Connect with us

ambiente

Rifiuti, sit-in di protesta dinanzi a Palazzo D’Orleans per dire no ai termovalorizzatori

Manifestazione organizzata dal Comitato promotore della Rete Sicilia Pulita, che riunisce associazioni ambientaliste, sindacati, partiti, associazioni di tutela dei consumatori, associazioni di volontariato e promozione sociale, Sindaci e cittadinanza

Pubblicato

il

foto Ansa

Sit-in di protesta ieri a Palermo dinanzi a Palazzo D’Orleans organizzato dal Comitato promotore della Rete Sicilia Pulita, che riunisce trasversalmente associazioni ambientaliste, sindacati, partiti politici, associazioni di tutela dei diritti dei consumatori, associazioni di volontariato e promozione sociale, Sindaci e cittadinanza contrari al nuovo Piano Rifiuti approvato meno di una settimana addietro dal governo Schifani. Piano che prevede due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb.

La Rete Sicilia Pulita ha intenzione di impugnare la Deliberazione n. 391 del 21 novembre 2024, con la quale la Giunta Regionale ha adottato l’”Ordinanza del Commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti”, cioè il nuovo Piano che apre la strada agli inceneritori. Contestualmente partiranno iniziative di mobilitazione dal basso contro il nuovo Piano rifiuti: subito dopo l’iniziativa di mercoledì, la Rete avvierà un fitto programma di assemblee territoriali per parlare con i cittadini siciliani di incenerimento dei rifiuti, tutela della salute e dell’ambiente, valorizzazione del lavoro e transizione verso l’economia circolare.

“Queste assemblee daranno poi vita una grande manifestazione, con la quale la società civile esprimerà il suo dissenso e chiederà il ritiro del Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani- dicono dal Comitato “Rete Sicilia Pulita- La Sicilia ha bisogno di cambiare il suo sistema dei rifiuti e di farlo guardando al futuro, non al passato. Per questo siamo tutti contro il nuovo Piano Rifiuti Regionale che punta su mega discariche e inceneritori e la Sicilia ha bisogno di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, che creano lavoro e ricchezza. La Sicilia non ha bisogno di inceneritori, che creano spese, speculazione, inquinamento”.

Tra gli obiettivi del piano rifiuti ci sono il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.

“ Da 25 anni il centrodestra promette di risolvere la questione rifiuti in Sicilia. E la loro soluzione passa sempre da una sola soluzione: gli inceneritori. Lo hanno fatto Cuffaro, Lombardo, Musumeci. E ora anche Schifani, da palazzo d’Orleans, ripropone una ricetta vecchia e fuori dal tempo quando invece occorre incrementare decisamente la raccolta differenziata e realizzando gli oltre cento impianti che servirebbero tra TMB e compostaggio. Assieme ai deputati regionali Fabio Venezia, Ersilia Severino, Mario Giambona, Tiziano Spada, Valentina Chinnici e con Sergio Lima, componente della segreteria regionale e della Direzione nazionale e Franco Piro, responsabile del dipartimento Economia del Pd Sicilia, siamo stati a palazzo d’Orleans, a Palermo, alla manifestazione indetta per dire un NO deciso e netto ai termovalorizzatori”. Lo ha dichiarato il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

Jose Marano, deputata regionale M5s, partecipando al sit-in di protesta della mattina, organizzato davanti a Palazzo d’Orléans ha specificato che “siamo scesi in piazza insieme ai cittadini per lanciare un grido d’allarme e il Movimento Cinquestelle è al loro fianco per dire no alla scelta folle di cercare negli inceneritori una soluzione all’annoso problema dei rifiuti. Uno di questi inceneritori dovrebbe sorgere a Catania, a pochi chilometri da Piazza Duomo– spiega Marano – e ciò è inaccettabile.

Catania già paga la Tari più alta d’Italia e ora dovrebbe pure subire la combustione dei rifiuti a pochi passi dalla città. Gli inceneritori sono un progetto anacronistico, antieconomico, ma non solo. A parlare di impatto sull’ambiente sono gli studi scientifici, quindi non sarebbero proprio così a impatto zero come dicono. I dati contenuti nel Piano Rifiuti, in primis il costo stimato di 800 milioni di euro per la realizzazione degli inceneritori – conclude la deputata – non sono frutto di un’analisi approfondita. In ogni caso tutti questi soldi non andrebbero sprecati così ma spesi in politiche di riduzione della produzione dei rifiuti, del riuso dei materiali, del riciclo e del riutilizzo, che è esattamente quello che ci chiede l’Europa e che esattamente la direzione opposta rispetto a quella imboccata con il Piano Rifiuti da questa maggioranza di governo”.

 

ambiente

Dissesto idrogeologico, un progetto di riefficientamento per il fiume Dittaino

La Regione ha pubblicato due gare per un intervento di messa in sicurezza del fiume. È il primo passo per avviare l’iter che porterà a un intervento molto atteso nel comprensorio e che è stato diviso in due tronconi.

Pubblicato

il

La Struttura di contrasto del dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha pubblicato due gare per il progetto esecutivo dei lavori di riefficientamento del fiume Dittaino. È il primo passo per avviare l’iter che porterà a un intervento molto atteso nel comprensorio e che è stato diviso in due tronconi.

