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Associazionismo

Paternò, presentato progetto “Break free!” contro il caporalato

Obiettivo realizzare interventi di contrasto e prevenzione dello sfruttamento dei lavoratori agricoli vittime di caporalato, coinvolgendo istituzioni locali e regionali, nonché le organizzazioni del territorio della Valle del Simeto

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Presentato a Paternò, all’interno dei saloni dell’ex Macello di Via Fonte Maimonide, il progetto “Break Free! Spezza le catene dello sfruttamento”. Una iniziativa finanziata da “Action Aid” e “Fondazione Realizza il Cambiamento” che mira a realizzare interventi di contrasto e prevenzione dello sfruttamento dei lavoratori agricoli vittime di caporalato, coinvolgendo istituzioni locali e regionali, nonché le organizzazioni del territorio della Valle del Simeto.

A promuovere il progetto, in qualità di Capofila, è il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto insieme ai partner locali e regionali: l’APAS Paternò, il Biodistretto del Simeto, FLAI CGIL Federazione Lavoratori Agro Industria – Catania e la Regione Siciliana – Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro – Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio.

Al nostro microfono David Mascali, presidente del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, Emanuel Sammartino, responsabile immigrazione Flai CGIL Catania, Michela Bongiorno, dirigente assessorato alla famiglia e politiche sociali, i quali hanno spiegato nel dettaglio le finalità e gli obiettivi del progetto.

 

Presenti all’incontro la Caritas Vicariale (con don Salvatore Mazzamuto responsabile della mensa sociale “La bisaccia del pellegrino”) e l’amministrazione comunale di Paternò con l’assessore Francesca Coluccio.

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Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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