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Paternò, Trionfa la 9ª edizione degli Award of Football Stars

Andrea D’Amico conquista il Pallone d’Oro Siciliano. Tanti premi e riconoscimenti nella serata che celebra il meglio del calcio isolano

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Si è conclusa con un successo straordinario e una partecipazione da record la nona edizione degli Award of Football Stars, andata in scena nel suggestivo scenario del Piccolo Teatro di Paternò. Una serata di grande spettacolo e forti emozioni che ha visto salire sul palco i protagonisti della stagione calcistica siciliana, culminata con l’assegnazione del prestigioso Pallone d’Oro Siciliano 2025 ad Andrea D’Amico, centrocampista dell’Unitas Sciacca.

Classe ’89, catanese, D’Amico ha vissuto un’annata da protagonista assoluto nel campionato di Eccellenza. Emozionatissimo durante la premiazione, ha ricordato il suo gol decisivo nella finale di Coppa Italia Eccellenza vinta proprio allo stadio “Falcone-Borsellino” di Paternò contro l’Avola (1-0), che ha consegnato alla squadra agrigentina uno storico trofeo.

A contendersi il riconoscimento c’erano anche Giuseppe La Spada (Milazzo) e David Floro Valenca (ASD Athletic Club Palermo), a testimonianza del livello altissimo dei candidati in lizza.

Ma il Pallone d’Oro è stato solo uno dei tanti riconoscimenti assegnati durante la serata, che ha celebrato giocatori, allenatori e dirigenti che si sono distinti nell’ultima stagione sportiva. Tra i momenti più toccanti, la consegna del Premio “Salvo Vadalà”, dedicato al direttore sportivo scomparso tragicamente nel 2017, a Massimiliano Borbone, responsabile del Dipartimento Femminile del Catania.

Spazio anche ai tecnici e ai volti dell’informazione sportiva:

Il Premio “Miglior Allenatore Siciliano”è andato a Giuseppe Raffaele, allenatore dell’Audace Cerignola, protagonista nei playoff di Serie C.

Il Premio “Giornalista Sportivo Siciliano”è stato assegnato ad Angelo Patanè, storica voce di Telecolor e volto dell’amata trasmissione “Corner”.

Il Premio “Vincenzino Del Vecchio”è stato conferito a Davide Dama, difensore del Milazzo.

Riconoscimenti sono stati distribuiti anche ai migliori nelle categorie Promozione, Eccellenza, Serie D, oltre che agli allenatoricapocannonieri e ai giovani talenti delle selezioni Under 15, 17 e 19.

A fare gli onori di casa, il patron della manifestazione, patrocinata dall’ARS,  Carmelo Licciardello, che con orgoglio ha sottolineato:

“Sono paternese, amo la mia città. Questo premio non è business: non girerà mai le piazze della Sicilia, ma resterà qui. Per me è un motivo di grande orgoglio”.

Presenti in sala le istituzioni locali, tra cui il sindaco di Paternò Nino Naso, gli assessori Luigi Gulisano e Antonello Longo, oltre a numerosi rappresentanti del mondo calcistico regionale.

A condurre la serata, scandita anche dal saluto del presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, i giornalisti Federica Zammataro e Rosario Sortino, che hanno guidato il pubblico attraverso i momenti salienti di una cerimonia ormai punto di riferimento del panorama calcistico siciliano.

Cronaca

Paternò, l’avvocato Rosanna Natoli si dimette dal CSM: era consigliera laica in quota FdI

Dallo scorso mese di settembre era stata sospesa dal Plenum del Consiglio Superiore Magistratura. E’ accusata di aver rivelato al giudice Maria Fascetto Sivillo (deceduta da qualche settimana) atti dell’inchiesta a cui, quest’ultima, era sottoposta

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Rosanna Natoli, l’avvocato di Paternò consigliera laica al Consiglio superiore della magistratura in quota Fratelli D’Italia, si è dimessa dal CSM. La Natoli dallo scorso mese di settembre era stata comunque sospesa dal Plenum del CSM.  La Natoli è accusata di aver rivelato, nel corso di un incontro avvenuto nel novembre del 2023, atti dell’inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo (deceduta da qualche settimana) condannata dal tribunale di Messina e sottoposta a procedimenti disciplinari e penali.

Quel colloquio fu registrato e portato alla luce dal legale della Fascetto Sivillo l’avvocato Carlo Taormina; quest’ultimo durante un’udienza a Palazzo Bachelet, sede del CSM, consegnò alla sezione disciplinare una registrazione del colloquio avvenuto nello studio di Rosanna Natoli davanti ai giudici.

