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In Primo Piano

STMicroelectronics, a Roma un tavolo sul piano industriale dell’azienda italo-francese

“A Catania l’azienda punta alla realizzazione di un progetto di investimento destinato a valorizzare ulteriormente il sito etneo – dice l’assessore regionale Dagnino- con l’ampliamento della capacità produttiva”. Perplessi i sindacati.

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Si è tenuto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il primo tavolo sul piano industriale di Stmicroelectronics, alla presenza dell’azienda, dei sindacati e dei rappresentanti delle Regioni Siciliana e Lombardia. L’incontro, convocato d’intesa con il Mef e presieduto dal ministro Adolfo Urso, ha rappresentato “l’avvio del confronto sul piano industriale e sugli investimenti futuri dell’azienda in Italia- dice il Ministro- In questi mesi ci siamo confrontati più volte con i vertici della Stmicroelectronics  chiedendo un nuovo piano industriale che riporti l’Italia al centro dello sviluppo dell’azienda, in sintonia con la politica industriale sui  semiconduttori che abbiamo realizzato nel nostro mandato.- È nostra intenzione ora avviare tavoli tecnici per approfondimenti ulteriori, anche su base regionale. L’azienda dovrà chiarire in modo puntuale il significato e le prospettive di lungo periodo del Piano industriale 2025-2027, per valutare sia l’impatto che esso potrà avere sull’ Italia nel breve periodo, sia le sue prospettive strategiche. L’obiettivo è giungere alla definizione di un protocollo d’intesa sottoscritto da tutte le parti coinvolte”.

La  STMicroelectronics, infatti, ha annunciato 2.800 uscite volontarie a livello globale nei prossimi tre anni, “principalmente nel 2026 e 2027”, oltre al turnover naturale.  “Nel corso del ridisegno della struttura produttiva di ST nei prossimi tre anni, le dimensioni della forza lavoro e l’insieme delle competenze richieste evolveranno”, spiega un comunicato.   Sistemi avanzati di produzione “faranno spostare ruoli dai processi tradizionali che comportano compiti manuali ripetitivi a una maggiore attenzione al controllo di processo, all’automazione e alla progettazione.ST – viene assicurato – gestirà questa transizione attraverso misure volontarie, con un impegno costante a un dialogo costruttivo e negoziazioni con i rappresentanti dei lavoratori in conformità con le normative nazionali vigenti”.

“Il piano industriale proposto da STMicroelectronics al tavolo presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rappresenta una base di partenza perché prevede di generare in Sicilia un valore aggiunto di circa 895 milioni di euro e un impatto occupazionale di 8.623 unità lavorative annue, a fronte di un investimento di oltre 5 miliardi di euro, di cui 2,1 miliardi finanziati con risorse pubbliche”. A dirlo l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, che ha preso parte al tavolo sulla vertenza tenutosi a Roma.

“A Catania – ha aggiunto l’assessore – l’azienda punta alla realizzazione di un progetto di investimento destinato a valorizzare ulteriormente il sito etneo con l’ampliamento della capacità produttiva, sia in termini di grandezza dei prodotti che di numero di semiconduttori realizzati settimanalmente”. Inoltre Dagnino ha specificato il fatto che alla STMicroelectronics è stato chiesto di chiarire l’impatto che l’iniziativa che sta adottando avrà in Sicilia “non solo a regime ma anche nel breve periodo.

“D’intesa con il ministro Urso le parti hanno concordato di avviare immediatamente il lavoro finalizzato alla definizione di un protocollo d’intesa sul modello di quanto abbiamo proficuamente fatto, di recente, con Eni Versalis. La Regione, inoltre, sta dando il proprio contributo nella definizione del contratto di sviluppo, affinché in esso vengano fornite le più ampie garanzie per il successo del progetto che auspichiamo condurrà alla crescita di un settore da sempre strategico per l’economia siciliana”.

