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In Primo Piano

S.M. di Licodia, consiglio approva Piano Triennale O.P., salta il Dup: a rischio approvazione bilancio

Ieri seduta fiume per la lettura ed approvazione di 27 verbali precedenti. Tanti i dubbi sulla possibilità di approvazione del bilancio entro il 31 dicembre

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Si è tenuto ieri pomeriggio all’interno della sala Consiliare del Comune di Santa Maria di Licodia il civico consesso che avrebbe dovuto trattare l’approvazione dei verbali precedenti, una interpellanza sulla manifestazione “Terra Gourmet” e la verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare alle residenza, alle attività produttive e terziarie anno 2023. Una seduta senza grandi colpi di scena che ha visto leggere in aula ben 27 verbali pregressi delle sedute precedenti da parte del presidente del Consiglio Russo che sono stati discussi, rettificati ed approvati dai consiglieri. Poi, dopo 3 ore di seduta con una sospensione di 20 minuti, il rinvio degli altri punti all’ordine del giorno a giovedì 14 dicembre alle ore 18:30.

Intanto, negli scorsi giorni, sono state diverse le sedute di consiglio comunale, che si sono susseguite all’interno della sala del palazzo di città, con all’ordine del giorno due argomenti centrali: Piano triennale delle opere pubbliche e Documento Unico di Programmazione. Il primo atto, ricordiamo, era stato respinto al mittente dall’attuale maggioranza consiliare, formata dall’opposizione e dagli indipendenti, per errori al suo interno. Nella giornata di lunedì, il documento è stato ripresentato in aula dopo le opportune correzioni, ma di fatto subendo l’ennesimo stop: le mail inviate ai consiglieri, infatti, contenevano il documento non aggiornato. Infine, la seduta, rinviata a ieri mattina, non ha permesso ancora una volta l’approvazione dell’atto  a seguito della mancata notifica dello stesso ai consiglieri che è avvenuta poi direttamente in aula. Dunque, un ulteriore rinvio alle ore 18:00 della seduta, dove è arrivata la tanto tribolata approvazione, avvenuta alla presenza in aula dei soli consiglieri vicini al sindaco Buttò.

Altra impasse, è quella, registratasi sempre lunedì, ai danni del Documento Unico di Programmazione, ovvero il principale strumento per la guida strategica e operativa di qualunque comune italiano, che viene predisposto annualmente dalla giunta comunale, per essere poi presentato al consiglio stesso entro il 31 luglio dell’anno corrente. Di “errori tecnici pesanti e gravissimi” presenti nel documento, parla il consigliere Enrico Caruso, evidenziando in aula le problematiche dello atto che lo avrebbero reso non approvabile. Per la sua discussione ed approvazione bisognerà adesso attendere il 27 dicembre, data in cui è stato rinviato il consiglio comunale per la trattazione del Dup.

Intanto, per lunedì 18 dicembre, era già stata convocata la seduta per la discussione e approvazione del bilancio di previsione finanziario 2023-2025. Consiglio che a questo punto sarebbe in dubbio, visto quanto verificatosi in aula in questi giorni. Tra le diverse cose da chiarire anche la validità della convocazione stessa, vista la mancanza di un Dup approvato che risulta essere un documento necessario e propedeutico all’approvazione del bilancio di previsione. Altro dubbio, infine, anche quello della data di decorrenza dei dieci giorni intimati dal Commissario Straordinario nominato dalla Regione per l’approvazione del bilancio preventivo e che potrebbe non essere quella del 28 dicembre laddove la seduta di lunedì prossimo non fosse valida. Di certo, anche quest’anno, l’approvazione dello strumento finanziario dell’ente che dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre, sembra un vero e proprio miraggio.

 

amministrazione

Paternò, scintille in consiglio comunale tra i vertici Istituzionali

Si tratta di uno “scontro” fra il sindaco Nino Naso da una parte e il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e il deputato Francesco Ciancitto dall’altra. Nella seduta consiliare è stata affrontata la questione sicurezza in città

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Si è concluso poco dopo le 23 di ieri sera il consiglio comunale di Paternò convocato in seduta straordinaria e urgente dal presidente del consiglio Marco Tripoli, su richiesta del sindaco Nino Naso per affrontare la questione relativa alla sicurezza in città, dopo i recenti fatti di cronaca nera e che hanno visto come protagonista un tunisino di 20 anni, il quale ha molestato la settimana scorsa delle minorenni.

Una seduta infuocata in cui non è mancato il “tifo da stadio” proveniente dalla platea da parte di simpatizzanti o militanti di Fratelli d’Italia.

Alla seduta di ieri sera erano presenti il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e il deputato nazionale Francesco Ciancitto. Presenti anche il comandante della compagnia carabinieri di Paternò Marco Savo e il comandante  polizia municipale Nino La Spina.

Assenti sei consiglieri su 24, la seduta si è aperta con una relazione del  sindaco Nino Naso accanto al quale sedeva l’intera giunta comunale ad eccezione di Luigi Gulisano (che è anche consigliere comunale) seduto tra gli scranni degli altri componenti dell’assise civica. Naso ha illustrato l’attività svolta dalla sua giunta per la questione migranti: dai vari incontri in prefettura con la Prefetta Maria Carmela Librizzi per meglio fronteggiare la questione, alle varie iniziative con le associazioni del terzo settore, per arrivare allo studio dei vari progetti in tema di inclusione, partecipando o pronti a partecipare ai vari bandi regionali.

