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Cronaca

Sacerdote ricattato per immagini “hot”, denunciata una donna del catanese

A far scattare l’attività di indagine sono stati i carabinieri della Compagnia di Paternò coordinati dalla Procura di Catania.

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Ha minacciato un sacerdote, per estorcergli denaro. Una 28enne del catanese è indagata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania, per il reato di estorsione aggravata, con la donna ora agli arresti domiciliari.

La storia ricostruita dagli investigatori, con le indagini affidate ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Paternò, è iniziata nel gennaio dello scorso anno.

Tutto è cominciato quando il sacerdote, ha accettato tra le sue amicizie Facebook, quella di un 28enne che si professava imbianchino di professione e calciatore dilettante per passione.

Il giovane, dopo i primi contatti, aveva detto al sacerdote di essere attratto da lui, facendosi ogni volta più spinto negli apprezzamenti. Fino a quando, un giorno, gli raccontò di trovarsi in ritiro con la sua squadra ad Acireale, con il ragazzo che nonostante si dichiarasse fidanzato si disse anche pronto anche a nuove esperienze sessuali con persone del suo stesso sesso.  

Il sacerdote non accettò le lusinghe ed allora il 28enne, per conquistare la sua fiducia si mostrò in volto, attraverso delle foto. Il pressing andò avanti. In un’occasione il 28enne invitò il sacerdote, in un albergo definendolo sicuro, perché di un conoscente, quindi non ci sarebbe stata neanche la necessità di registrarsi, svelando la propria identità, all’arrivo. Ma il sacerdote, anche in questo caso, rifiutò.

Il finto imbianchino non ha, però, mollato la presa ed ha continuato a pressare il sacerdote, corteggiandolo in maniera sempre più pressante, quasi ossessiva. Da qui l’invio di nuove foto, esplicitamente sessuali. Fino a quando il sacerdote è caduto nella trappola che il giovane stava preparando da tempo ed ha contraccambiato con l’invio di un video dell’uomo nudo, dove si vedeva però il suo volto riflesso in uno specchio.

Da questo momento è entrata in scena anche una seconda persona, una donna, nella storia la fidanzata dell’imbianchino. La diabolica coppia, con il filmato del sacerdote in mano, ha fatto scattare la fase due del piano.

Il ragazzo ha ricontattato il sacerdote e gli ha raccontato che il video era stato scoperto dalla sua fidanzata che aveva anche duplicato il profilo social, proprio per entrare in possesso delle immagini. Da qui ha aggiunto che la fidanzata, molto gelosa, poteva anche raccontare tutto all’Arcivescovo di Catania ed alla trasmissione televisiva “Le Iene”.

Il piano della diabolica coppia è andato avanti e per evitare di chiedere direttamente il denaro in cambio del silenzio, l’adescatore ha suggerito al sacerdore di raccontare alla ragazza, appena lei si sarebbe fatta viva, che gli avrebbe dato la somma 3600 euro come corrispettivo per dei lavori di tinteggiatura fatti nel 2018 in Parrocchia e non ancora saldati.

Il sacerdote, sentendosi in trappola e temendo fortemente per lo scandalo, ha ceduto appena la ragazza si è fatta viva, incontrandola alla villa comunale di Acireale, dove le ha consegnato i soldi.

L’incubo non era finito. Poco tempo dopo, infatti, la ragazza è tornata alla carica. Questa volta ha chiesto al sacerdote 4 mila euro, perché in gravidanza con la necessità di dover sostenere le spese per l’affitto di una casa.

Il sacerdote, sempre più confuso e intimorito, ha racimolato il denaro e lo ha consegnato, sempre alla villa comunale di Acireale alla donna che, promise di sparire per sempre.

Ovviamente una bugia, con la donna ritornata all’attacco con messaggi, telefonate anonime ed appostamenti. Il sacerdote, ormai stanco ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri che hanno fatto scattare l’indagine.

