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Palermo, da oggi in vigore una sanzione da 180 euro per i deputati regionali assenti

Una “multa” per coloro che non saranno presenti nelle votazioni all’ARS e in quelle delle varie commissioni: “Abbiamo compiti delicati come legislatori ma dobbiamo rendere conto ai siciliani che ci hanno scelto” sostiene Gaetano Galvagno, presidente ARS

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Tempi “duri” per i deputati regionali che per motivi vari si dovessero assentare, più di una volta, dai lavori dell’Assemblea Regionale Siciliana. Infatti da oggi entra in vigore una “regola”, decisa dal Consiglio di Presidenza, che prevede, per i deputati che si assenteranno in occasione delle votazioni all’ARS, l’applicazione di una sanzione di 180 euro e potranno chiedere non più due congedi al mese ma soltanto uno.  Simili sanzioni anche per le assenze in commissione. Saranno sempre detratti, infatti, 180 euro ai componenti delle commissioni parlamentari assenti al momento di votare; in questo caso è stato previsto un tetto massimo mensile pari a 540 euro. I soldi saranno trattenuti dalle indennità ogni fine del mese.
“Ho voluto fortemente che questo provvedimento entrasse in vigore proprio nella giornata del Primo Maggio- ha detto il presidente ARS Gaetano Galvagno- come segno di rispetto verso i lavoratori siciliani che spesso svolgono le loro mansioni in condizioni difficili.  Noi esponenti delle istituzioni e legislatori abbiamo compiti delicati, ma allo stesso tempo dobbiamo rendere conto agli elettori che ci hanno scelti per ricoprire un incarico prestigioso e a tutti i siciliani- dice Galvagno-  La presenza in Aula per l’approvazione di buone leggi è ciò che i cittadini si aspettano da noi.  È il minimo che possiamo fare”.
Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana ha evidenziato che  la decisione di introdurre le sanzioni per gli assenti è stata votata all’unanimità in Consiglio di presidenza “a conferma della volontà di intraprendere un’azione di rigore che è di tutte le forze politiche all’Ars.  Credo sia un bel segnale, che diventa un atto concreto in un giorno ricco di significato” ha concluso Gaetano Galvagno.

amministrazione

Paternò, degrado stradina di via Scala Vecchia, pronto a intervenire comune Belpasso

Si tratta dell’arteria che collega i due comuni e il sindaco belpassese Carlo Caputo si è offerto di sistemarla, ma il primo cittadino paternese Nino Naso ha specificato che sono già in programma gli interventi di manutenzione

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“Ci sembra urgente intervenire per garantire la sicurezza e il benessere di coloro i quali quotidianamente percorrono la strada; sebbene la strada non ricada nel nostro territorio ma sia di competenza del Comune di Paternò”.

A dirlo è il sindaco di Belpasso Carlo Caputo, il quale, raccogliendo le segnalazioni provenienti dai residenti del Villaggio Giaconia, in territorio di Belpasso, sulle condizioni di degrado del manto stradale della stradina secondaria di via Scala Vecchia a Paternò (arteria che collega il comune paternese con quello belpassese) si è offerto di intervenire “qualora il comune di Paternò” non fosse in grado di “sistemarla in tempi brevi”. Si tratta di una strada altamente pericolosa per automobilisti e mezzi a due ruote.

Nel tratto di strada ricadente nel territorio di Paternò sono presenti avvallamenti vari nonche una dozzina di buche profonde oltre 50 centimetri alcune delle quali aventi con un diametro di oltre un metro.  Una problematica che si ripete ogni qualvolta che piove. L’arteria in questione è percorsa  non solo da coloro che da Paternò si dirigono verso il bivio che immette sulla SS121 in direzione Catania, ma anche da coloro che dai Villaggi Giaconia e Palazzolo si recano verso Paternò.

Tantissimi i casi in cui i conducenti delle autovetture in transito hanno bucato le ruote con gravi danni anche ad ammortizzatori e semiasse. Tanti gli incidenti stradali.  La strada che collega Paternò con Belpasso in teoria è una strada privata, un tempo utilizzata per accedere alle singole proprietà private.

“Per affrontare il problema, in modo tempestivo ed efficace, ho scritto ufficialmente al Sindaco di Paternò, Nino Naso, per invitarlo ad attenzionare la problematica e offrendogli collaborazione . ha detto Caputo- Qualora, per qualsiasi ragione, il Comune di Paternò non fosse in grado di intervenire in tempi brevi, mi sono reso disponibile a operare in via sostitutiva, ovviamente previa autorizzazione formale. La cura e la manutenzione delle infrastrutture stradali non dovrebbero conoscere confini amministrativi ed è solo attraverso un lavoro sinergico tra i comuni che si può rispondere alle esigenze dei cittadini”, ha concluso il sindaco Caputo.

Il sindaco di Paternò Nino Naso in una nota ha specificato che nel “ribadire lo spirito di collaborazione tra Enti confinanti, nell’interesse delle comunità da noi rappresentate sono già in programma gli interventi di manutenzione che saranno effettuati con la massima urgenza, presso la Via Scala Vecchia(salita delle Tre Case). Ringrazio per la disponibilità manifestata”.

 

 

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Cronaca

Riposto, carabinieri trovano 5 kg di cocaina dentro attività commerciale, due arresti

La droga immessa sul mercato avrebbe garantito introiti per circa 400 mila euro

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Detenzione ai fini di spaccio di droga. Per questo sono stati arrestati dai carabinieri di Giarre un 50enne giarrese ed un 34enne di Acireale. I militari dell’Arma, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato attorno alle 17 di ieri un’autovettura di grossa cilindrata lasciata in moto, senza nessuno a bordo, nel piazzale di una rivendita di bombole di gas a Riposto.

Insospettiti hanno effettuato un controllo nella zona, fino a giungere all’interno di un casotto adibito ad ufficio. All’arrivo dei militari il proprietario (il 50enne) è fuoriuscito dal retrobottega, seguito dal 34enne, proprietario del veicolo. I due si sono subito mostrati nervosi e questo atteggiamento ha ancor di più insospettito i carabinieri, i quali hanno deciso di ispezionare la stanza sul retro. Quella che apparentemente sembrava un semplice deposito nascondeva ben altro: tra una bicicletta, un lenzuolo e un secchio, sono stati rinvenuti ben 9 sacchetti pieni di cocaina, del peso di quasi 2 kg.

A quel punto la pattuglia ha chiesto rinforzi e, assieme ai colleghi giunti in supporto, ha perquisito tutto l’edificio fino a quando, nell’osservare l’insegna dell’attività commerciale, un militare  si è accorto che aveva delle viti allentate e, perciò, ha deciso di esaminarla con attenzione. L’intuizione si è rivelata corretta perché infatti, all’interno, i carabinieri hanno scovato altre 5 buste di cocaina, per oltre 3,5 kg di droga.  I due complici sono stati arrestati. La droga, che immessa sul mercato avrebbe garantito introiti per circa 400 mila euro, è stata sequestrata.

 

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