L’ex Albergo Turistico “Sicilia” di Paternò, un tempo simbolo dell’accoglienza cittadina e meta privilegiata per visitatori diretti al castello Normanno e al centro storico, oggi è solo l’ombra di se stesso. L’edificio, imponente ma logorato dal tempo e dall’incuria, versa da anni in condizioni fatiscenti: facciate scrostate, infissi divelti, interni vandalizzati e inghiottiti dalla polvere.
Abbandonato a se stesso, è divenuto, oramai e da tempo, rifugio di fortuna per indigenti ed extracomunitari in cerca di riparo, ed è finito più volte al centro delle cronache locali per incendi, episodi di degrado e atti vandalici. Un patrimonio architettonico e storico che, anziché valorizzare il territorio, oggi rappresenta un simbolo di abbandono sotto gli occhi di tutti.
La Città metropolitana di Catania ci riprova: dopo due tentativi di vendita falliti – l’ultimo dei quali, poco più di un anno fa, aveva visto un compratore versare una caparra salvo poi rinunciare e perderla – è stato pubblicato un nuovo avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’alienazione dell’immobile, con scadenza il 31 agosto. L’iniziativa rientra in un’operazione più ampia che coinvolge anche Caltagirone con il Cine – Teatro Metropol, in Viale Principe Umberto I, con l’obiettivo dichiarato di recuperare risorse finanziarie, ridurre i costi di gestione e liberarsi di immobili ormai improduttivi.

Eppure, l’ex Albergo Sicilia potrebbe essere molto più di un peso economico. La sua posizione strategica in via Vittorio Emanuele, nel cuore della città, e i suoi ampi spazi interni ne fanno una struttura ideale per progetti di interesse pubblico. Già in passato, era stata avanzata la proposta, in seno all’Amministrazione Mangano (rimasta inascoltata) di destinarlo all’Istituto Alberghiero “Rocco Chinnici”, creando un centro formativo di eccellenza capace di unire didattica, pratica professionale e promozione del territorio.
Trasformare l’ex albergo in una scuola, in un centro culturale o in una struttura polifunzionale significherebbe non solo salvare un edificio storico dal degrado, ma anche restituire alla comunità un luogo vivo e produttivo. In un’epoca in cui si parla tanto di riuso e rigenerazione urbana, lasciare che questo gigante vuoto continui a cadere a pezzi sarebbe uno spreco imperdonabile.
L’ennesimo avviso di vendita è un bivio: lasciarlo ancora marcire nell’abbandono o cogliere l’occasione per farlo rinascere a beneficio dell’intera città. La scelta, ora, spetta a chi avrà la volontà e il coraggio di investire davvero nel futuro di Paternò.