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Cronaca

Etna, cessata emissione magma dalla bocca eruttiva e campo lavico in raffreddamento

A darne comunicazione è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato la fine delle fenomenologie precedentemente segnalate. In particolare, da sopralluoghi di personale INGV sul terreno e dall’ analisi delle immagini della rete di videosorveglianza è stato osservato che, a partire dal 2 marzo, è gradualmente cessata l’emissione lavica alla bocca eruttiva apertasi l’8 febbraio e il campo lavico si presenta in raffreddamento.

Dal punto di vista sismico si segnala che l’ampiezza media del tremore vulcanico ricade su un livello medio con una tendenza pressoché stazionaria e il centroide delle sue sorgenti è localizzato nell’area del Cratere Bocca Nuova ad una elevazione di circa 2.800 m s.l.m. L’attività infrasonica è, al momento, assente.

Dal punto di vista delle deformazioni non ci sono variazioni significative.

Cronaca

Misterbianco, incendio auto lungo la “Tangenziale”, intervento dei pompieri

Probabile che alla base possa essersi verificato un guasto all’impianto elettrico del mezzo

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Incendio auto questa mattina intorno alle ore 6 all’interno di una stazione di servizio lungo la tangenziale di Catania, in direzione Siracusa. Il conducente di una Renault Captur, notando qualcosa di anomalo alla propria autovettura, ha parcheggiato all’interno del rifornimento nell’area riservata alla sosta. Non appena sceso dall’autovettura si sono sviluppate le fiamme che nel giro di pochi minuti hanno avvolto il mezzo.

Sul posto agenti della Polstrada di Randazzo che hanno messo in sicurezza la zona e i pompieri del distaccamento “Catania Sud”.  Non si sono registrati feriti o intossicati e non sono stati coinvolti altri mezzi. Probabile che alla base dell’incendio possa essersi verificato un guasto all’impianto elettrico del mezzo.

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Cronaca

Adrano, ai domiciliari con il contatore allacciato abusivamente alla rete elettrica

Denunciati i componenti dell’intero nucleo familiare tra cui un 44enne ai domiciliari, il quale, successivamente, è stato condotto in carcere per scontare una pena a 2 anni e 2 mesi di reclusione per maltrattamenti nei confronti della ex moglie

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Ad Adrano un caso di furto di energia elettrica è stato scoperto dalla Polizia di Stato durante un controllo di routine in casa di un 44enne sottoposto agli arresti domiciliari. Durante le fasi del controllo, gli agenti del commissariato di Adrano si sono accorti di alcune evidenti anomalie presenti nel vano del contatore dell’energia elettrica.

Per vederci chiaro e compiere tutti gli accertamenti del caso, i poliziotti hanno chiesto l’intervento del personale specializzato della società di distribuzione. Giunti sul posto, i tecnici hanno confermato i sospetti degli agenti, rilevando un collegamento diretto alla rete di distribuzione elettrica. Il cavo utilizzato impropriamente dal nucleo familiare per rifornirsi di energia a costo zero è stato prontamente rimosso, ripristinando, al contempo, le condizioni di sicurezza dell’impianto.

Infatti, il metodo utilizzato per bypassare il contatore, con un illecito prelievo e consumo di energia, determina un concreto pericolo per gli inquilini della casa, nonché per i residenti della zona, dal momento che diventa altamente probabile il rischio di corto-circuiti e incendi. Al termine delle operazioni, sono stati identificati i componenti del nucleo familiare, una coppia di conviventi, un 32enne e una 22enne.

Con loro si trovava anche il 44enne, padre della donna, in quanto ristretto agli arresti domiciliari. I tre adraniti sono stati denunciati per il reato di furto aggravato di energia elettrica. Del fatto è stato informato il PM di turno, come pure l’Autorità Giudiziaria che aveva concesso gli arresti domiciliari, nonché organo preposto alla vigilanza.

Poco dopo le comunicazioni dei poliziotti, nella stessa giornata, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un’ordinanza di esecuzione della sentenza definitiva emessa nei confronti del pregiudicato 44 enne. L’uomo, infatti, è stato condannato in via definitiva alla pena di 2 anni e 2 mesi in quanto ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti e lesioni aggravate in danno dell’ex moglie avvenuti nel 2023. Alla luce di quanto disposto dall’Autorità Giudiziaria, i poliziotti del commissariato di Adrano hanno condotto il 44enne in carcere, a Catania, ove rimanere ristretto per scontare la pena comminatagli.

 

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