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In Primo Piano

Catania: raggiunta da un falso messaggio una madre effettua un bonifico da 920 euro.

I truffatori, un uomo e una donna napoletani, sono stati subito identificati dalla Polizia

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Sempre più frequenti i tentativi di truffa allo scopo di estorcere denaro.

Il meccanismo spesso messo in atto in casi del genere è quello di far leva sulla sfera affettiva delle vittime destando in esse un sentimento di viva preoccupazione per la sorte di qualche loro caro.

L’ultimo caso di cronaca del genere è avvenuto a Catania, dove una donna 58enne è stata raggiunta da un messaggio in cui il figlio le chiedeva di anticipare del denaro per effettuare un pagamento urgente. Le parole del messaggio hanno spinto la vittima a recarsi presso una tabaccheria per effettuare il pagamento richiesto utilizzando il codice iban della carta prepagata indicata nel messaggio-truffa. Alla donna sono state fornite precise istruzioni su cosa fare, seguite alla lettera della malcapitata credendo che si trattasse davvero del figlio.

Il raggiro è però durato poco: subito dopo aver effettuato il pagamento richiesto, la signora ha contattato telefonicamente il proprio figlio, per avere conferme e ha dovuto concludere di essere stata raggirata. A quel punto ha subito chiesto aiuto alla Polizia, recandosi al Commissariato di pubblica sicurezza “Borgo Ognina” per sporgere denuncia.

Le dettagliate informazioni rese dalla donna hanno permesso agli inquirenti la ricostruzione della dinamica e, anche mediante l’analisi del traffico telefonico e delle operazioni bancarie effettuate, non è risultato difficile risalire all’identità dei truffatori: si trattava di un uomo e una donna, napoletani, rispettivamente di 37 e 36 anni, esperti, a quanto pare, in reati simili. Le indagini effettuate hanno rilevato che i due  hanno alle spalle numerosi precedenti penali per reati contro la persona ed il patrimonio e che operazioni del genere avevano in passato procurato alla coppia guadagni mensili di diverse migliaia di euro. La coppia campana è stata denunciata per il reato di truffa e ora rischia fino a 5 anni di reclusione, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.

Le raccomandazioni della Polizia al riguardo sono sempre quelle di mantenere alta l’attenzione nei confronti di questo tipo di reati. Le vittime sappiano che i sistemi messi in atto dai truffatori per ingannare sono sempre più sofisticati e che i sistemi cui ricorrono sono sempre più collaudati, con tecniche persuasive sempre più efficaci che, in alcuni casi, sfruttano l’intelligenza artificiale con il deepfake che rende credibile la voce e l’aspetto di un familiare per convincere anche la vittima più scettica.

Si raccomanda di prestare particolare attenzione ai messaggi provenienti da numeri sconosciuti con link e richieste soldi da parte di sedicenti parenti, verificando sempre l’effettiva identità del richiedente prima di effettuare pagamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In Primo Piano

Etna, nuova attività stromboliana dal cratere di Sud-Est

In aumento il tremore vulcanico con un trabocco lavico sul versante sud-orientale del cratere

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 18:00 circa si osserva dalle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE, un’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est. Il modello previsionale indica che un eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe in direzione Est. Si osserva inoltre un trabocco lavico sul versante sud-orientale del cratere. Dal punto di vista sismico, dalle ore 13:00 circa l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un rapido incremento, raggiungendo intorno alle 17:20:00 l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione delle sorgenti del tremore ricade nell’area del Cratere di Sud-Est ad una quota di circa 2800 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica ha mostrato un graduale e moderato aumento dalle 17:50 e gli eventi risultano localizzati nell’area del Cratere di Sud-Est con ampiezze medie.

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Cronaca

Catania, aggredito infermiere al prornto soccorso “Garibaldi Centro”

Una paziente di 45 anni, contraria alle sue dimissioni, avrebbe lanciato contro il sanitario una bottiglia piena d’acqua, colpendolo al volto e procurandogli un trauma allo zigomo sinistro

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“Gli episodi di violenza ai danni di personale sanitario sono intollerabili. Abbiamo già avviato le procedure necessarie per denunciare l’aggressore. La tutela di tutto il personale, ma anche dei pazienti, è per noi una priorità”.

A parlare è il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Giuseppe Giammanco, all’indomani dell’ennesima aggressione nei confronti di un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi Centro”. Il fatto è accaduto ieri pomeriggio lunedì pomeriggio. Dopo aver avuto l’assistenza necessaria, una donna di 45 anni, contraria alle sue dimissioni, avrebbe aggredito prima verbalmente e poi attraverso il lancio di vari oggetti uno degli infermieri presenti all’accettazione. Il sanitario è stato colpito in pieno volto con una bottiglia piena d’acqua procurandogli un trauma al volto con un evidente ematoma allo zigomo sinistro. Per lui una prognosi di 10 giorni.

“E’ intollerabile- dice Giammanco- assistere a questi episodi di violenza nei confronti di chi ogni giorno cerca di svolgere al meglio la propria professione. Le manifestazioni aggressive non fanno altro che aumentare il livello di tensione cui tutti gli operatori sono sottoposti quotidianamente. E la questione non riguarda solo i sanitari. Chi si reca al pronto soccorso deve potersi sentire al sicuro. E noi faremo di tutto per garantire sicurezza, obiettivo comune di tutte le aziende sanitarie”.

La CGIL di Catania esprime piena solidarietà all’infermiere aggredito presso il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro, colpito al volto con una bottiglia da una paziente appena dimessa. “Si tratta di un gesto che condanniamo con fermezza, e che purtroppo rappresenta l’ennesimo caso di aggressione ai danni del personale sanitario nella nostra città. L’episodio avvenuto ieri è gravissimo e non può passare sotto silenzio- dichiara Carmelo De Caudo, segretario generale della CGIL di Catania- Chi lavora nei pronto soccorso, spesso in condizioni di forte pressione, garantisce ogni giorno assistenza e professionalità nonostante le carenze strutturali e la cronica carenza di organico. Subire anche la violenza fisica è inaccettabile. Continueremo a stare al fianco di questi lavoratori”.

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