Ultimo intervento in ordine e cronologico fatto dalla giunta è quello relativo alla delibera con la quale si chiede a chi di dovere l’istituzione di un posto di polizia, potenziamento con uomini e mezzi della compagnia carabinieri Paternò e una deroga alle normative vigenti che consentirebbero al comune di assumere in tempi celeri almeno 30 nuovi vigili urbani. Naso ha chiuso il proprio intervento invitando a lavorare assieme per il bene di Paternò.

A seguire si sono registrati i vari interventi dei vari consiglieri (Virgolini, Benfatto, Frisenna, Russo, Lauria, Francesco Borzì) che hanno attaccato il primo cittadino chi in modo duro chi in modo soft.

Dopo è stata la volta del deputato nazionale Francesco Ciancitto  il quale nel suo intervento ha specificato che “il centro cittadino non è sicuro vista la presenza di extracomunitari . Cittadini che hanno paura. Una situazione non è nata oggi ma perdura da tempo. La questione migranti non è stata gestita bene. Il numero degli extracomunitari regolare e irregolare continua a crescere in modo esponenziale. Il governo Meloni ha attivato apposite leggi per tutelare i migranti. Ci sono dei finanziamenti e mi chiedo perchè il comune non si è attivato”.

Sul fronte controllo del territorio Ciancitto ha sottolineato che è improbabile che a Paternò possa essere istituito il commissariato di polizia di stato. “Dobbiamo chiedere- evidenzia il deputato nazionale- cose possibili. Mi si chiede di ottenere una deroga per l’assunzione dei vigili urbani. Chiedo al sindaco di assumere subito 8 vigili urbani come ha detto nel suo intervento, attingendo da altre graduatorie di altri comuni.  Ed infine può attivarsi con una serie di ordinanze che può adottare, come quello del divieto della vendita di bibite alcoliche al dettaglio. Sono segnali di sicurezza”.

Il Presidente Gaetano Galvagno ha specificato che può solo raccogliere le istanze del consiglio comunale e del sindaco “ma che arrivano tardivamente. Nonostante ciò e nonostante le grandi contraddizioni politiche siamo qui a stendere la mano perche amiamo la nostra terra e la nostra città. Ho notato cose strane all’interno del consiglio comunale. Quello che ha fatto l’ARS non credo sia attribuibile ad altri soggetti”.

Galvagno nel suo intervento riferendosi a Naso ha sottolineato di essere stato l’ottavo assessore della giunta. “Cerchiamo di essere seri”. Galvagno si è “scusato” con le ragazzine molestate e le  loro famiglie perche “nessuno fino adesso l’aveva fatto”.

Il sindaco Naso dopo l’intervento dei due esponenti di FdI ha specificato che la sua richiesta è stata fatta con “umiltà” e che il consiglio di ieri sera è stato “costruttivo. La deputazione probabile non è informata adeguatamente ma sulla questione migranti molte cose le abbiamo attuate. Ossia abbiamo avuto interlocuzione con la Regione. Siamo sul punto di avere finanziamenti dal fondo FESR. Sulla sicurezza non ci siamo fermati. Abbiamo provveduto- continua Naso- con l’installazione delle telecamere.

Per attingere da altre graduatorie finalizzate all’assunzione dei vigili urbani il comune deve fare prima il bando, poi anziche procedere alla selezione si potrà attingere dalle graduatorie. Lo sappiamo che il comune  non può aver un commissariato di polizia di stato ma solo un “posto” di polizia. Non ci interessa lo scontro. Ci sono state delle ragazzine che hanno rischiato quindi si accelera il tutto”.

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Palermo, inaugurato il Museo Falcone e Borsellino, “Memoria viva della lotta alla mafia”

Schifani ricorda Falcone: “Contro la mafia stiamo vincendo, ma la guardia resta alta, dai giovani il riscatto contro la mafia. La Regione è con loro”

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«Ho avuto l’onore di collaborare con Giovanni Falcone quando era giudice fallimentare. Era una persona schietta, concreta, diversa da tante altre. Da lui ho appreso il valore del pragmatismo nelle decisioni». Con queste parole il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricordato il magistrato ucciso dalla mafia, partecipando alla cerimonia per il 33esimo anniversario della strage di Capaci.

L’occasione è stata l’inaugurazione del Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ospitato a Palazzo Jung di Palermo, una nuova struttura dedicata alla memoria dei due giudici, cofinanziata dalla Regione. Per Schifani, il museo è anche simbolo della resistenza civile contro Cosa Nostra.

Alla cerimonia erano presenti numerose autorità istituzionali, tra cui i ministri Carlo Nordio (Giustizia), Matteo Piantedosi (Interno) e Alessandro Giuli (Cultura), insieme all’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato.

Nel suo intervento, Schifani ha evidenziato come la risposta dello Stato agli attentati mafiosi degli anni ’90 sia stata decisa: «Sono state approvate leggi importanti, come quelle sul sequestro dei beni e sull’inasprimento del 41 bis. Ma la vera forza è arrivata anche dal basso, da una società civile che si è riscattata, soprattutto grazie ai giovani». A questi ultimi, ha ricordato il governatore, è dedicato un piano regionale che consente ai ragazzi meno abbienti di accedere gratuitamente alle palestre: «Crediamo che lo sport sia una scuola di legalità. Insegna il rispetto delle regole, fondamento delle comunità civili».

Successivamente, Schifani ha preso parte alla deposizione delle corone in memoria degli agenti caduti, presso la caserma “Pietro Lungaro”, sede del reparto Scorte della Questura di Palermo. Alla messa celebrata nella cappella interna ha partecipato, in sua rappresentanza, l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo. In serata, sarà invece l’assessore Alessandro Aricò a rappresentare il governo regionale alla celebrazione religiosa nella Chiesa di San Domenico.

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