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Cronaca

Randazzo, sciolto il consiglio comunale per “ingerenze della criminalità organizzata”

A deciderlo il Consiglio dei ministri mentre, dalle prossime ore, l’ente comunale sarà gestito per diciotto mesi da una commissione straordinaria,

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Il comune di  Randazzo è stato sciolto per mafia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in considerazione delle “accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione locale, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica” si legge in una nota del governo. Comune adesso che sarà affidato per la gestione, esattamente per diciotto mesi, a una commissione straordinaria, come prevede l’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali(TUEL). Ed oggi Francesco Sgroi, da ieri sera ex sindaco di Randazzo, spiega, sulla propria pagina social,  cosa è successo e come intende agire prossimamente:  ” Per sei anni ho lavorato incessantemente ogni giorno senza risparmiarmi unicamente per il bene della nostra comunità. Ho affrontato delicatissimi momenti: la pandemia, il post pandemia, l’alluvione del 2021 e via dicendo. Ho ottenuto milioni di euro di finanziamenti pubblici, migliorando sotto ogni aspetto la nostra città: dalle aree a verde, alle strutture e infrastrutture comunali, all’efficientamento energetico e l’elenco potrebbe continuare ma non è necessario perché ogni cosa che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti i randazzesi. Nel mese di ottobre del 2022, in occasione dell’operazione “Terra Bruciata”, sono stato destinatario assieme al Presidente del Consiglio Carmelo Scalisi di un avviso di garanzia.

Procedimento che il Pubblico Ministero ed il GIP hanno ritenuto unanimemente di archiviare per infondatezza della notizia di reato. Nonostante ciò, ieri ho appreso del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi dell’articolo 143 del TUEL. Un atto che infanga il buon nome e la reputazione di un Comune e di una comunità. Attendo di conoscere in dettaglio le motivazioni dello scioglimento e in particolare vorrei comprendere come la criminalità organizzata ha condizionato le mie scelte e quelle dell’amministrazione comunale: quali atti sono stati frutto di tale eventuale condizionamento e chi ha condizionato chi e come, con quali modalità e con quali mezzi e come le eventuali suddette attività di condizionamento abbiano trovato riscontro nell’ente locale da me guidato. Ho la certezza che nessun atto della mia amministrazione (delibera, determina o autorizzazione), possa essere stato condizionato da alcuno, ossia posto in essere per favorire direttamente o indirettamente la criminalità organizzata e quindi per finalità diverse da quelle della pubblica utilità. Purtroppo il procedimento ex articolo 143 del TUEL (quello che ha colpito anche il nostro Comune) è un procedimento di natura preventiva spesso fondato su presunzioni e probabilità, in presenza delle quali viene dalla legge riconosciuto un ampio potere discrezionale alle commissioni deputate ad accertare i condizionamenti dell’amministrazione. Tutto questo merita in generale una riflessione seria. Non si può rovinare una comunità e la reputazione di chi la amministra partendo da presunzioni scollegate dalla realtà. Se dovesse passare la tesi delle “presunzioni” dovrebbero sciogliere tutte le amministrazioni comunali e non solo… Credo che il legislatore debba fare una seria riflessione in materia di scioglimento dei Consigli Comunali.

Ritornando alla questione locale mi sento di poter dire che io, i miei assessori e i consiglieri comunali che mi hanno sostenuto, possiamo sempre camminare a testa alta, orgogliosi del lavoro svolto in questi anni nel rispetto delle regole e della legalità, senza aver subito minimamente nessuna forma di condizionamento. Spero vivamente che questo provvedimento non sia solo il frutto dell’ intento di colpire il sottoscritto a tutti i costi, nonostante l’archiviazione del procedimento penale per infondatezza della notizia di reato. Non prenderò parte, al momento, a nessun dibattito. Attenderò le motivazioni del provvedimento con la serenità di chi ha lavorato nel rispetto della legalità e del mandato elettorale conferitomi da 3757 concittadini randazzesi. Solo dopo aver letto le motivazioni, se sarà il caso, farò valere le mie ragioni nelle sedi opportune”.