“La Natoli- come riporta il sito on -line di informazione “Il Dubbio” – nella sua lettera di dimissioni parla di una decisone presa perché “obbligata” e non dipendente dalla propria volontà. “L’adozione del provvedimento di sospensione mantenendomi lo status di consigliere (seppur sospeso) – scrive la Natoli nella sua lettera e comi riporta il sito on-line “Il Dubbio” – mi priva di uno dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto al lavoro. Invero, i doveri imposti dalla carica, non sospesi, mi impediscono di esercitare alcuna attività professionale e/o lavorativa, e, tale situazione, oltre alle intuibili conseguenze economiche, sta ledendo la mia immagine di professionista, la mia dignità personale e sta arrecando grave danno all’equilibrio psico-fisico mio e della mia famiglia. Il provvedimento di sospensione, adottato senza la contestuale sospensione del divieto di esercizio della professione forense, di fatto equivale a un provvedimento espulsivo, in quanto mi costringe ad assumere l’odierna decisione di dimettermi, non potendo più attendere i tempi dell’iter giudiziario”.

A decidere la sospensione della Natoli ricordiamo fu il plenum del Consiglio superiore della Magistratura con 22 voti a favore della sospensione, sei voti contrari e due schede bianche.

La ex consigliera laica del CSM continua comunque nella sua azione giudiziaria : “Sono certa che dimostrerò la mia estraneità ai fatti e, conseguenzialmente, l’illegittimità della mia sospensione ed indiretta espulsione dal Consiglio superiore della magistratura, riservandomi di tutelare, in tutte le competenti sedi, i miei diritti- come scrive la Natali nella lettera e come riportats il sito on-line “Il Dubbio”-  Le mie dimissioni porranno, altresì, fine alle difficoltà con cui il Consiglio superiore si trova ad operare, non potendo svolgere le proprie funzioni con il contributo di tutti i componenti eletti dal Parlamento”.

La registrazione che l’avvocato Taormina portò a conoscenza del CSM fu successivamente trasmessa dal vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura Fabio Pinelli alla procura di Roma, che determinò l’iscrizione di Natoli nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e rivelazione di segreto. L’inchiesta è stata poi trasferita per competenza alla procura di Catania

Dopo l’avviso di conclusione indagini ricevuto lo scorso febbraio (per il solo reato di rivelazione, a seguito dell’abolizione dell’abuso d’ufficio), Natoli ha depositato delle memorie difensive, ma da allora non ci sono stati sviluppi ulteriori fino alle scorse ore con la Natoli che ha rassegnato le dimissioni dal CSM.

 

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Cronaca

Acireale, inscenano una falsa rapina per truffare l’assicurazione, denunciati

Risultano indagati per simulazione di reato in concorso, il 51enne, gestore di una stazione di servizio, e un dipendente di 33 anni. I carabinieri fanno chiarezza sul fatto portando alla luce il tentativo di truffa

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I carabinieri del comando stazione di Guardia Mangano, frazione di Acireale, hanno fatto luce su una finta rapina denunciata da un 51enne di Santa Venerina che, insieme ad un 33enne di Aci Catena.

I due uomini sono stati denunciati per simulazione di reato in concorso. In particolare, il 51enne, gestore di una stazione di servizio sita sulla SS 114, aveva denunciato, presso la caserma di Guardia Mangano, di essere stato vittima di una rapina a mano, mentre si trovava nell’ufficio del suo rifornimento, in compagnia del dipendente 33enne.

Il 51enne ha riferito ai carabinieri che, mentre erano entrambi intenti nel conteggio dell’incasso dell’impianto di distribuzione carburanti, un uomo, dall’apparente età di 30 anni circa, armato di una pistola semiautomatica, li avrebbe rapinati della somma di 1430,00 euro, fuggendo immediatamente dopo in direzione di Acireale.

La presunta vittima aveva poi specificato che nella stazione di servizio non è installato alcun sistema di videosorveglianza e che la sua attività era assicurata contro quel genere di reati da una specifica polizza assicurativa.

Acquisite, dunque, le dichiarazioni del 51enne, i carabinieri hanno avviato una attività di riscontro delle sue dichiarazioni, sentendo testimoni e cercando i filmati registrati da altri impianti di videosorveglianza presenti in quella zona.

Alla fine i carabinieri hanno accertato che, in realtà, non c’era stata alcuna rapina e che il presunto rapinatore non sarebbe mai esistito e che sarebbe stato il frutto della fantasia del titolare e del suo impiegato.

I militari hanno, dunque, ascoltato anche il dipendente che, vistosi ormai scoperto, ha confermato che quel denaro sarebbe stato prelevato dal suo capo proprio per inscenare la rapina e intascare il rimborso assicurativo.  Per questo motivo, i due sono stati denunciati a piede libero.

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