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Associazionismo

Verso la “San Candido-Lienz dell’Etna”: Un Incontro per una Green Way Etnea

L’idea è quella di realizzare, sul tracciato dell’ex linea ferrata della FCE, una ciclovia che colleghi tutti i paesi etnei

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Si è tenuto un incontro sul tema “Verso la San Candido-Lienz dell’Etna”, un ambizioso progetto volto a trasformare il sedime dismesso della Ferrovia Circumetnea in una green way di respiro internazionale, replicando il successo di celebri percorsi cicloturistici europei. L’evento, promosso e organizzato dal Lions Club Catania Riviera dello Ionio (referenti l’Arch. Piero De Luca, socio del club, e il Presidente Prof. Benedetto Torrisi), ha registrato, oltre l’interesse dei presenti, delle associazioni di categoria e degli amministratori locali, una serie di articolati interventi tecnici che vedono quest’idea come realizzabile. Anche il Presidente della V circoscrizione del distretto Lions 108yb, Dott. Giuseppe Sortino, ha rimarcato l’importanza del progetto e il pieno sostegno da parte dell’associazione.

Il concetto centrale emerso e unanimemente condiviso dai relatori è che lo sviluppo della Circumetnea rappresenti il fattore comune su cui è indispensabile creare una rete di lavoro. L’obiettivo è operare in maniera sinergica per il bene e la crescita dei cittadini e del territorio etneo, affinché i territori pedemontani non restino aree periferiche e “dormitorio”, ma siano parte integrante dello sviluppo del brand Etna, afferma il Prof. Torrisi. Immaginare lo sviluppo di una green way sul territorio etneo non è impossibile, specialmente laddove il tracciato è già facilmente individuabile. Si tratterebbe di un investimento che avrebbe un immediato ritorno del capitale, considerando la spesa media di percorrenza lasciata dai fruitori, afferma l’Arch. De Luca.

Il Sogno di una Green Way dell’Etna è possibile? Pare di sì, a giudicare dagli interventi dei relatori. Il Prof. La Greca, durante la sua presentazione, “ha fatto sognare” il pubblico attento narrando i percorsi possibili e le meraviglie che si potrebbero ammirare. Lungo una pedalata immaginaria, poesia e paesaggi si sono mescolati tra suggestioni che hanno messo in luce l’enorme potenziale turistico e naturalistico. La visione è un lavoro di “rammendo” sul territorio, un “ricucire tutto per creare una green way” unitaria e accessibile, continua La Greca. Anche l’Ing. Salvo Fiore, Direttore di FCE (Ferrovia Circumetnea), conferma il valore del progetto, non solo in termini turistici, ma anche per gli spostamenti di mobilità quotidiana.

Gli investimenti in atto sia per la metropolitana che per la metro circumetnea, che al momento giungerà fino ad Adrano, sarebbero pienamente funzionali a poter accompagnare i turisti in bici con vagoni dedicati verso il punto più alto del percorso (Bronte, 1300 mt di altitudine) attraverso un interscambio funzionale ad Adrano, afferma Fiore. Riuscire a condurre i ciclisti fino a Bronte rappresenta un aspetto di fondamentale importanza, afferma Torrisi. Il turista così facendo potrà rientrare su Catania per 50 km in discesa dalla parte sud dell’Etna, o scegliere il percorso più lungo (circa 80 km) dalla parte nord. In questo scenario, anche lo stesso demanio, rappresentato dal Dott. Vincenzo Tarantino, Responsabile Area Catania, conferma l’esistenza di normative nazionali volte alla valorizzazione della proprietà demaniale da concedere ai Comuni anche per finalità di green way.

Tarantino rassicura che laddove sono presenti progetti di valorizzazione, lo Stato ha tutto l’interesse a sostenerli e a contestualizzarli territorialmente, sia per fini ambientali che per la creazione di economie di scala funzionali al mantenimento del bene pubblico. Cosa c’è in atto? L’Assessore Sergio Parisi del Comune di Catania ha illustrato come la città si proietta in questo progetto. Ha presentato una serie di iniziative infrastrutturali che mirano a restituire la città ai cittadini, in particolare riducendo la mobilità in auto. Si tratta di progetti che possono fungere da raccordo con la green way etnea, con Catania come hub di partenza.

I fondi europei dedicati per la mobilità dolce e per le ciclovie non mancano, spiega l’Ing. Fabio Finocchiaro, Direttore Lavori Pubblici del Comune di Catania, e mirano all’inclusione sociale e alla rigenerazione urbana delle città. L’incontro ha confermato la volontà comune di trasformare un’infrastruttura storica in un moderno volano di sviluppo economico, turistico e sociale per l’intera area etnea, ma serve un chiaro coordinamento e una visione complessiva verso cui proiettare il futuro della mobilità dolce, afferma Torrisi.

Lo stesso, in rappresentanza dei Lions presenti, invita pertanto le Istituzioni alla costruzione di un Piano Strategico per la mobilità dolce e un tavolo tecnico dove raccordare le istituzioni locali pedemontane, le associazioni del ciclismo, l’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri, e l’Università di Catania, affinché sia dato un punto di partenza serio alla realizzazione che altrove è già “il passato”. Progetti già in corso sono in atto (Catania – Misterbianco – Santa Maria di Licodia – Biancavilla): se creiamo la continuità, la fruibilità avrebbe un altro suono: “progresso e visione internazionale”, chiosa sul finale il Presidente Torrisi.

 

 

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