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Cronaca

Santa Maria di Licodia, piange la morte di Antonio Emanuel Colino

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Una comunità sgomenta, quella di Santa Maria di Licodia, che nel pomeriggio di ieri ha appreso la morte di Antonio Emanuel Colino, di 45 anni, a causa del tragico incidente stradale che si è verificato sulla Strada Statale 284 in territorio di Paternò. Una comunità che piange uno dei suoi figli migliori, ben voluto da tutti ed impegnato attivamente della locale associazione musicale “G.Pacini” dove faceva parte del direttivo. Tanti i messaggi di cordoglio comparsi sui social per ricordare Antonio che lascia una moglie e due figli ma anche tanti quelli di rabbia verso chi non rispetta il codice della strada mettendo a rischio la propria e l’altrui vita. E non manca, nemmeno in questa occasione, la rabbia verso le istituzioni preposte alla messa in sicurezza di tutta la tratta stradale che continua a fare registrare morti e feriti a seguito di incidenti evitabili.

Ad intervenire sulla morte del licodiese, anche il primo cittadino Giovanni Buttò che ha proclamato per la giornata di domani il lutto cittadino. “Un profondo dolore ha pervaso me e tutta l’Amministrazione Comunale nell’apprendere la notizia della dipartita del nostro caro concittadino che lascia la moglie e due figli alla giovane età di 45 anni. È inconcepibile che si perda la vita a causa della negligenza altrui. Pertanto invito tutti ad assumere una guida più responsabile e prudente per salvaguardare l’incolumità propria e degli altri. Purtroppo la SS284 continua a mietere vittime, mi auguro che vengano presi seri provvedimenti affinché tragedie come queste non si ripetano più. Vicini al dolore di tutta la famiglia porgiamo le più sentite e sincere condoglianze”. Le esequie per dare l’ultimo saluto ad Antonio Colino sono state fissate per sabato 6 aprile alle ore 11:00 presso la Chiesa Santissimo Crocifisso di Santa Maria di Licodia.

Cronaca

Catania, corse turistiche con taxi abusivi, sanzionati 4 finti tassisti

La Polstrada ha provveduto il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca

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Giro di vite della Polizia di Stato per contrastare il fenomeno dei tassisti abusivi che diventa sempre più frequente in concomitanza con la crescita dei flussi turistici in città.

Negli ultimi giorni, gli agenti del Compartimento Polizia Stradale di Catania hanno intensificato i servizi di controllo nei principali snodi turistici della città dove sono stati trovati autisti non autorizzati che, con le proprie autovetture private, hanno occupato le corsie riservate ai veri taxi per intercettare i viaggiatori, in gran parte stranieri, offrendo servizi di trasporto in modo del tutto abusivo e senza garanzie di sicurezza.

Il disorientamento iniziale dei turisti e i prezzi ritenuti più bassi costituiscono linfa vitale per coloro che svolgono la professione illegale di “finti tassisti” e cercano di accaparrarsi turisti fornendo corse fino alle strutture ricettive e giri turistici senza alcun riferimento alle tabelle tariffarie.  Per contrastare questa prassi la Polstrada ha rafforzato le attività di controllo nella zona della Stazione ferroviaria di Catania dove sono stati individuati diversi “falsi tassisti” che avrebbero tentato di convincere alcuni turisti a salire a bordo delle loro autovetture, assicurando prezzi appetibili.

I poliziotti hanno identificato 4 uomini sprovvisti di licenza, in violazione di tutte le prescrizioni previste dal Codice della Strada per la categoria professionale degli autisti.

In un caso, uno di loro aveva già convinto otto turisti lituani a compiere un percorso turistico verso l’Etna, mentre in un altro caso due stranieri avevano optato per la corsa abusiva rispetto a quella offerta legittimamente dagli autobus di linea.  Per i 4 autisti abusivi è scattata oltre una sanzione amministrativa pecuniaria, il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca.

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Cronaca

Catania, arrestato 59enne per droga, la videosorveglianza non lo salva dalla Polizia

I poliziotti, grazie al fiuto dei cani antidroga, hanno trovato sotto un masso delle pietre di cocaina, avvolte nel cellophane. La cocaina, una volta divisa in dosi, avrebbe permesso di ricavare circa 200 dosi per un valore di circa 4.000 euro

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Ha tentato di nascondere la droga che aveva in casa, ma è stato scoperto grazie all’infallibile fiuto dei cani poliziotto Ares, Maui ed Orso. Un pregiudicato catanese di 59 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per detenzione di droga ai fini di spaccio.

Durante mirati servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti e alla ricerca di armi, i cani poliziotto antidroga ed antiesplosivo hanno guidato i poliziotti davanti l’abitazione di un uomo nel quartiere “San Leone”, segnalando la possibile presenza di stupefacenti.

A quel punto gli agenti hanno bussato insistentemente alla porta di ingresso, che però è stata aperta dal proprietario di casa solo dopo diversi minuti.

Con molta probabilità l’uomo ha temporeggiato proprio per tentare di occultare la droga, ma non ha fatto i conti con il fiuto di Maui ed Ares, che hanno guidato i loro conduttori direttamente nel giardino dell’abitazione, scovando il punto esatto in cui il 59enne aveva nascosto la sostanza stupefacente.

Infatti, i poliziotti hanno trovato sotto un masso delle pietre di cocaina, che erano state avvolte nel cellophane. La cocaina, una volta divisa in dosi, avrebbe permesso di ricavare circa 200 dosi per un valore di circa 4.000 euro.

All’interno dell’abitazione gli agenti hanno rinvenuto alcune dosi di hashish nascoste in un pacchetto di sigarette in cucina, vario materiale idoneo per il confezionamento delle singole dosi, nonché un sofisticato impianto di videosorveglianza utile per controllare l’arrivo dei poliziotti e dei clienti per l’acquisto della droga.

Il cane Orso ha fiutato la probabile presenza di un’arma, ma la perquisizione ha dato esito negativo.

Il 59enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo di convalida

 

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