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Cronaca

S.M. di Licodia, nuovo video (satirico) che richiama i temi dell'”audiogate”

Un video musicale realizzato con intelligenza artificiale alimenta il dibattito e solleva nuovi interrogativi sul già turbolento caso delle conversazioni private trapelate nella politica locale.

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Siamo difronte ad un video esclusivamente satirico oppure ad un ennesimo elemento informatico utile a gettare ulteriore benzina sul fuoco nel già complicato “Watergate” licodiese? È questo ciò che si chiedono diversi cittadini licodiesi che hanno avuto modo di visionare in queste ore un video musicale interamente realizzato con l’intelligenza artificiale e che richiama, al suo interno, i contenuti dell’oramai famoso audio che da qualche giorno ha trasformato i temi della politica di Santa Maria di Licodia in fatti con risvolti di cronaca. Nessun nome viene citato – ad eccezione di quello che farebbe pensare ad un noto deputato regionale – nessun volto è  riconducibile ai protagonisti dell’audiogate (come ribattezzato dalla testata giornalistica CiakTelesud, da cui prendiamo in prestito il riferimento del titolo). L’ambientazione è quella di una città immaginaria – stile cartoon Pixar – con tanto di “stanze del potere” dove si concludono accordi politici di ogni genere.

Ma la parodia è chiara e per nulla velata, a partire dal titolo e dal ritornello. Chi possa essere l’autore di questo video, anche in questo caso, non è noto. Una produzione digitale che, come accade spesso nei casi di satira, oscilla tra la provocazione e la denuncia. Quel che è certo è che il contesto di Santa Maria di Licodia, già segnato dalle polemiche legate alle conversazioni private trapelate, continua a rimanere sotto i riflettori della stampa facendo parlare di sé. In un clima di forte incertezze, l’intelligenza artificiale, con le sue capacità sempre più sofisticate, sembra aver trovato un nuovo terreno fertile per alimentare il dibattito. Cosa ne sarà di questo ulteriore audio? Solo il tempo potrà rispondere.

Cronaca

Mascali, armi nascoste sottoterra e dentro le mura di un casolare

Trovati due fucili calibro 12 ad una canna, semiautomatici, aperti e privi di cartucce con matricola abrasa ed una pistola, calibro 7.65, completa di caricatore, con matricola abrasa

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Un vero e proprio fortino di armi rinvenuto a seguito di una lunga e complessa operazione portata avanti dalla polizia di Stato. Siamo a Nunziata di Mascali dove un terreno incolto di proprietà demaniale nascondeva due fucili, mentre, le mura di un casolare abbandonato custodivano una pistola completa di caricatore.

Grazie al fiuto di un cane poliziotto e dei metal detector le ricerche degli agenti del commissariato di Acireale coadiuvati dalle unità cinofile sono riusciti nell’operazione.  Nello specifico, sono stati trovati due fucili calibro 12 ad una canna, semiautomatici, aperti e privi di cartucce con matricola abrasa ed una pistola, calibro 7.65, completa di caricatore, con matricola abrasa.

I fucili, ben nascosti sottoterra, avvolti da un cellophane, sono stati rinvenuti nel all’interno di tubi in pvc, mentre, la pistola, avvolta in una pezza, è stata individuata nel muro del casolare, all’interno di in una nicchia appositamente modellata con dello stucco. Le armi sono state sequestrate, repertate e inviate alla polizia scientifica per gli opportuni controlli, per verificare se e quando queste siano state utilizzate. Quanto al proprietario ancora non si hanno notizie, la sua identità è ancora da verificare e per tale ragione verranno svolte le opportune indagini del caso.

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Cronaca

Randazzo, cacciatori di frodo denunciati dai carabinieri della locale compagnia

I militari hanno sorpreso un 60enne e un 44enne, padre e figlio che cacciavano in un luogo in cui vigeva un divieto

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Non solo centri storici e periferie delle città, ma anche parchi e riserve naturali. I servizi di controllo ad opera dei carabinieri si estendono a macchia d’olio, nelle loro aree di pertinenza, al fine di contrastare l’attività venatoria clandestina in particolare all’interno di zone protette dei parchi, nel dettaglio in quello dei Nebrodi, delle Madonie e dei Monti Peloritani.

Proprio in quest’ottica, i carabinieri del comando stazione di Randazzo, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”, hanno sorpreso un 60enne e un 44enne, padre e figlio che cacciavano in un luogo in cui vigeva un divieto.

I due sono stati rintracciarti e bloccati in contrada Casa Baiardo, in territorio di Randazzo. Dopo aver udito il rumore dell’esplosione di colpi di arma da fuoco, i militari hanno notato una jeep parcheggiata nei pressi di Casa Demanio Roccabellia e poi, poco distante, i due uomini.

L’area in cui si trovava la coppia era munita di cartello che segnalava il divieto di caccia, ma i due in barba al divieto, erano entrati nel parco armati e avevano già predato delle beccacce e un maialino nero. Armati di fucili, uno calibro 12 e 43 cartucce e l’altro calibro 20 con 23 cartucce a munizionamento spezzato e 3 cartucce da caccia calibro 12 a palla unica che sono stati sequestrati. I due cacciatori sono stati penalmente denunciati per introduzione di armi ed esercizio della caccia nei parchi naturali regionali.

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