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Cronaca

Tremestieri Etnea, trema la terra, sisma di magnitudo 2.5

Anche a San Giovanni La Punta è stato avvertito il terremoto

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Trema la terra in provincia di Catania. Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata oggi alle 13.01 dai sismografi dell’Ingv nella zona di Tremestieri Etneo ad un chilometro a nord-est del centro catanese e a un chilometro di profondità.

Il sisma è stato avvertito dalla popolazione.  A San Giovanni La Punta sono stati fatti, a scopo precauzionale, per poi farli rientrare in classe gli studenti del “Polivalente”. Terremoto che potrebbe avere origine vulcanica legato probabilmente all’attività dell’Etna.

Cronaca

Adrano, due auto in fiamme nella notte

Intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia di Adrano

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Due auto che si trovavano in sosta in via Parigi ad Adrano sono andate distrutte a seguito di un rogo sviluppatosi per cause ignote. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del locale distaccamento che hanno domato le fiamme e messo in sicurezza i veicoli. A procedere con le indagini la Polizia del Commissariato di Adrano che dovrà stabilire la matrice del rogo. Non si registrano danni ad altre strutture o a persone.

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Cronaca

Etna, colata lavica attrae turisti e escursionisti, ne parla “The New York Times”

“La sua bellezza e la sua potenza attraggono visitatori da tutto il mondo, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei rischi che comporta l’attuale attività eruttiva”. Lo ha dichiarato il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, in un’intervista al NYT

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“Etna è una parte integrante della nostra identità e della nostra cultura. La sua bellezza e la sua potenza attraggono visitatori da tutto il mondo, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei rischi che comporta l’attuale attività eruttiva”. Lo ha dichiarato il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, in un’intervista al The New York Times dedicata al vulcano attivo più alto d’Europa che sta attirando migliaia di escursionisti, turisti e fotografi che si affollano sui suoi sentieri innevati per ammirare la colata lavica.  In questi giorni le autorità hanno implementato misure di sicurezza per monitorare i flussi di turismo. “Stiamo lavorando – precisa Fabio Mancuso – a stretto contatto con le forze dell’ordine e i servizi di emergenza per garantire che i visitatori possano godere di questa meraviglia naturale in totale sicurezza. Dobbiamo bilanciare l’attrazione turistica con la sicurezza dei cittadini e dei visitatori. L’Etna è imprevedibile e la nostra priorità è garantire che tutti siano al sicuro”.

Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile Sicilia ha elaborato una rappresentazione 3D del Monte Etna, contenente la colata lavica attualmente in corso sul vulcano, utilizzando i dati satellitari acquisiti dal programma europeo Copernicus Sentinel-2, incrociati con Google Map e i dati del Sistema Informativo Territoriale del Dipartimento.

L’immagine in 3 D, catturata alle ore 09:40 del 17 febbraio 2025, è visionabile al link: https://www.protezionecivilesicilia.it/etna_2025/index.html  e mostra una colata lavica di oltre 4 km dalla fessura eruttiva, che si espande lungo il versante sud-occidentale. Il fenomeno sta generando un crescente interesse per escursionisti e turisti, creando un intenso traffico veicolare sulla SP92 ed in particolare nei pressi di Piano Vetore e del Punto di accesso più vicino alla colata che è il cancello che porta al rifugio Galvarina.

La Protezione Civile Siciliana è impegnata in costante coordinamento con i sindaci dei comuni interessati, con l’INGV – Osservatorio Etneo, il Corpo Forestale della Regione siciliana, per il monitoraggio degli effetti sull’incolumità della popolazione dovuti all’evoluzione dell’attività eruttiva, nonchè per valutare possibili impatti – non imminenti – sulle aree abitate. Il Capo del Dipartimento, Salvo Cocina, che aggiorna costantemente il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani delle criticità legate all’evolversi della colata lavica, invita la popolazione a seguire le indicazioni ufficiali e a rispettare le ordinanze comunali che avvertono di mantenere una distanza di sicurezza dalla colata di 300 – 500 m.

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