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Cronaca

Biancavilla, omicidio Andolfi: gip Catania incompetente territorialmente, indagini trasferite a Enna

Sarebbe emerso che la vittima avrebbe minacciato l’indagato Salvatore Santangelo il quale avrebbe reagito sparando

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Ci sono ulteriori novità sul caso dell’omicidio di Antonio Andolfi, 20enne di Biancavilla, avvenuto venerdì scorso. La prima è che l’omicidio sarebbe avvenuto in territorio di Centuripe in c.da Valanghe e non alla periferia di Biancavilla, come emerso nelle prime ore dopo i fatti. Da questo, ne è derivato che il gip di Catania si è dichiarato incompetente per territorio durante l’udienza di convalida del fermo di Salvatore Santangelo, 46 di Biancavilla, accusato dell’omicidio del ventenne e che per il momento rimane comunque in carcere. Adesso, la Procura di Enna, avrà 20 giorni per presentare la richiesta di rinnovo della misura cautelare in carcere.

La vittima, ricordiamo, dopo la sparatoria, era stata poi portata all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a bordo di un’auto privata, giungendo però già privo di vita. A rimanere in piedi è comunque sempre la versione che alla base dell’omicidio ci sarebbero dei dissidi personali pregressi, legati a questioni di terreni e pascoli. Stando ad una ricostruzione al vaglio della magistratura, quel giorno la vittima avrebbe minacciato l’indagato.  Santangelo avrebbe avuto una discussione con Andolfi e l’altro allevatore che si trovava in auto con la vittima. Ne è nata una lite e il 46enne si sarebbe sentito minacciato. Ne è uscito fuori  un inseguimento: il furgone con i due a bordo e Santangelo sulla sua auto. Fino a quando i due mezzi si sono ritrovati affiancati e Santangelo ha esploso almeno tre colpi di pistola. Uno ha colpito Andolfi al torace che si trovava seduto lato passeggero.  Inutile a quel punto la  corsa all’ospedale di Biancavilla. Al momento, le indagini dei Carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Paternò avrebbero escluso possibili collegamenti con ambienti criminali.

Cronaca

Catania, controlli al MAS, sotto sequestro 20 tonnellate di alimenti non tracciati

Si tratta di prodotti ortofrutticoli e sono stati donati al banco alimentare e ad istituti di beneficenza, mentre le forze dell’ordine hanno identificato centinaia di veicoli e persone, molte delle quali gravate da precedenti penali

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Un’articolata operazione della polizia di Stato è stata effettuata  al Mercato Agroalimentare Siciliano di Catania per verificare la tracciabilità dei prodotti, la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’igiene degli spazi destinati alle derrate alimentari, la regolarità della posizione lavorativa dei vari operatori, la genuinità degli alimenti.

La task force è stata disposta dal Questore di Catania e ha visto impegnati gli agenti della Squadra Volanti, le unità cinofile, la Divisione Anticrimine, il Reparto Mobile, la Polizia Stradale, il Gabinetto regionale della Polizia Scientifica, il Reparto Prevenzione Crimine, unitamente ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Locale, in collaborazione con il personale del Corpo Forestale, dell’ASP Veterinaria, Igiene pubblica, dello Spresal e dell’Ispettorato del Lavoro.

Al momento  l’attività di controllo ha già permesso di sequestrare quasi 20 tonnellate di prodotti ortofrutticoli destinati alla vendita e privi di tracciabilità. La mancanza di questo requisito non consente di conoscere l’esatta provenienza dei prodotti e, pertanto, è stato necessario effettuare una verifica sulla qualità degli alimenti che ha dato esito positivo per il consumo umano, per cui i prodotti sono stati donati al banco alimentare e ad istituti di beneficenza.

L’operazione della Polizia di Stato ha  consentito di identificare centinaia di veicoli e persone, molte delle quali gravate da precedenti penali.

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Cronaca

Etna, continua attività di degassamento dai crateri sommitali ossia voragine e sud-est

Intanto la notte scorsa si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 alle ore 2:02 davanti la costa est della Sicilia a 8 km di distanza da Riposto

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Continua l’attività di degassamento dell’Etna. L’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha avuto modo di appurare, in base alle osservazioni effettuate mediante le telecamere di videosorveglianza, che tale attività è prevalentemente a carico della Voragine e del Cratere di Sud-Est. Attualmente non si osservano variazioni significative dell’attività vulcanica. Infatti dal pomeriggio di ieri il tremore vulcanico ha mostrato rapide variazioni di ampiezza che hanno raggiunto di poco i valori alti.

L’ultima di queste, iniziata nelle ore notturne è stata al momento quella più forte. Le localizzazioni della sorgente del tremore sono state localizzate in corrispondenza del Cratere Bocca Nuova ad una quota di 3000.  Le reti GNSS e clinometrica di monitoraggio delle deformazioni del suolo non registrano variazioni significative.

Intanto si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 alle ore 2:02 davanti la costa est della Sicilia, al largo della provincia di Catania. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma ha avuto ipocentro a 23 km di profondità ed epicentro a 8 km di distanza da Riposto.Non si segnalano danni a persone o cose.

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