“STMicroelectronics ha annunciato un investimento di oltre 5 miliardi di euro per realizzare il nuovo stabilimento di Catania. Di questo importo, circa 2 miliardi di euro sono stati concessi sotto forma di sovvenzione diretta dallo Stato italiano, nell’ambito del Chips Act dell’Unione Europea. Dunque, un investimento imponente, sostenuto anche da fondi europei, presentato come un’opportunità storica per il Sud e per l’Italia intera. Ci ritroviamo con 2.500 lavoratori ancora in cassa integrazione e nessun piano serio sulle assunzioni promesse. Dove sono finite le garanzie occupazionali e i nuovi posti di lavoro promessi? Dove sono finiti gli impegni presi con i cittadini, con i lavoratori, con le istituzioni?”

A dichiararlo è la deputata all’ARS del Movimento 5 Stelle Lidia Adorno – prima firmataria dell’interrogazione che ha sollevato il caso in Parlamento regionale – al termine del tavolo interministeriale tenutosi al MIMIT.

“Una grande azienda non può pensare di prendere i soldi pubblici e voltarsi dall’altra parte. Le crisi industriali possono capitare, certo, ma non si risolvono scaricando tutto il peso sui lavoratori. Come se il lavoro di un operaio valesse meno di quello di un manager. Non lo accettiamo e non lo accetteremo mai”.

“I fondi pubblici servono per creare occupazione stabile e di qualità, non per finanziare strategie di ridimensionamento. Se si promettono assunzioni, bisogna mantenerle, non puntare alle strategie di prepensionamento. Se si firma un Accordo di Sviluppo, bisogna rispettarlo” ha concluso la parlamentare Ars Lidia Adorno.

Sindacati perplessi sulla questione. “Durante l’incontro – afferma Angelo Mazzeo, vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici – l’azienda ha presentato un piano industriale, specificando gli investimenti futuri legati anche ad interventi strutturali per implementare le nuove tecnologie nei siti industriali”.

“Un piano industriale – continua Mazzeo – che nonostante gli investimenti aziendali siano stati confermati non ci soddisfa pienamente in quanto non vi sono state nessune garanzie di salvaguardia dei livelli occupazionali dei siti Italiani. Anzi l’azienda, solo al termine dell’incontro ha dichiarato circa 2800 esuberi a livello globale senza dare indicazioni esatte su dove avverranno questi interventi.

Questo ci preoccupa e non poco per i nostri siti italiani. Durante la presentazione del piano industriale sono stati presentati altresì delle variazioni strutturali nei siti di Catania e Agrate, con la visione dei nuovi layout degli stabilimenti che induce a pensare l’eliminazione di fab produttivi come ad esempio il reparto CT6 di Catania, che occupa attualmente circa 600 persone, sarà completamente dismesso, e la produzione sarà trasferita verosimilmente al nuovo sito produttivo Sic-Campus. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli chiari sulla gestione del personale coinvolto”.

“Come organizzazione sindacale – conclude Mazzeo – non permetteremo assolutamente perdite di posti di lavoro. Il Governo nazionale dovrà essere sicuramente al nostro fianco, anche attraverso la costituzione di un contratto di programma che possa blindare gli accordi ministeriali. Chiediamo all’azienda di confermare gli investimenti ma allo stesso tempo di preservare il livello occupazionale”.

 

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S.M. Di Licodia, Carabinieri e soccorritori salvano uomo

Sorella del malcapitato invia nota di gratitudine all’Arma

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Alcuni giorni fa, una telefonata giunta alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Paternò ha segnalato una situazione estremamente critica in un’abitazione di Santa Maria di Licodia. All’altro capo della linea, una voce concitata chiedeva aiuto per un uomo in fin di vita. È stato l’inizio di una corsa contro il tempo. A rispondere è stato l’operatore della Centrale, che ha mantenuto la calma e gestito la comunicazione con lucidità e sangue freddo. Ha continuato a dialogare con il parente della vittima, raccogliendo informazioni preziose in tempo reale sulle condizioni dell’uomo, mentre – contemporaneamente – ha disposto l’invio immediato dell’equipaggio del Nucleo Radiomobile e, in ausilio, di una pattuglia della Stazione Carabinieri di Biancavilla. Entrambe le unità si sono dirette rapidamente verso l’indirizzo indicato. Nonostante i momenti concitati, il coordinamento è stato preciso ed efficace, consentendo ai militari di arrivare sul posto in pochissimo tempo.

