Connect with us

Cronaca

Catania, feste agatine, controllo a 360 gradi da parte delle forze dell’ordine

Un presidio voluto fortemente dal Prefetto Maria Carmela Librizzi

Pubblicato

il

Controllo capillare del territorio in un periodo fortemente caratterizzato dalle feste agatine da parte delle forze dell’ordine. Sono stati realizzati presidi e posti controllo in piazza Bellini, via Sangiuliano, via Landolina, via Coppola, via Teatro Massimo, via San Gaetano alla Grotta, via S. Filomena, via Gemmellaro, piazza Università, piazza Stesicoro e via Etnea.

Complessivamente sono state identificate dalle pattuglie poste a disposizione della sala operativa della Questura 270 persone, di cui 66 con precedenti penali, e sono stati controllati 125 veicoli, tra auto e moto.La Polizia di Stato, nell’ambito di tale servizio, ha proceduto ad adottare tre ordini di allontanamento sulla base di quanto previsto nell’ordinanza prefettizia istitutiva delle zone rosse. In particolare, due soggetti catanesi sono stati allontanati rispettivamente da Piazza Pazza Giovanni XXIII e da Corso Sicilia, mentre un uomo di nazionalità straniera da Piazza Stesicoro, ricorrendo tutti i presupposti previsti dalla normativa.

Si tratta di tre soggetti pregiudicati i quali hanno tenuto comportamenti insistentemente molesti.  Inoltre, sono stati predisposti mirati posti di controllo per verificare il rispetto delle norme del Codice della Strada, elevando diverse sanzioni. In particolare, sono state elevate 4 sanzioni per guida senza copertura assicurativa con sequestro delle tre autovetture, 3 per guida senza il casco protettivo con fermo amministrativo dei due ciclomotori e 5 sanzioni sono state elevate nei confronti di autovetture parcheggiate in divieto di sosta.

Particolare attenzione è stata prestata al  fenomeno dei parcheggiatori abusivi, sanzionandone in via amministrativa 7,tutti pregiudicati catanesi, nei confronti dei quali si è proceduto anche al deferimento all’Autorità Giudiziaria per la violazione del Dacur, il provvedimento con il quale il Questore di Catania ha loro vietato di stazionare proprio nei luoghi dove sono stati individuati dalle volanti e dalle moto-volanti della Polizia di Stato ad esercitare illecitamente l’attività di parcheggiatore abusivo; in particolare, due, entrambi di 59 anni, sono stati fermati in via Dusmet e piazza Borsellino, due 35enni in via Teocrito e via Gambino, un 33enne e un 34enne in piazza Manganelli e un52enne in via Beato Bernardo.

Nei lori confronti si è proceduto anche al sequestro delle somme illecitamente guadagnate nel corso della serata, per un ammontare di circa 111 euro.

Analoghi controlli sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri, che ha impiegato equipaggi della Compagnia di Piazza Dante e del Nucleo Radiomobile di Catania. E’ stato messo in campo un dispositivo composto da pattuglie dinamiche, militari a piedi e carabinieri con etilometro, impegnati in posti di controllo nel centro storico lungo le vie a maggiore affluenza, in particolare a piazza Federico di Svevia, piazza Currò, Largo Rosolino Pilo e  zone limitrofe, dove i militari dell’Arma sono stati impegnati in un’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa, tra cui lo smercio e la diffusione di droga tra i giovani e i reati predatori, nonché alla guida in stato di alterazione e a quelle condotte irrispettose del decoro urbano, come la sosta selvaggia nei pressi dei siti storici o in quelli di maggiore aggregazione.

In totale sono state controllate 82 persone e 38 veicoli.

Sono stati elevati 20 verbali per violazioni al Codice della Strada, per un importo complessivo di circa € 20.200,00, che hanno altresì comportato il fermo amministrativo di 6 veicoli, in particolare una “Fiat Fullback”, una “Punto”, una “Panda” ed una “500X”, nonché due Honda “SH 350”, e la decurtazione complessiva di 77 punti patente. L’azione di contrasto, in particolare, oltre ai divieti di sosta e sosta sulle strisce pedonali, ha prevalentemente colpito quei comportamenti irresponsabili di guida, che maggiormente possono mettere a repentaglio l’incolumità degli utenti della strada, come la guida col cellulare e senza casco, il transito con semaforo rosso, o il mancato uso delle cinture e dei sistemi di ritenzione per bambini. In tale ambito appunto, i Carabinieri hanno sospeso due patenti per 15 giorni – come previsto dalle nuove norme del Codice della Strada – ad altrettanti catanesi, rispettivamente di 56 e 26 anni, colti ad utilizzare il cellulare mentre conducevano le proprie autovetture, una Alfa Romeo “Giulietta” ed una Peugeot “107”. In Largo Rosolino Pilo sono stati poi sanzionati i conducenti di tre microcar parcheggiate in doppia fila, che impedivano la circolazione stradale.

Altresì, è stato deferito in stato di libertà, secondo quanto previsto dall’art.116 del CdS, poiché sorpreso nell’ultimo biennio a condure un mezzo con patente già revocata, un 50enne catanese, sorpreso alla guida di un Honda SH.

