Ci sarebbe una spedizione punitiva alla base dell’aggressione ai danni di due giovani egiziani, avvenuta nella notta tra giovedì e venerdì ad Acireale tra piazza Duomo e corso Umberto. Sarebbe questa l’ipotesi investigativa più accreditata e su cui sono a lavoro i poliziotti del locale commissariato. Una violenta rissa a cui avrebbero partecipato almeno una trentina di persone.
Da quanto si apprende la Polizia di stato ,grazie alla visione delle immagini di video sorveglianza presente in zona, avrebbe individuato almeno 5 giovani quali presunti “fautori” dell’aggressione nei confronti dei due giovani egiziani. Quest’ultimi sarebbero stati gli autori di una aggressione, registratesi due giorni prima della rissa, ai danni di un giovane acese, alla cui base vi sarebbero motivi sentimentali. Tuttavia le indagini proseguono a 360 gradi da parte degli investigatori.
“Quanto accaduto nella centralissima Piazza Duomo di Acireale, dove due giovani sono stati aggrediti da un gruppo di ragazzi dando vita a una maxi rissa tra le vie cittadine, è solo l’ennesimo campanello d’allarme che ci obbliga a riflettere seriamente su ciò che sta diventando la nostra società. Non si tratta più di episodi isolati o di semplici emulazioni, ma del sintomo evidente di un cambiamento culturale e sociale profondo e preoccupante”. A dichiararlo è Giovanni Musumeci, segretario territoriale UGL Catania, intervenendo sul grave episodio di violenza urbana che ha scosso Acireale, sottolineando che quanto accaduto “è solo l’ultimo di una lunga serie di casi simili che si stanno ripetendo in maniera inquietante in tutto il territorio nazionale”.
Alcuni dei partecipanti all’aggressione erano armati di mazze da baseball, rendendo lo scontro particolarmente cruento. Solo l’intervento tempestivo di carabinieri e polizia di Ssato ha evitato conseguenze ben peggiori. Due uomini feriti, entrambi cittadini egiziani, sono stati trasportati all’ospedale di Acireale. Per Musumeci serve più sicurezza ma tutto questo da solo non basta.
“La deriva che stiamo vivendo ha radici più profonde, che affondano nella perdita di valori fondamentali come il rispetto dell’altro, il senso civico e la responsabilità individuale. È da qui che dobbiamo ripartire, con un piano serio e strutturato che punti sull’educazione e sulla formazione, a partire dalle scuole dell’obbligo, dove vanno introdotti percorsi che insegnino ai ragazzi a gestire i conflitti, a rispettare le regole, a riconoscere l’autorità e il valore della convivenza civile. È tempo che la politica – conclude Musumeci – smetta di limitarsi a rincorrere le emergenze e inizi a pianificare interventi di lungo periodo. La sicurezza non è solo un tema di ordine pubblico, ma una responsabilità collettiva che coinvolge famiglia, scuola, istituzioni e comunità. Ignorarlo equivale a condannare le future generazioni a vivere in una società sempre più aggressiva e disgregata”.
Il caso di Acireale richiama alla mente un analogo fatto verificatosi qualche settimana addietro a Paternò, quando un magrebino 25enne irregolare sul territorio nazionale ha molestato delle ragazzine; l’uomo fu rintracciato da alcuni cittadini inferociti che tentarono di linciarlo ma fu salvato dai carabinieri. Magrebino e un militare finirono comunque in ospedale. Qualche giorno dopo ignoti tentarono di appiccare il fuoco a un camper dove alloggiavano degli stranieri, mentre una coppia di Paterno fu oggetto di una tentata rapina ad opera di due uomini, probabilmente stranieri.