Il primo interessa quella parte del fiume che attraversa i territori comunali di Agira, Regalbuto e Catenanuova, nell’Ennese, e di Ramacca, in provincia di Catania. Il secondo è relativo al tratto che attraversa Catenanuova e Centuripe, in provincia di Enna, e, nel Catanese, Castel di Iudica, Ramacca, Paternò e Belpasso fino al capoluogo etneo, esattamente tra il ponte sulla Strada statale 192 e il fiume Simeto.

Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno pubblicato le due rispettive gare per i servizi di ingegneria e le indagini geologiche e geofisiche, utili alla stesura dei documenti progettuali, fissando per la prima, che ha un importo di 186 mila euro, il termine per la presentazione delle domande al prossimo 22 aprile. Per la seconda gara, dell’importo di 237 mila euro, il termine scadrà invece il 24 aprile.

“Impegniamo risorse e mezzi nella tutela del patrimonio idrico fluviale dell’Isola – commenta Schifani – nella consapevolezza che l’attività di prevenzione del rischio idrogeologico sia indispensabile per mitigare gli effetti degli eventi alluvionali che nel recente passato hanno colpito questo versante, in concomitanza di pesanti condizioni di maltempo. La manutenzione degli alvei è un’attività indispensabile per assicurare la salvaguardia della pubblica incolumità e per preservare l’integrità del territorio”.

L’obiettivo dell’opera è quello di una rifunzionalizzazione idraulica. In tutto il suo percorso, l’alveo del fiume risulta in gran parte ricolmo di detriti, misti a vegetazione, che si sono accumulati negli anni, causando una sensibile riduzione della sezione idraulica. In particolare, il corso d’acqua, che ha complessivamente una lunghezza di circa 45 chilometri e una larghezza media di 120 metri, si presenta di dimensioni ridotte e, solo nella parte centrale, ha mantenuto la profondità originaria mentre sui lati i detriti e la vegetazione hanno invaso parte del letto del fiume.

Ad aggravare il quadro generale, la caratterizzazione climatica di tutto il versante nel quale si registrano eventi piovosi di forte intensità in autunno e in primavera con concentrazioni di pioggia superiori al resto dell’area. Tutto questo a fronte di un clima molto arido nel periodo estivo, con la conseguenza di un progressivo processo di desertificazione.

Le soluzioni che il progetto dovrà individuare riguardano il ripristino di un regolare deflusso delle acque lungo il torrente, il taglio della vegetazione, la rimozione dei detriti, la risagomatura e la pulizia degli argini, la realizzazione in alveo di nuove opere idrauliche quali argini, soglie, briglie e salti.

 

Continua a leggere

ambiente

Belpasso e Camporotondo Etneo, comuni “Plastic Free”, oggi la premiazione

La cerimonia si è tenuta a Napoli, presso il teatro Mediterraneo, sotto il patrocinio del Parlamento europeo, del Senato, della Camera dei deputati, del Ministero dell’Ambiente e del comune napoletano

Pubblicato

il

Oggi a Napoli per ritirare il premio Plastic Free, per il secondo anno consecutivo. Un impegno condiviso tra amministrazione, associazioni di volontariato e cittadini che ci ha portato a raggiungere il traguardo delle due tartarughe” A dirlo il sindaco di Belpasso Carlo Caputo, il quale si è recato oggi nella città napoletana per ritirare il premio. “Questo premio testimonia ancora una volta ciò che stiamo facendo per proteggere il nostro territorio, sia dai rifiuti che dalla plastica, in particolare. Continueremo su questo percorso: abbiamo nuovi progetti e nuove iniziative da portare avanti; intanto godiamoci tutti insieme questo riconoscimento” ha detto Caputo.

Anche il comune di Camporotondo Etneo è comune “Plastic Free 2025” e oggi a Napoli era presente il sindaco del piccolo comune etneo Filippo Rapisarda: “Un riconoscimento frutto della sinergia tra amministrazione, dipendenti comunali, associazioni di volontariato e cittadini e della determinazione dell’assessore Salvatore Guarnaccia- scrive il sindaco sulla propria pagina social- Un incentivo a persistere nel nostro obiettivo: proteggere il nostro territorio, sensibilizzare le nuove generazioni, implementare la cultura della tutela dell’ambiente. Sono in cantiere numerosi progetti e nuove iniziative. Il mio caloroso grazie alla nostra comunità” si chiude così il post del sindaco Rapisarda.

Il riconoscimento Plastic Free è dedicato ai comuni che si sono distinti adottando una serie di misure volte a migliorare il proprio territorio per il bene dell’ambiente e delle future generazioni.  I criteri di valutazione si sono basati su 4 pilastri: Contrasto all’inciviltà ambientale; Attività virtuose sul territorio; Gestione dei rifiuti urbani, Collaborazione con Plastic Free.  Il riconoscimento ha una durata annuale e la premiazione nazionale avviene con la consegna del trofeo e dell’attestato, a seconda del livello di virtuosità: 1, 2, 3 o 3 gold tartarughe.

La cerimonia di premiazione della quarta edizione si è tenuta a Napoli, presso il teatro Mediterraneo, sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del Comune di Napoli. In totale sono stati 122 i paesi premiati e solo 14 i siciliani.

 

Continua a leggere

Trending