Riguardo ai servizi di prevenzione del fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool, è stata organizzata una serie di posti di controllo nel centro storico da parte di diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile; all’esito dei controlli, che hanno interessato 9 conducenti, nessuna persona è stata trovata al volante o alla guida del proprio mezzo a due ruote in stato di ebbrezza.

In merito all’attività antidroga sono state effettuate nei giardinetti di Castello Ursino perquisizioni personali da parte delle pattuglie a piedi, finalizzate alla ricerca di sostanze stupefacenti, armi o oggetti atti ad offendere, nei confronti di 4 giovani catanesi, intenti a discutere tra loro in maniera animata; nel frangente, durante i controlli ai ragazzi, non sono emerse irregolarità.

 

 

Cronaca

Catania, ruba 6 mila euro di biancheria e chiede soldi per restituirla, denunciato

Si tratta di un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia

Pubblicato

il

I carabinieri della stazione di Catania Piazza Dante hanno denunciato a piede libero un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia.

Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata dalla vittima, la quale ha raccontato di aver subito il furto di ben otto sacchi di lenzuola e biancheria per uso alberghiero, per un valore complessivo di oltre 6.000 euro, nonché di essere stata vittima di un tentativo di estorsione da parte del ladro, che avrebbe chiesto il pagamento di 200 euro per la restituzione della merce sottratta.

Il denunciante ha spiegato che la merce sarebbe stata rubata in due tranche. Durante il primo furto, avvenuto di notte, il malvivente si sarebbe introdotto nel condominio in cui ha sede il B&B approfittando della porta lasciata aperta da alcuni ospiti. In questa circostanza, dopo aver rovistato gli ambienti comuni della struttura, ha portato via due sacchi di biancheria oltre 70 pezzi tra lenzuola e asciugamani.

Visto che il primo colpo era andato a buon fine, il ladro ha ben pensato di effettuare un secondo raid, con le stesse modalità della prima volta. In questo caso, però, il bottino è stato di ben 4 sacchi. Il titolare del B&B, quando si è accorto dell’ammanco ha, naturalmente, visionato i sistemi di  video sorveglianza, individuando il responsabile.

Il caso ha voluto che il giovane sarebbe stato riconosciuto e fermato dall’imprenditore nei pressi di un supermercato e, nel corso di tale incontro, alle contestazioni della vittima, questi avrebbe ammesso di essere stato lui a rubare le lenzuola, per poi pretendere del denaro per la restituzione della merce, minacciando ulteriori furti in caso di mancato pagamento.

Acquisita la denuncia, i carabinieri hanno subito fatto scattare le indagini, acquisendo i filmati dei sistemi di videosorveglianza della struttura e facendo un identikit del ladro: un giovane dell’età apparente di 20-25 anni, con barba incolta e baffi folti, capelli neri, corporatura magra.

Sono stati poi svolti controlli capillari nella zona, e sentiti anche dei testimoni che avevano visto il ragazzo aggirarsi da quelle parti nei giorni antecedenti il furto. Alla fine il ladro è stato identificato nel 26enne straniero

 

Continua a leggere

amministrazione

Mascalucia, Mosema: 13 indagati per bancarotta fraudolenta, fra questi sindaci ed ex amministratori

L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda

Pubblicato

il

La Procura della Repubblica di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a 13 persone, accusate di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Mosema, la società che si occupava della gestione dei rifiuti nel Comune di Mascalucia, dichiarata fallita nel 2020. L’indagine, coordinata dai pubblici ministeri Fabio Saponara e Margherita Brianese, è nata da una relazione redatta dal curatore fallimentare nominato per la gestione della società. L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda.

Tra gli indagati, come riportato dal quotidiano La Sicilia, figurano nomi di rilievo delle istituzioni locali: l’attuale sindaco di Mascalucia Vincenzo Antonio Magra, l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi, l’attuale presidente di Kalatambiente Concetta Italia, e il commercialista Fabio Sciuto.

Le accuse

Le ipotesi di reato si articolano in due distinti capi d’imputazione: la Manipolazione dei bilanci che riguarda -scrive ancora il quotidiano “La Sicilia”- gli ultimi presidenti del consiglio di amministrazione della Mosema: Concetta Italia, Gaetano Antonino Belfiore, Fabio Sciuto, Angelo Spina. Coinvolti anche il liquidatore Maurizio Verona, in carica dal maggio 2019, e i consiglieri delegati Maria LombardoGiuseppe Finocchiaro e Salvatore Fazio. Secondo l’accusa, avrebbero deliberatamente fornito dati falsi o omesso informazioni rilevanti sulla reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda, già in crisi dal 2013.

Il secondo capo d’imputazione- si legge ancora nel quotidiano “La Sicilia”- coinvolge gli amministratori e funzionari del Comune di Mascalucia, socio di maggioranza della Mosema. Oltre ai sindaci Leonardi (in carica dal 2013 al 2018) e Magra (dal 2018), risultano indagati: Danilo Ambra, ex responsabile dell’area finanziaria Alfio Raffaele Gibilisco, ex responsabile dell’area tecnico-urbanistica, Filippo Pesce.

Secondo i magistrati, le condotte dolose degli indagati avrebbero causato direttamente il dissesto finanziario della Mosema, compromettendo definitivamente l’operatività dell’azienda pubblica.

Continua a leggere

Trending