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Sanità, Faraone capogruppo “Italia Viva” alla Camera visita ospedali etnei

“Pronto soccorso ospedali Cannizzaro e Acireale, dove anche qui medici e infermieri straordinari che lavorano senza respiro con ambulanze che sbarcano in luoghi inadatti” sostiene il deputato nazionale

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“Dopo Villa Sofia e Cervello a Palermo, abbiamo fatto tappa a Catania, pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro e Acireale. Il quadro è sempre lo stesso: medici e infermieri straordinari che lavorano senza respiro, autoambulanze che sbarcano in luoghi inadatti e incasinatissimi”. Lo scrive sui canali social Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.

“L’organico dei medici al Cannizzaro è al 50%, parecchi medici si sono licenziati, sono andati a lavorare nel privato e non sono stati sostituiti. Ma chi è andato via non è rinnegato da chi è rimasto. D’altronde – aggiunge Faraone – pagano meglio e finalmente i loro colleghi hanno una vita, possono risparmiarsi qualche notte e qualche domenica. A loro no, non è consentito: se uno si ammala il pronto soccorso chiude. La sala d’attesa è all’aperto, al freddo. Servivano spazi per le barelle che, da sistemazioni provvisorie per gli ammalati, diventano sistemazioni stabili”.

Dopo l’ospedale al Cannizzaro sopralluogo anche all’interno del presidio ospedaliero di Acireale: “Al pronto soccorso” acese i pazienti stanno “fino ad 8 giorni in attesa che si liberi un posto nei reparti o nelle cliniche private. Il nostro viaggio nella vergogna continua. Con la speranza – conclude – che qualcuno al governo prenda un’iniziativa; c’era una fantomatica commissione di tecnici che doveva documentare lo stato dei pronto soccorso e proporre delle soluzioni. Se ne sono perse le tracce”.

 

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