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S.M. di Licodia, ladri in azione nella centralissima via Vittorio Emanuele

Presi di mira un negozio di abbigliamento e un parrucchiere

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Ladri in azione lo scorso fine settimana a Santa Maria di Licodia. Ad essere presi di mira un negozio di abbigliamento e un parrucchiere della centralissima via Vittorio Emanuele. Secondo quanto noto, i malintenzionati avrebbero cercato di scassinare, senza riuscirvi, la saracinesca di un parrucchiere. Poi, l’attenzione si sarebbe concentrata ad un vicino negozio di abbigliamento. In questo caso i malviventi sono riusciti a fare ingresso all’interno dell’attività commerciale dove sono stati trafugati solo  pochi abiti. Poi la fuga che sarebbe stata ripresa da diverse telecamere di video sorveglianza presenti nella zona. Potrebbero essere proprio queste immagini, acquisite dai Carabinieri della locale stazione  che stanno indagando sui fatti accaduti, a rappresentare un valido supporto importante per l’individuazione dei malviventi.

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Caltagirone: chiuso un chiosco, ritrovo abituale di pregiudicati

Il provvedimento di sospensione è stato emesso dal Questore di Catania e ha una durata di 7 giorni

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Nel corso dei consueti controlli del territorio per la prevenzione di ogni comportamento illecito che prevedono costanti attività di controllo di esercizi commerciali di somministrazione di bevande e alimenti, l’attenzione degli agenti di Polizia si è concentrata sull’attività e sulle frequentazioni di un chiosco di Caltagirone.

In particolare, i poliziotti del locale Commissariato hanno avuto modo di constatare, in diverse occasioni, come il chiosco, situato nel quartiere San Giorgio, fosse divenuto un luogo di incontro abituale di pregiudicati ritenuti responsabili sia di reati contro la persona e il patrimonio, sia in materia di stupefacenti, costituendo una situazione di particolare allarme sociale.

La presenza di questi clienti non è risultata sporadica, ma è stata riscontrata in molteplici accertamenti, al punto da rappresentare un rischio concreto per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Sulla base di quanto rilevato dai poliziotti del Commissariato di Caltagirone, ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, è stata disposta la chiusura del bar e l’apposizione dei sigilli per 7 giorni, secondo quanto previsto dall’art.100 del TULPS che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

La disposizione normativa costituisce una garanzia per tutte quelle attività economiche che rispettano le regole ed esercita anche una funzione dissuasiva nei confronti di ogni forma di aggregazione abituale tra soggetti con precedenti penali e pertanto ritenuti pericolosi, ai quali giunge il monito che i loro spostamenti e le loro aggregazioni sono oggetto di costante attenzione da parte delle autorità.

 

 

 

 

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Catania, iniziative per celebrare la “Giornata della Legalità”

Nel comprensorio etneo, tante le iniziative che hanno visto la partecipazione di studenti, insegnanti e cittadini.

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Ogni anno, il 23 maggio, l’Italia celebra la Giornata nazionale della Legalità, una ricorrenza istituita per commemorare le vittime della mafia e promuovere una cultura fondata su giustizia, rispetto delle regole e cittadinanza attiva.

La data scelta non è casuale: il 23 maggio 1992, infatti, l’attentato mafioso di Capaci costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Un evento tragico, seguito poco dopo dalla strage di via D’Amelio, in cui morì anche il giudice Paolo Borsellino. Due ferite profonde nella storia della Repubblica, che hanno segnato un punto di svolta nella coscienza civile del Paese.

In questa giornata, in tutta Italia si moltiplicano eventi, cortei e momenti di riflessione. Al centro c’è il ricordo, ma soprattutto l’impegno: la legalità non è un valore astratto, ma una pratica quotidiana che riguarda ciascuno di noi.Lo sottolineava lo stesso Giovanni Falcone, quando affermava:
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.”
Le sue parole sono oggi un monito e un incoraggiamento a non smettere mai di credere nella forza delle istituzioni e dell’educazione.

Tra i protagonisti di questa ricorrenza c’è il mondo della scuola. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per il 23 maggio 2025, ha invitato tutte le istituzioni scolastiche a organizzare attività educative sulla legalità, la cittadinanza attiva e la memoria.

Nel comprensorio etneo, tante le iniziative che hanno visto la partecipazione entusiasta di studenti, insegnanti e cittadini.

A Paternò, si è svolta la tradizionale Marcia della Legalità, organizzata dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Il corteo è partito da Piazza Umberto per attraversare luoghi simbolici come Piazza Santa Barbara, la Scalinata Settecentesca e la Collina Storica, concludendosi sotto il Castello Normanno. Alla manifestazione hanno partecipato tutte le scuole del territorio. La giornata è stata arricchita da interventi degli studenti, esibizioni musicali e dalla presenza del regista Salvo Campisano, autore del film Il capo del mondo.
Il Sindaco Nino Naso ha sottolineato: «Questa marcia rappresenta un momento di condivisione profonda. Portare il messaggio della legalità alle nuove generazioni significa investire in un futuro più giusto, radicato nei valori di giustizia e responsabilità. Il sacrificio di chi ha dato la vita per il nostro Paese ci ispira ogni giorno».

A Belpasso, l’intera comunità scolastica ha preso parte alla manifestazione “Tieni viva la Legalità – Donne e giovani eroi della legalità”, promossa dal Comune. Il corteo ha percorso il tragitto dalla Villa Martoglio al Parco Peppino Impastato, in un momento di forte condivisione e riflessione, fra questi ricordiamo gli alunni dell’ IC “Giovanni Paolo II” che si sono esibiti sulle note del brano del cantautore paternese Maurizio Musumeci, in arte Dinastia, dal titolo “Chi gliel’ha fatto fare” che offre una riflessione profonda sul tema dal punto di vista di un giovane adulto, che solo con il tempo e l’esperienza vissuta dopo gli anni della scuola è riuscito a comprendere davvero il significato di ciò che allora sembrava distante o astratto. (VIDEO)Il sindaco Carlo Caputo, sui social, ha ricordato l’importanza di “marciare insieme per tenere viva la fiamma della consapevolezza e della legalità”.

Anche Motta Sant’Anastasia ha reso omaggio alle vittime della mafia con una marcia promossa dall’Istituto Comprensivo Gabriele D’Annunzio, con il patrocinio del Comune e la partecipazione della comunità ecclesiale e delle associazioni culturali locali. La marcia è partita dalla scuola primaria di via Francaviglia, per concludersi in piazza Duca D’Aosta, in un clima di intensa partecipazione civile.

A 33 anni dalla strage di Capaci, la sfida contro le mafie è ancora aperta. Le organizzazioni criminali hanno mutato volto, infiltrandosi nell’economia e nella politica. Ma anche la coscienza collettiva è cresciuta, grazie a giornate come questa che alimentano una memoria viva, capace di trasformare il dolore in forza, e la rabbia in impegno e non devono essere intese solo come momenti per sottrarsi agli impegni quotidiani, scolastici o lavorativi.

La legalità non si celebra un giorno solo. La legalità si costruisce, ogni giorno.

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