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In Primo Piano

Catania, sala scommesse abusiva: denuncia per un 45enne e multa per 70.000 euro

Un garage era diventato una sala di scommesse abusiva ed un punto di vendita di materiale pirotecnico non certificato

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Nell’ambito di un’operazione di controllo del territorio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, percorrendo viale Moncada, hanno notato un gruppo di giovani stazionare nei pressi di uno stabile che, alla vista dei poliziotti, hanno tentato di dileguarsi.

Raggiunti i giovani, gli agenti hanno notato la presenza di qualche attività sospetta nella zona. Intervenuta sul posto un’altra pattuglia, è stato possibile riscontrare che all’interno di un garage era stata organizzata una sala scommesse del tutto abusiva.  All’interno del locale vi era un computer collegato ad un accurato sistema di videosorveglianza esterno, 6 computer utilizzati per effettuare scommesse on line ed una busta, di carta, contenente circa 30 micce artigianali detenute illegalmente.

Successivamente sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Scientifica per i rilievi fotografici, nonché, gli agenti della Squadra Amministrativa della Questura e i tecnici Enel, per gli aspetti di specifica competenza.

Da un controllo più accurato, gli operatori sono riusciti ad accertare che il titolare dell’attività corrispondeva ad un 45enne pregiudicato il quale si è prontamente dichiarato estraneo ad ogni cosa.  A suo carico sono state elevate diverse contestazioni amministrative per un ammontare di circa 70.000 euro, con il relativo sequestro amministrativo di tutti i computer rinvenuti.

Quanto al materiale esplosivo rinvenuto, esso è stato sottoposto a sequestro e, informato il Pubblico Ministero di turno, ne ha autorizzato la distruzione, mentre l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per detenzione di materiale pirotecnico privo di marcatura CE come previsto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

In Primo Piano

S. M. Di Licodia, utenti lamentano disagi FCE

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Riceviamo e pubblichiamo la Pec inviata da un genitore di Santa Maria di Licodia alla direzione FCE per delle problematiche insorte ad una delle fermate licodiesi.

La Pec integrale

Spett.le FCE,

con la presente per comunicare il mio disappunto per un episodio avvenuto in data odierna, 16/10/2024.
Alle ore 07:30 circa, come ogni mattina, mio figlio, un ragazzo di anni 13, si è recato alla fermata FCE di via Aldo Moro, in Santa Maria di Licodia, per utilizzare il servizio che voi dovreste fornire.
Il ragazzo utilizza i mezzi FCE, con regolare biglietto e/o abbonamento, per raggiungere l’Istituto scolastico che frequenta a Paternò.
Solitamente la tratta a quell’ora viene eseguita da quattro mezzi.
Stamattina di questi quattro mezzi:
– Due sono passati indicando che essendo pieni non si sarebbero fermati, a mio avviso agendo correttamente.
– Gli altri due autobus si sono fermati.
Nello specifico un autista ha fatto salire alcuni ragazzi, dicendo agli altri in attesa, tra cui mio figlio, di CORRERE fino alla successiva fermata, perché lì avrebbe atteso, facendoli salire.
Ovviamente, ciò non è accaduto perché, nonostante lo sforzo di mio figlio, che con uno zaino pesante ha corso fino alla successiva fermata, rischiando di cadere e farsi male, l’autista “con il mezzo più veloce” di un ragazzino a piedi, dopo averlo visto e nonostante un altro ragazzo lo avesse avvisato dell’imminente arrivo, è andato via.
Sempre in mattinata un autista, non so se lo stesso di cui ho scritto sopra, ha aperto il vano bagagli indicando ai ragazzi di entrarci dentro, visto che la cabina era piena.

Considerando l’atteggiamento poco professionale e poco educativo di un adulto che, tra l’altro, offre un servizio che possiamo definire pubblico, Vi chiedo di agire duramente sotto il profilo professionale, applicando le opportune misure punitive.
Ritengo che tali atteggiamenti siano diseducativi e mettono in alcuni casi a rischio la sicurezza dei ragazzi.
Aggiungo e ritengo che, se una persona adulta adotta questi atteggiamenti, probabilmente non è adatta a guidare un mezzo che giornalmente trasporta centinaia di pendolari.
Credo che i modi e le buone maniere, applicati tramite esempi concreti, rappresentino le basi per costruire una società civile e ritengo che il/i vostro/i autista/i abbia dato un cattivo esempio di vita, paragonabile ad un atto di bullismo.

Certo che agirete in maniera forte e decisa nei confronti dei responsabili, porgo distinti saluti.

 

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Cronaca

Catania, scappa in Germania ma torna per tentare di uccidere i familiari, arrestato

L’uomo bloccato al suo arrivo all’aeroporto di Fontanarossa dai carabinieri

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Era scappato in Germania per scampare all’arresto, a seguito di una denuncia per maltrattamenti ai danni della madre e della sorella. Torna, dopo un mese, pensando di averla fatta franca e con un obiettivo: uccidere i suoi familiari. I suoi piani omicidiari per fortuna sono andati in fumo, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri.  Per comprendere bene i fatti è necessario fare un passo indietro a qualche mese fa quando l’uomo, un 50enne di San Michele di Ganzaria, dopo aver vissuto per qualche anno all’estero, è tornato in Sicilia assieme ad una donna e ai 7 figli di lei, pretendendo che la madre li ospitasse tutti nella sua abitazione.

Una convivenza rivelatasi difficile, tra litigi e pressanti richieste di denaro ai danni dell’anziana madre che giunta al limite della sopportazione, aveva chiesto aiuto all’altra figlia, una 44enne, esternandole la sua volontà di far cessare quella difficile convivenza.  Le due hanno affrontato l’uomo, chiedendogli di andare via, ma lui ha reagito buttando fuori di casa la madre e aggredendo brutalmente a calci e pugni la sorella. A seguito delle aggressioni ricevute, le due donne hanno deciso di denunciare il congiunto. A lui, il Giudice ha ordinato il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico. Prima che i carabinieri notificassero l’ordinanza però lui è riuscito a scappare in Germania, e da lì sono iniziate le minacce di morte.

La sorella, impaurita, si è rivolta nuovamente ai carabinieri quando ha visto che il fratello dopo averle inviato un ennesimo audio intimidatorio (del tipo “Io ora mi alzo, mi vesto, mi metto un bel vestito, mi vado a fare il biglietto e domani sono in paese…vi vengo a bruciare tutti quelli che siete”) ha pubblicato sui social network una fotografia nei pressi di una stazione ferroviaria con l’intenzione di tornare in Sicilia. I carabinieri tempestivamente hanno allertato i colleghi di Fontanarossa che hanno beccato e arrestato il 50enne in aeroporto.

 

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