 

Cronaca

Due incidenti stradali, uno sulla SS 417 in territorio di Ramacca, l’altro sulla SP 3 a Belpasso

Complessivamente nei due sinistri si sono registrati 5 feriti : sul posto hanno operativo forze dell’ordine, personale medico, pompieri e Anas

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Incidente stradale SP 3 Belpasso

Ancora incidenti stradali sulle strade del catanese. Nelle ultime ore si sono registrati due incidenti: dapprima sulla SS 417 in territorio di Ramacca e il secondo sulla SP 3 in territorio di Belpasso.

Il primo sinistro intorno alle 14.30 sulla SS 417 all’altezza del Km 44 in territorio di Ramacca. La dinamica del sinistro è ancora in fase di ricostruzione e su cui sono a lavoro i carabinieri della compagnia di Palagonia. Tre le autovetture coinvolte nell’incidente: una Fiat Punto, una Mercedes e una Golf Volkswagen. Lo scontro è stato piuttosto violento con pezzi di carrozzeria e di motore sparsi ovunque.  Sul luogo dell’incidente i pompieri del distaccamento di Palagonia che hanno messo in sicurezza le auto incidentate e le ambulanze del 118 che hanno dapprima soccorso sul posto i feriti, quattro in tutto, per poi trasportarli negli ospedali della zona: due sono stai condotti all’ospedale Gravina di Caltagirone, mentre gli altri due al nosocomio “San Marco” di Catania.

Incidente SS417 Ramacca

Sul posto per i rilievi i carabinieri della compagnia di Palagonia. Presente anche personale ANAS che ha provveduto a bonificare la strada da oli e detriti.

Il secondo incidente poco dopo le ore 17 sulla SP 13 in territorio di Belpasso alle spalle del centro commerciale “Etnapolis”. Per cause in corso di accertamento si sono scontrate una Ford Ka e una Fiat Bravo. L’impatto è stato molto violento. Ferito il conducente della Ka. Sul posto personale medico del 118 che ha trasportato quest’ultimo in uno degli ospedali della zona. Non si conoscono le sue condizioni. Per i rilievi agenti della polizia municipale di Belpasso. Il traffico ha subito dei rallentamenti. Presenti anche personale di una ditta specializzata che ha provveduto a bonificare la strada per ripristina le condizioni di sicurezza.

Incidente sulla SP 3 Belpasso

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Cronaca

San Gregorio, molestano automobilisti al casello: Daspo urbano per due donne

A loro carico è stato emesso dal Questore etneo un provvedimento di DACUR, ossia il Divieto di Accesso alle Aree Urbane

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Chiedevano insistentemente denaro agli automobilisti in transito presso il casello autostradale di San Gregorio, provocando disagio tra i viaggiatori. La Polizia di Stato è intervenuta, identificando e fermando due donne di origine rumena.

A loro carico è stato emesso dal Questore di Catania un provvedimento di DACUR, ossia il Divieto di Accesso alle Aree Urbane, conosciuto anche come “Daspo Urbano”. Si tratta di una misura preventiva che vieta alle due donne di sostare o transitare nella zona dove sono state più volte segnalate, anche grazie alle numerose chiamate giunte al numero di emergenza. In passato, le due erano già state denunciate per truffa e sanzionate amministrativamente ben 77 volte dalla Polizia Stradale

Abituate a spostarsi velocemente e, altrettanto rapide a ritornare, le due donne da tempo praticavano accattonaggio nell’area del casello, chiedendo denaro agli automobilisti in cambio di un presunto aiuto nella distribuzione dei biglietti del pedaggio, con richieste che variavano dai 2 ai 5 euro.

L’intervento degli agenti del Compartimento Polizia Stradale della Sicilia Orientale ha permesso di sorprendere le donne più volte a piedi all’interno della zona autostradale. Il loro comportamento non solo violava il Codice della Strada, ma rappresentava anche un serio rischio per la sicurezza e la fluidità del traffico, creando disagio anche a turisti appena arrivati all’aeroporto di Catania e privi di telepass.

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