Prorogata per altri tre mesi l’attività ispettiva della commissione incaricata di “visionare” gli atti amministrativi del comune di Paternò al fine “verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”.
La commissione si era insediata lo scorso 31 gennaio ed entro tre mesi (quindi entro lo scorso 30 aprile) avrebbe dovuto concludere gli accertamenti per la quale era stata incaricata, comunicando, quindi, al prefetto le proprie conclusioni.
Pertanto fino al 31 luglio la commissione proseguirà nel lavoro di “controllo” sugli atti del comune paternese. La presenza della commissione ispettiva al comune di Paternò è strettamente legata all’operazione antimafia “Athena” scattata nell’aprile dello scorso anno in cui sono state indagate 49 persone.
Tra queste figurano il sindaco di Paternò Nino Naso nonche Salvatore Comis, assessore dimissionario ad aprile dello scorso anno, alcuni giorni dopo l’operazione “Athena”. Sono accusati di voto di scambio politico mafioso.
Tra gli indagati c’è anche l’ex consigliere comunale ed ex assessore, Pietro Cirino. Per Naso e Comis il processo si aprirà nel prossimo mese di settembre. Ai tre politici è contestato il reato in concorso con due presunti esponenti del clan Morabito legato alla famiglia Laudani di Catania: Vincenzo Morabito e Natale Benvenga.