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Cronaca

Belpasso, incendio di vaste proporzioni in contrada Valcorrente

Altro rogo, nella tarda serata di ieri,  lungo la strada provinciale 56/II, l’arteria viaria che congiunge Paternò con Belpasso

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Un incendio ha devastato una vasta zona di contrada Valcorrente in territorio di Belpasso nei terreni attigui alla Statale 121. L’allarme è scattato poco prima delle 13.30. Le fiamme hanno avvolto un’area incolta, ricca di vegetazione spontanea e sterpaglie, ma anche di rifiuti.

L’incendio ha minacciato capannoni artigianali e industriali che si trovano nei pressi di via Casalini. Minacciate anche alcuni  esercizi commerciali. Ad intervenire  i vigili del fuoco del distaccamento di “Catania Nord” e due autobotti provenienti dalla sede centrale del comando provinciale di via Cesare Beccaria.

Fiamme anche ai margini della statale 121. L’alta colonna di fumo era visibile da lontano, mentre il denso fumo nero ha reso l’aria irrespirabile. Ridotta la visibilità per gli automobilisti e camionisti in transito su entrambe le direzioni di marcia della statale, su cui si sono registrati di conseguenza dei rallentamenti con il transito veicolare che inevitabilmente ne ha parecchio risentito.

Altro incendio di una certa gravità, nella tarda serata di ieri,  lungo la strada provinciale 56/II, l’arteria viaria che congiunge Paternò con Belpasso, nei pressi dello svincolo per Belpasso posto sulla SS 284.  In fiamme un terreno incolto che si trova tra i due comuni. Il rogo ha divorato ulivi e minacciato un b&b. Sul posto pompieri di Adrano.

I vigili del fuoco hanno lavorato celermente per impedire che il fuoco si estendesse nelle zone limitrofe.  Il  tempestivo intervento dei pompieri ha impedito che le fiamme si avvicinassero minacciosamente alla struttura ricettiva. Le fiamme sarebbero partite dalla sterpaglia presente proprio tra la statale 284 e la provinciale 56/II

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Cronaca

Catania, arrestato 61enne specializzato in furti di cavi di rame sorpreso a rubare in un cantiere

L’uomo si era introdotto all’interno del cantiere per il raddoppio ferroviario della tratta Bicocca-Catenanuova, in contrada Jungetto. Ad individuarlo sono stati i vigilantes

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La Polizia di Stato ha arrestato un catanese di 61 anni, specialista in furti di cavi di rame.

L’uomo è stato sorpreso a rubare cavi di rame.  Il 61enne si è introdotto all’interno del cantiere per il raddoppio ferroviario della tratta Bicocca – Catenanuova, in contrada Jungetto, nell’ex stazione di San Martino Piana. Ad individuarlo sono stati gli operatori di vigilanza del cantiere che hanno chiesto l’intervento degli agenti della sezione Polizia Ferroviaria di Catania.

Il 61enne si era intrufolato nel cantiere a bordo della sua auto, ben equipaggiato di arnesi di vario tipo per mettere a segno il colpo. La presenza di un’auto non autorizzata nell’area del cantiere ha insospettito i dipendenti della ditta di vigilanza che, pochi attimi dopo, hanno visto aprire lo sportello e scendere frettolosamente il 61enne, subito riconosciuto per altri analoghi furti.

In pochi minuti, sono giunti sul posto gli agenti della Polizia Ferroviaria che hanno fermato l’uomo per effettuare un controllo approfondito. Dalle verifiche compiute nell’immediatezza nella banca dati in uso alle forze di Polizia sono emersi i precedenti specifici del catanese che, lo scorso aprile, era stato denunciato dalla Polfer per un furto di cavi di rame perpetrato, in quel caso, in località Gerbini.

Gli accertamenti sono stati estesi anche all’autovettura utilizzata dall’uomo per raggiungere il cantiere. All’interno del veicolo, i poliziotti hanno trovato numerosi attrezzi da taglio e scasso, tra i quali anche una grossa cesoia trancia cavi.

Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro, mentre il 61enne è stato arrestato per il reato di tentato furto di cavi di rame. Sentito il PM di turno, l’uomo è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura di Catania in attesa del giudizio per direttissima. Il Giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti del 61enne la misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

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