Sono comparsi nel pomeriggio di ieri – per le strade di Paternò – una serie di manifesti a firma del Movimento 5 Stelle, attraverso i quali i pentastellati hanno voluto esprimere la propria posizione sul recente provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale e della Giunta per infiltrazioni mafiose, che ha portato alla nomina di commissari straordinari destinati a guidare l’amministrazione cittadina per i prossimi diciotto mesi. I tre messaggi affissi in città contengono sono diretti e inequivocabili.
Il primo recita “Paternò non è più cosa vostra”, chiaro riferimento alle dinamiche di potere che avrebbero caratterizzato la precedente amministrazione. Il secondo definisce senza mezzi termini la situazione come “L’Amministrazione della vergogna”, mentre il terzo riporta una frase di forte impatto: “La mafia è una montagna di merda”, citazione che richiama le parole storiche di Peppino Impastato nella sua lotta contro Cosa Nostra.
Lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Paternò ha certamente rappresentato un fatto di grande rilevanza per la comunità locale. Il provvedimento, disposto per infiltrazioni mafiose, ha determinato la cessazione anticipata del mandato dell’Amministrazione Naso e l’insediamento di una gestione commissariale che avrà il compito di riportare la legalità nell’ente locale. I commissari nominati resteranno in carica per diciotto mesi, periodo durante il quale dovranno garantire il normale funzionamento dei servizi comunali e preparare il terreno per il ritorno alla democrazia elettiva.
Attraverso questa iniziativa pubblica, il Movimento 5 Stelle ha voluto prendere una posizione netta sulla vicenda, scegliendo una comunicazione diretta ai cittadini attraverso gli spazi pubblicitari comunali. La scelta di affiggere manifesti autorizzati rappresenta un modo legittimo di fare opposizione politica e di stimolare il dibattito pubblico su una questione che tocca profondamente la vita democratica della città. I pentastellati, attraverso questi messaggi, sembrano voler segnare una linea di demarcazione rispetto alla precedente amministrazione e sottolineare l’importanza della legalità nella gestione della cosa pubblica. La vicenda di Paternò si inserisce nel più ampio contesto della lotta alle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali siciliane, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida difficile per la tenuta democratica del territorio.