Indagini serrate e bocche cucite, quelle dei Carabinieri della Compagnia di Paternò e della Stazione di Santa Maria di Licodia sul fronte delle ricerche del bambino di 10 anni di origine tunisina che ha fatto perdere le proprie tracce da 2 giorni. Il minore, al momento della scomparsa, viveva all’interno di un’abitazione, in disponibilità di una cooperativa che si occupa di accoglienza ai rifugiati. A diffondere la notizia della scomparsa del bambino, tramite una fotografia e le descrizioni delle caratteristiche fisiche dello stesso, erano state le forze dell’ordine, nel tardo pomeriggio di ieri. Da quel momento, era partito un tam tam mediatico tale da interessare anche le reti nazionali, come la trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai 3, che ha mandato in onda il servizio. Ad indagare sulle scomparsa, sin da subito, sono stati i Carabinieri della Compagnia di Paternò insieme ai colleghi della Stazione di S.M di Licodia. Secondo quanto appreso informalmente, sembrerebbe trattarsi di un allontanamento volontario. Alla base di tale gesto potrebbe esserci un provvedimento del Tribunale dei minori che dispone lo spostamento del giovane ad altri affidatari. Il bambino, giunto in Italia nel 2021, in questi anni, avrebbe vissuto in paese con due donne ritenute sin dall’inizio della vicenda, legate a lui da un rapporto di parentela. Ipotesi, quest’ultima, che sarebbe al vaglio degli inquirenti insieme alla posizione di altri soggetti che potrebbero aver avuto un ruolo centrale nella scomparsa del bambino. A rendere ancora più intrigata la vicenda, un messaggio di una delle presunte sorelle all’interno di una chat whatsapp del calcetto dove scrive “io sono la sorella l’abbiamo trovato e lui sta bene”.