carica, non sospesi, mi impediscono di esercitare alcuna attività professionale e/o lavorativa, e, tale situazione, oltre alle intuibili conseguenze economiche, sta ledendo la mia immagine di professionista, la mia dignità personale e sta arrecando grave danno all’equilibrio psico-fisico mio e della mia famiglia. Il provvedimento di sospensione, adottato senza la contestuale sospensione del divieto di esercizio della professione forense, di fatto equivale a un provvedimento espulsivo, in quanto mi costringe ad assumere l’odierna decisione di dimettermi, non potendo più attendere i tempi dell’iter giudiziario”.

A decidere la sospensione della Natoli ricordiamo fu il plenum del Consiglio superiore della Magistratura con 22 voti a favore della sospensione, sei voti contrari e due schede bianche.

La ex consigliera laica del CSM continua comunque nella sua azione giudiziaria : “Sono certa che dimostrerò la mia estraneità ai fatti e, conseguenzialmente, l’illegittimità della mia sospensione ed indiretta espulsione dal Consiglio superiore della magistratura, riservandomi di tutelare, in tutte le competenti sedi, i miei diritti- come scrive la Natali nella lettera e come riportats il sito on-line “Il Dubbio”-  Le mie dimissioni porranno, altresì, fine alle difficoltà con cui il Consiglio superiore si trova ad operare, non potendo svolgere le proprie funzioni con il contributo di tutti i componenti eletti dal Parlamento”.

La registrazione che l’avvocato Taormina portò a conoscenza del CSM fu successivamente trasmessa dal vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura Fabio Pinelli alla procura di Roma, che determinò l’iscrizione di Natoli nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e rivelazione di segreto. L’inchiesta è stata poi trasferita per competenza alla procura di Catania

Dopo l’avviso di conclusione indagini ricevuto lo scorso febbraio (per il solo reato di rivelazione, a seguito dell’abolizione dell’abuso d’ufficio), Natoli ha depositato delle memorie difensive, ma da allora non ci sono stati sviluppi ulteriori fino alle scorse ore con la Natoli che ha rassegnato le dimissioni dal CSM.

 

Cronaca

Catania, ruba carta di credito e la usa per pagare il conto al ristorante: denunciato 41enne

Si tratta di uno straniero ed è accusato di furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento. Indagini partite a seguito di denuncia presentata dall’impiegata di una pizzeria

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I carabinieri della compagnia di Catania Piazza Dante hanno denunciato a piede libero un 41enne straniero con l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento. In particolare i militari hanno avviato le indagini subito dopo la denuncia per il furto di carta bancomat presentata dall’impiegata di una pizzeria situata nei pressi di villa Pacini a Catania.

La donna aveva dichiarato ai militari dell’Arma di aver ricevuto alcune notifiche sul suo cellulare in relazione a pagamenti con la sua carta di credito, per acquisti – da lei non effettuati- all’interno di un altro ristorante; solo a quel punto, la donna si era accorta che la carta di pagamento non era più nel portafogli e, pertanto, l’aveva bloccata.

Ai carabinieri, la signora ha anche raccontato che la sera precedente, durante le pulizie del locale dove lavora, aveva scorto un uomo che, dopo essersi aggirato nei pressi dello scaffale dove lei aveva riposto la borsa, si era allontanato.

Sulla base delle dichiarazioni della vittima, gli investigatori si sono messi all’opera, esaminando le immagini dei sistemi di videosorveglianza, non solo del locale dove la donna è impiegata, ma anche quella del ristorante di via Garibaldi dove la carta era stata adoperata per i pagamenti illeciti. I carabinieri hanno riconosciuto il presunto ladro nel 41enne di origini straniere.

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Cronaca

Catania, in giro su un’auto rubata con targhe contraffatte, denunciato 54enne

All’interno del mezzo trovate, oltre alle vere targhe dell’autovettura, la carta di circolazione di un altro veicolo, risultata rubata, nonché attrezzi utilizzati per scassinare, tra cui cacciaviti, chiavi, palanchini in ferro, un paio di guanti e anche un passamontagna

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A Catania la Polizia di Stato ha sorpreso, poco dopo la mezzanotte di venerdì scorso, un pregiudicato catanese di 54 anni a bordo di un’auto che, nel pomeriggio, era stata rubata da Aci Catena e il cui furto era già stato denunciato dalla proprietaria.

I poliziotti della squadra volanti sono stati allertati dalla Sala Operativa della Questura di Catania non appena il dispositivo di geolocalizzazione installato nell’utilitaria ha cominciato a segnalare il veicolo in movimento in via della Zagara, lungo la strada statale 114, nei pressi di un bar.

Giunti sul posto, gli agenti hanno subito individuato l’auto rubata, con a bordo due uomini. Non appena è stata notata la presenza della pattuglia, il conducente ha ingranato la marcia e premuto sul pedale dell’acceleratore per provare a fuggire tra le vie dei villaggi della zona. Il tentativo è durato appena una manciata di minuti, con i poliziotti che hanno tallonato l’auto, senza mai perderla di vista.

Quando hanno capito di non avere vie di fuga, essendosi ritrovati in una viuzza senza uscita, i due hanno bruscamente fermato la corsa, lasciando l’auto al centro della strada, per scappare a piedi, prendendo due direzioni diverse. Uno è riuscito nel suo intento, l’altro, invece, il pregiudicato 54enne, è stato raggiunto e bloccato definitivamente dai poliziotti.

Al momento del controllo, gli agenti della squadra volanti si sono accorti che sul veicolo erano state apposte targhe realizzate artigianalmente, in policarbonato, per tentare di nascondere la sua provenienza furtiva.

Inoltre, all’interno del mezzo i poliziotti hanno trovato, oltre alle vere targhe dell’autovettura, la carta di circolazione di un altro veicolo, anch’essa risultata rubata, e tutto l’occorrente impiegato, in genere, dagli autori di furti. Infatti, nel bagagliaio dell’auto sono stati rinvenuti diversi attrezzi che vengono di solito utilizzati per scassinare, tra cui cacciaviti, chiavi, palanchini in ferro, un paio di guanti e anche un passamontagna.

Quanto ritrovato è stato posto sotto sequestro e il 54enne è stato denunciato per riciclaggio e, in considerazione dei suoi precedenti per reati contro il patrimonio, anche per possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. L’utilitaria utilizzata dal 54enne è stata riconsegnata al suo legittimo proprietario, così come la carta di circolazione risultata rubata.

 

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