Santa Maria di Licodia ha un nuovo assessore. È questo quanto appreso dall’albo pretorio del comune etneo, dove è stato pubblicato – nella tarda mattinata di oggi – il decreto sindacale di nomina del licodiese Elio Finocchiaro come nuovo componente della locale Giunta. Fonti interne di palazzo, aggiungono inoltre che il giuramento del neo assessore si è già tenuto alle ore 12:00 di oggi all’interno della stanza del primo cittadino al primo piano della residenza comunale di Piazza Umberto I. Queste sono le poche informazioni che, come testata Etna News 24, riusciamo a raccontare ai nostri lettori, perché null’altro ci è dato sapere, considerata la strategia (non) comunicativa del “top secret” adottata dall’amministrazione Buttò.
Una stampa, quella locale, che come avvenuto in passato non è stata invitata al giuramento del neo assessore, tenuta lontana – come a voler nascondere qualche malefatta – da questo importante momento istituzionali. Oggi, quel palazzo di città che dovrebbe essere dalle mura trasparenti, risulta invece agli occhi degli addetti all’informazione e dei cittadini sempre più blindato e inaccessibile. In questo scenario, ci chiediamo: qual è la motivazione di tanta riservatezza? Non abbiamo una risposta! La scelta di non invitare i giornalisti ai giuramenti degli assessori non può comunque essere liquidata, a nostro parere, come una semplice dimenticanza o una questione di secondaria importanza.
Non ce ne voglia il neo assessore Finocchiaro, a cui porgiamo gli auguri per l’incarico ricevuto, ma riteniamo che l’assenza di rappresentanti dell’informazione al giuramento di oggi, è un’occasione mancata per poter illustrare a tutta la cittadinanza le competenze e gli obiettivi che si intendono perseguire durante il suo incarico. L’esclusione dei giornalisti da questi eventi, priva i cittadini di Santa Maria di Licodia di un servizio essenziale: il diritto di informazione. La stampa rappresenta infatti un ponte insostituibile tra istituzioni e cittadini, svolgendo quella funzione di controllo democratico che è alla base di ogni sistema politico sano.
In un momento in cui la partecipazione democratica dei cittadini attraversa una crisi profonda ed alta è la sfiducia verso la “cosa pubblica”, quanto accaduto oggi non può che accrescere il disinteresse e lo scetticismo verso la politica locale. La democrazia si nutre di trasparenza, dialogo e confronto, elementi che non possono essere sacrificati sull’altare di una inspiegabile riservatezza. La democrazia locale ha bisogno di luce, non di ombre. I cittadini, tassello fondamentale del sistema democratico su cui si fonda la nostra Repubblica, hanno il diritto di essere notiziati su ciò che accade nelle stanze dove si decidono le sorti della loro comunità.