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Ragalna- Letojanni, due murales per ricordare Emanuela Loi e Graziella Campagna

Le donne vittime della mafia diventano protagoniste nei murales del progetto di arte urbana della Fondazione Federico II “Le Strade da Seguire”, voluto dal presidente Gaetano Galvagno

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Le donne vittime della mafia diventano protagoniste nei murales del progetto di arte urbana della Fondazione Federico II “Le Strade da Seguire” voluto dal presidente Gaetano Galvagno. Questa mattina, a Letojanni (Messina) e Ragalna (Catania), sono state inaugurate le opere dedicate a Graziella Campagna ed Emanuela Loi, entrambe uccise per mano della criminalità organizzata.

A Ragalna il murale raffigurante Emanuela Loi, morta nella strage di mafia in Via D’Amelio a Palermo nel luglio del 1992 e in cui ha trovato la morte il giudice Paolo Borsellino e altri 4 uomini della scorta, è stato realizzato dall’artista Chiara Abramo presso la scuola Marconi Plesso Mongibello, facente parte dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Paternò e Ragalna. Murale inaugurato alla presenza del sindaco Antonino Caruso, del questore di Catania Giuseppe Bellassai, del Gen. Salvatore Altavilla comandante provinciale carabinieri Catania e del dirigente scolastico Maria Santa Russo. Emanuela  è stata tra le prime donne poliziotto italiane assegnate al servizio scorte e la prima agente della Polizia di Stato a morire in servizio.

“Queste iniziative – ha detto il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno – servono a ricordare che non esistono vittime di serie A o di serie B: ci sono italiani uccisi dalla mafia, che si credeva al di sopra di tutti e pensava di poter decidere della vita altrui. Lo Stato ha dimostrato che non è così, e oggi siamo qui a rendere omaggio a Graziella ed Emanuela, così come stiamo facendo con il nostro progetto in tante parti della Sicilia. Queste persone meritano rispetto e riconoscimento come eroi. Ricordarli è un onore e un dovere: rappresentano un esempio di purezza, sono dei martiri”.

“La scelta della scuola non è casuale. Emanuela Loi deve essere vista come un esempio” ha detto Antonino Caruso sindaco di Ragalna.

Graziella, appena diciassettenne, fu prima fatta scomparire e poi assassinata con colpi d’arma da fuoco, dopo aver scoperto – inconsapevolmente – la vera identità di un mafioso. All’inaugurazione del murale a Letojanni, lungo la strada statale 114, oltre a uno dei fratelli di Graziella, Pasquale Campagna – che ha ringraziato il presidente Galvagno per l’iniziativa – erano presenti il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, e numerosi primi cittadini della zona jonica.

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