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S.M. di Licodia, divelta panchina rossa all’interno del Belvedere

Un atto violento verso un simbolo di non violenza. Gesto che rattrista la cittadinanza

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Dell’inciviltà, all’interno della villa Belvedere di Santa Maria di Licodia, ne abbiamo raccontato da tempo e, purtroppo, continuiamo ad aggiungere eventi spiacevoli alla già lunga lista, suscitando, spesso, posizioni contrapposte tra i lettori. L’ultima azione di probabile matrice dolosa è la distruzione, per mano di ignoti, della “panchina rossa, che fu inaugurata l’8 marzo 2017, espressione di una cittadinanza che dice “no” ad ogni forma di violenza contro le donne. La notizia dell’ennesimo atto vandalico, diffusasi attraverso un post su Facebook da parte di una licodiese, ha toccato un nervo scoperto relativamente alla continua inciviltà perpetrata all’interno della villa comunale Belvedere, da poco riconsegnata alla cittadinanza, dopo un’importante azione di ripristino del giardino licodiese. Un’azione che addolora la comunità di Santa Maria di Licodia e che, nel caso della panchina rossa, assume ancor più rilievo: rappresenta certamente il momento più basso delle varie storie di inciviltà finora raccontate. In perfetto stile omertoso, nessuno sa cosa sia realmente successo, nessuno ha visto o sentito nulla.

A commentare i fatti è il vicesindaco Mirella Rizzo. “Ormai è guerra e violenza: è guerra alle Donne, é guerra alla comunità, è guerra a ciò che è pubblico, di tutti e di ciascuno. Tutto è a rischio, specialmente i simboli. Per la terza volta é stata vandalizzata. La rialzeremo perché rappresenta le troppe Donne uccise dalla violenza cieca, perché é nostra.La rialzeremo e, vi do una notizia, le telecamere funzionano.
La rialzeremo! Intanto procederemo a denuncia e chiederò il sostegno e solidarietà ad ogni donna amministratrice e a chiunque voglia mobiltarsi. E per favore non cerchiamogli alibi.
“Famiglia, diventa ciò che sei” (Giovanni Paolo II)”

La distruzione della già citata panchina è un triste promemoria della fragilità dei beni pubblici e del bisogno di proteggere e preservare i luoghi di importanza culturale e sociale. Ancora una volta, è necessario che la comunità di Santa Maria di Licodia inizi a parlare, all’interno delle proprie famiglie, dei valori portanti di una società, trasmettendo messaggi positivi ai più piccoli, futuri protagonisti del cambiamento. Adesso, l’augurio è che la panchina rossa venga presto riparata, in modo da ritornare ad erigersi come monito per tutti, affinché ci si ricordi che la violenza è da condannare sempre, senza “se” e senza “ma”.

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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