Davanti all’equipaggio del Nucleo Radiomobile si è presentata una scena critica: un uomo in stato di incoscienza, a seguito di un gesto estremo, mentre un vicino di casa stava già tentando le prime manovre di soccorso. I Carabinieri sono immediatamente subentrati, prendendo il controllo della situazione e proseguendo con decisione e competenza le manovre di rianimazione, riuscendo a mantenere attive le funzioni vitali dell’uomo fino all’arrivo dei sanitari del 118.
Dopo alcuni minuti, sono giunti anche i soccorritori del 118 a bordo di un’ambulanza, i quali appena arrivati, hanno preso in carico l’uomo e gestito l’emergenza con tempestività ed efficacia. Hanno proseguito le manovre salvavita già in corso e somministrato le prime cure avanzate. Contemporaneamente, presso l’area antistante del Cimitero, è atterrato l’elisoccorso, il cui equipaggio medico e infermieristico è stato trasferito nell’abitazione dell’uomo da un’automedica della Misericordia di Santa Maria di Licodia che si trovava a passare da lì. L’uomo, dopo essere stato stabilizzato, ha di in elisoccorso presso l’Ospedale “Cannizzaro” di Catania, dove è stato ricoverato in prognosi riservata.

Nei giorni successivi, i Carabinieri della Compagnia di Paternò, insieme ai militari dell’equipaggio intervenuto e della pattuglia di Biancavilla, hanno continuato a seguire con discrezione, attenzione e partecipazione l’evoluzione dello stato di salute dell’uomo a cui avevano prestato soccorso nei momenti più critici. Solo qualche giorno fa, dall’ospedale, è giunta la notizia tanto attesa: l’uomo è finalmente fuori pericolo.

Nei giorni successivi all’intervento di soccorso, la sorella del licodiese ha sentito il profondo bisogno di esprimere la propria riconoscenza e ha fatto pervenire una toccante lettera indirizzata ai Carabinieri della Compagnia di Paternò e della Stazione di Biancavilla, al Sindaco di Santa Maria di Licodia, agli operatori del 118 e a tutti coloro che, con il proprio intervento, hanno contribuito a salvare una vita.
Una testimonianza intensa e sincera, nella quale si legge:
Desidero esprimere, anche a nome della mia famiglia, la più sincera e profonda gratitudine per il tempestivo, coraggioso e coordinato intervento che ha portato al salvataggio di una vita umana in un momento di estrema emergenza.” E ancora: “Non potrò dimenticare il volto dei due angeli del Nucleo Radiomobile, i primi ad arrivare e i primi con cui ho interagito.”
“Tutti hanno agito con lucidità, sangue freddo e spirito di servizio, affrontando una situazione critica con determinazione e competenza.”

La lettera si conclude con parole cariche di significato:
Il vostro gesto non è solo un atto di servizio, ma un esempio di umanità e vicinanza. In un momento difficile, siete stati presenti. Il vostro intervento ha fatto la differenza. Non vi saremo mai abbastanza riconoscenti.”

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Scordia, biancavillese ferito in incidente sul lavoro

Sul posto i soccorritori del 118 e l’elisoccorso

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Un grave incidente sul lavoro ha coinvolto questa mattina un dipendente di un’impresa edile presso un’azienda agricola situata sulla strada statale 385, nel comune di Scordia. La vittima, un lavoratore residente a Biancavilla e impiegato presso una società appaltatrice, stava manovrando un motopompa per il trasferimento di acqua verso un serbatoio quando si è verificata un’improvvisa esplosione del macchinario. L’uomo ha riportato gravi lesioni da ustione a seguito della deflagrazione.

I soccorsi sono stati tempestivi: sono intervenute due ambulanze – una proveniente da Scordia e una seconda medicalizzata da Militello – oltre all’elisoccorso del servizio di emergenza sanitaria 118. Il paziente è stato trasportato d’urgenza tramite elisoccorso presso l’unità specializzata per grandi ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania.

Le autorità competenti hanno avviato le indagini del caso: sono giunti sul luogo dell’incidente i Carabinieri per i rilievi e gli ispettori dell’Azienda Sanitaria Provinciale per verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.

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