“Una Città completamente allo sbando, priva di identità e di visione. Un consiglio comunale vuoto, seppur pieno di uomini e donne che arrancano pur di arrivare a saturare il tetto massimo previsto per le indennità”. A dirlo il Movimento 5 stelle di Paternò che, per voce del suo referente territoriale Salvo La Delfa, attacca, attraverso una nota stampa, l’attuale classe politica paternese.
“ Lo denunciammo già nel 2017, con un esposto alla procura della Repubblica, evidenziando come taluni consiglieri risultavano presenti contemporaneamente in più commissioni consiliari. Non ci fermeremo mai di lottare affinché i politici prendano coscienza del ruolo istituzionale che ricoprono per non assistere mai più a scene squalificanti di consiglieri comunali che presenziavano nelle commissioni per soli cinque minuti intascandosi il gettone di presenza. E fino a quando c’è stata la presenza dentro il palazzo delle nostre “sentinelle” tutto ciò non è più avvenuto” ha affermato La Delfa.

Quest’ultimo ricorda come i pentastellati avevano chiesto trasparenza con la trasmissione delle sedute delle commissioni consiliari permanenti anche attraverso i canali social dell’ente. “Continueremo a dimostrare ancora con più forza i nostri valori di sempre- dichiara il referente territoriale del Movimento 5 Stelle Salvo La Delfa- malgrado questo ritorno del malaffare politico e dello spreco di denaro pubblico per tornaconti personali. Vogliamo una classe politica più seria e responsabile; quella attuale non lo è”.
La Delfa attacca maggioranza e opposizione le quali, secondo il referente territoriale pentastellato, “sono entrambe saldate alle poltrone. L’opposizione se volesse potrebbe staccare la spina in due ore a questa amministrazione fallimentare. Ha i numeri per farlo, ma non il coraggio- dice La Delfa-. Auspichiamo che la popolazione possa finalmente prendere consapevolezza sull’importanza della scelta dei propri referenti politici e che alle prossime elezioni amministrative sia in grado di eleggere rappresentanti più validi che riescano a dare priorità ai problemi che riguardano la collettività piuttosto che ai propri tornaconti personali” si chiude la nota di Salvo La Delfa.