Arrivano le prime condanne per 14 imputati nel processo, celebrato con rito abbreviato, nato dall’inchiesta antimafia “Athena”. Sono stati inflitti complessivamente 160 anni di carcere, con pene comprese tra sei anni e otto mesi e vent’anni di reclusione.
Ad emettere la sentenza il Giudice per le udienze preliminari di Catania Anna Maria Cristaldi. L’operazione “Athena”, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò, scattò il 15 aprile dello scorso anno, nei confronti di presunti appartenenti alla cosca Morabito-Rapisarda, attiva a Paternò, legata al clan catanese dei Laudani (“Mussi di Ficurinia”).
I reati ipotizzati, a vario titolo, erano associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione. Nell’inchiesta Athena, coordinata dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dalle sostitute Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti, sono indagati anche il sindaco di Paternò, Nino Naso, eletto con delle liste civiche nel giugno del 2022, l’ex consigliere comunale ed ex assessore nella prima sindacatura Naso, Pietro Cirino, e un ex assessore dell’attuale giunta, Salvatore Comis.
Il reato ipotizzato, in concorso con due presunti esponenti del clan Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, è di scambio elettorale politico-mafioso. Il GUP ha condannato Vincenzo Morabito a 15 anni e 4 mesi di carcere, Natale Benvenga a 17 anni e 8 mesi reclusione.
Per Naso e Comis il processo si aprirà il prossimo 31 marzo.
L’indagine, avviata dopo la denuncia di un imprenditore minacciato da alcuni soggetti per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni, fece emergere gli interessi dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa.
La cosca, da quanto emerse dalle indagini, prevedeva l’intervento ‘fisico’ di propri sodali durante le procedure di vendita per allontanare, anche con la violenza, i partecipanti e garantiva ai propri ‘clienti’ l’acquisto o il rientro in possesso del bene.
Le aste andate a ‘buon fine’, secondo la procura, avrebbero fruttato alla consorteria consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo Assinnata, articolazione della famiglia Santapaola-Ercolano, che certificava un patto di ‘coabitazione’ tra i clan per gli affari criminali. Tra le attività illecite dei Morabito-Rapisarda anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti.
Queste le condanne comminate dal gup di Catania: Adriano Apolito 14 anni di reclusione, Natale Benvenga 17 anni e 8 mesi, Filippo Cunsolo 10 anni, Vincenzo Cunsolo 7 anni e 4 mesi, Francesco Di Perna 6 anni e 8 mesi, Vincenzo Morabito 15 anni e 4 mesi, Carmelo Oliveri 10 anni, Emanuele Salvatore Pennisi 14 anni e 8 mesi, Andrea Rapisarda 10 anni e 8 mesi, Antonino Rapisarda 20 anni, Vincenzo Rapisarda 10 anni e 8 mesi, Andrea Sinatra 20 anni, Angelo Spatola 8 anni, e Carmelo Verzì 7 anni e 4 mesi.