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Cronaca

Linguaglossa, truffatori in trasferta da Napoli fermati dai carabinieri con denaro e gioielli

I malviventi, spacciandosi per carabinieri, avevano contattato telefonicamente l’anziana, raccontandole che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui aveva investito e ucciso una ragazzina, sinistro mai successo

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Truffe ai danni di anziani all’ordine del giorno purtroppo. Questa volta nel mirino di una coppia di malviventi c’è finita una 94enne ipovedente di Linguaglossa.

I malviventi, spacciandosi per carabinieri, avevano contattato telefonicamente l’anziana, raccontandole che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui aveva investito e ucciso una ragazzina e per evitare che il figlio venisse arrestato, avevano richiesto il pagamento immediato di una cauzione in denaro e gioielli, sostenendo che questa somma avrebbe risolto la pratica giudiziaria. sotto shock e preoccupata per il figlio, la donna si è convinta della necessità di consegnare quanto richiesto.

L’anziana si era fidata e aveva consegnato 350 euro in contanti e gioielli di grande valore, tra cui un orologio pregiato e le fedi nuziali. Il figlio della vittima, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha immediatamente contattato il 112, così una pattuglia si è recata presso l’abitazione dell’anziana e ha avviato subito gli accertamenti, che hanno consentito di risalire al numero di targa dell’auto utilizzata dai truffatori.

Le verifiche effettuate hanno rivelato come i malviventi fossero di origine campana e come, molto probabilmente, intendessero rientrare nella loro città utilizzando un traghetto da Messina per Villa San Giovanni.

Ad intervenire a questo punto sono stati i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Messina i quali hanno raggiunto il molo imbarchi dei traghetti ed hanno individuato e bloccato i truffatori. A seguito di una perquisizione sono stati trovati in possesso di oltre 11 mila euro in contanti e numerosi gioielli, tra cui quelli sottratti all’anziana vittima di Linguaglossa.

La refurtiva è stata recuperata e restituita alla donna dai militari dell’Arma.

Cronaca

Catania, operazione “Villa Glori”, estorsione col metodo del “cavallo di ritorno”

Secondo l’accusa gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di estorsione, furto aggravato, ricettazione aggravata, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi

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A Catania con l’operazione “Villa Glori”,  oltre 100 militari del comando provinciale dei carabinieri, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale (6 in carcere e 6 all’obbligo di dimora) emessa dal gip. Perquisizioni domiciliari con contestuale informazione di garanzia nei confronti di ulteriori 8 indagati in stato di libertà. Secondo l’accusa gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di estorsione, furto aggravato, ricettazione aggravata, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi.

L’operazione, denominata “Villa Glori”, ha permesso di colpire un gruppo criminale, con disponibilità di armi e con base operativa in una “stalla” situata nel quartiere Picanello di Catania. Il gruppo, utilizzando strumenti altamente tecnologici, avrebbe perpetrato decine di furti di veicoli in tutta la provincia etnea. Successivamente, gli indagati avrebbero estorto somme di denaro, che superavano le migliaia di euro a seconda del valore di mercato del mezzo, ai proprietari per la restituzione tramite il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”.

In alternativa, i veicoli sarebbero stati venduti per essere smembrati per ricettare i pezzi nel mercato nero. Dalle indagini è inoltre emerso che 12 indagati sarebbero stati anche coinvolti in un’attività di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, principalmente marijuana, hashish e droghe sintetiche.

 

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Cronaca

Catania, lite tra parcheggiatori abusivi, arrestato 35enne per tentato omicidio

A mettere fine alla bagarre è stato il tempestivo intervento dei poliziotti che hanno trovato un uomo adagiato in una panchina con una vistosa ferita al collo

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Lite  tra parcheggiatori abusivi a colpi di bottiglie per accaparrarsi il controllo di piazza Turi Ferro. Si tratta di una storia di illegalità nella illegalità  che ha visto coinvolti, nei giorni scorsi, due marocchini che a Catania si sono azzuffati per svolgere l’attività abusiva di parcheggiatore in un tratto di strada pubblica del centro cittadino.

A mettere fine alla bagarre è stato il tempestivo intervento dei poliziotti della Questura di Catania che, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, hanno trovato un uomo adagiato in una panchina con una vistosa ferita al collo. Secondo quanto riferito agli agenti, l’uomo, regolare sul territorio dello Stato, era stato colpito da un connazionale pochi minuti prima con una bottiglia di vetro.

Il malcapitato perdeva molto sangue per cui sono stati chiesti immediatamente i soccorsi sanitari. Per lui necessari 10 punti di sutura. Negli stessi attimi, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno ricostruito la vicenda e si sono messi subito alla ricerca dell’aggressore che, dopo aver bevuto birra, ha prima colpito alla testa il rivale del controllo dell’area pubblica. Ad aver agito è stato un pregiudicato 35enne è stato arrestato per tentato omicidio e trasferito in carcere.

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