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Cronaca

Paternò, si dimette l’assessore Comis indagato nell’operazione “Athena”

“Mi dimetto dalla carica di assessore pur sapendo della mia assoluta estraneità ai fatti contestatemi- scrive Comis – affronterò questa situazione con fiducia nell’operato della magistratura in attesa che la mia posizione venga chiarita”

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L’assessore comunale di Paternò Salvatore Comis ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, inviando a tal proposito una nota al sindaco Nino Naso. La decisione dell’ormai ex amministratore è dipesa dal fatto che  Comis è indagato nell’ambito dell’operazione “Athena”; nella stessa inchiesta pure il sindaco Naso è finito per essere iscritto nel registro degli indagati. Il reato ipotizzato, in concorso con due presunti esponenti del clan Morabito legato alla ‘famiglia’ Laudani di Catania, Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, è di scambio elettorale politico-mafioso. A chiedere le dimissioni di Comis, in questi giorni sono stati il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle e Fratelli D’Italia.

“È con grande rammarico ma anche con estremo senso a responsabilità che comunico le mie dimissioni dalla carica di assessore pur sapendo della mia assoluta estraneità ai fatti contestatemi e con la consapevolezza e la tranquillità di chi ha fatto sempre e seriamente il proprio dovere- si legge nella lettera di dimissioni- Affronterò questa situazione con grande rispetto e fiducia nell’operato della Magistratura in attesa che la mia posizione venga al più presto chiarita. Ringrazio Lei e tutti coloro che ripongono in me la loro fiducia e che continuano a dimostrarmi la loro vicinanza- prosegue Comis- con attestati di stima e di affetto in questo momento delicato della mia vita e di quella della mia famiglia. In questo momento nell’interesse esclusivo della mia amata Paternò che non deluderò mai, reputo di non poter operare con serenità nell’esercizio delle mie funzioni e del mio ufficio perchè chi mi conosce sa quanto in questi anni, sia da semplice cittadino, sia da consigliere che da Assessore, abbia messo anima e corpo per la mia città lavorando con onestà e trasparenza”.

Ricordiamo che nell’inchiesta Athena il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e i sostituti Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti avevano chiesto al GIP per Naso e Comis un provvedimento cautelare che è stato rigettato dal giudice per le indagini preliminari Sebastiano Di Giacomo Barbagallo. Quest’ultimo ha ritenuto di non accettarlo perché è da escludere la sussistenza dei necessari gravi indizi di reato soprattutto riguardo alla posizione del sindaco Naso. Secondo il gip l’assunzione di due persone vicino alla cosca in un’azienda che si occupa di rifiuti e il presunto il sostegno elettorale “non appaiono prospettabili” e, citando un provvedimento della Cassazione, ricorda che ai fini della configurabilità del delitto di scambio elettorale politico-mafioso è necessaria “la prova gche l’accordo contempli l’attuazione, o la programmazione, di un’attività di procacciamento di voti con metodo mafioso”.

Sulle dimissioni di Comis è intervenuto il circolo PD di Paternò con una nota stampa “Apprezziamo il gesto dell’assessore Comis, che dimettendosi sgombera il campo delle istituzioni da qualsiasi sospetto di inquinamento. Ci sembra un gesto di responsabilità. La magistratura, adesso, farà il suo corso. Ci si chiede, allo stesso tempo, perché il Sindaco non faccia lo stesso. Anche lui indagato, a maggior ragione essendo il primo cittadino, dovrebbe liberare la città e dimettersi. O forse egli pensa di essere sopra le leggi e di usare capri espiatori?” si chiude così il comunicato stampa del PD. Intervento anche del deputato regionale pentastellata Martina Ardizzone: “L’assessore Comis ha rassegnato le dimissioni.  Ha riflettuto un pò ma le ormai costanti richieste da parte di molti cittadini e del Movimento 5 stelle Paternò non potevano restare inascoltate.Ci auguriamo che Salvatore Comis, adesso, possa dimostrare la sua reale estraneità ai fatti per il bene suo, per il bene delle istituzioni e della città, la quale gli ha concesso fiducia in questi due anni”.

Cronaca

Paternò, Polizia di Stato controlla diversi braccianti agricoli extracomunitari

Due stranieri sono stati condotti negli uffici del commissariato di Adrano in Via della Regione per ulteriori accertamenti finalizzati a verificare la loro posizione sul territorio nazionale

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Ancora controlli a Paternò da parte degli agenti del commissariato di Adrano e della Questura di Catania. Nel pomeriggio di ieri i poliziotti del commissariato adranita, supportati dalla polizia municipale di Paternò, hanno identificato e controllato diversi lavoratori stranieri del Nord Africa presenti in città per la campagna agrumicola.

L’attività di controllo si è principalmente concentrata tra Piazza Indipendenza e Piazza Regina Margherita. Numerosi i cittadini extracomunitari, soprattutto di nazionalità marocchina e tunisina, che sono stati sottoposti a controllo. Ieri, visto il maltempo imperversare nelle Sicilia orientale e quindi l’impossibilità di recarsi a lavoro nei campi, le due principali piazze cittadine pullulavano di cittadini stranieri; quest’ultimi sono stati controllati dai poliziotti per verificare la loro posizione sul territorio nazionale.

Forze dell’ordine che hanno controllato anche un furgone che trasportava braccianti agricoli, sempre stranieri che facevano ritorno in città dopo una giornata di lavoro. Alla fine dei controlli due stranieri sono stati condotti negli uffici del commissariato di Adrano in Via della Regione per ulteriori accertamenti.

 

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Cronaca

Catania, esplosione S. Giovanni Galermo, dalla Regione altri 180 mila euro

Si tratta di una somma per la messa in sicurezza degli edifici coinvolti. In precedenza erano già stati stanziati quasi 330 mila euro per affrontare i costi delle famiglie ospitate in strutture alberghiere o per le spese degli alloggi in affitto

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La giunta regionale guidata da Renato Schifani, su proposta della Protezione civile, ha stanziato 180 mila euro per i lavori urgenti di messa in sicurezza degli edifici coinvolti nella esplosione di una palazzina nel quartiere di San Giovanni Galermo, avvenuta a Catania il 21 gennaio scorso. Le risorse saranno prelevate dal Fondo di riserva per le spese impreviste. Gli interventi consentiranno ad alcune famiglie di rientrare nelle loro abitazioni.

Il provvedimento segue la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza deliberati dal governo regionale il 14 febbraio. In quella occasione, oltre a nominare commissario delegato per i lavori l’ingegnere capo del Genio civile etneo, Gaetano Laudani, erano stati stanziati quasi 330 mila euro per affrontare i costi delle famiglie ospitate in strutture alberghiere o per le spese degli alloggi in affitto.

L’esplosione dello scorso 21 gennaio, causata da una perdita nella rete cittadina del gas, ha coinvolto le aree della città metropolitana di Catania comprese tra via Fratelli Gualandi e via Carmelo Salanitro e aveva causato 14 feriti, distrutto completamente due unità immobiliari e danneggiato diversi edifici dichiarati inabitabili e dunque completamente sgomberati.

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