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Paternò, Ex Albergo Sicilia: Tutto da rifare, salta l’acquisto e torna il degrado

Nuova occupazione abusiva, diramata ordinanza di sgombero dell’immobile dalla Città Metropolitana di Catania

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Un’altra occasione sfumata per l’ex albergo Sicilia di Paternò. La società Ceses srl, che nell’ottobre  2023 si era aggiudicata l’immobile all’asta, ha ufficialmente comunicato di non voler procedere all’acquisto. Nonostante i solleciti da parte della Città Metropolitana, la società ha inviato una nota formale con cui ha rinunciato all’operazione. Per questo, è stata applicata una sanzione di 42 mila euro, come previsto dal bando.

A confermare l’accaduto, con grande amarezza, è il sindaco di Paternò, Nino Naso:
Pare che la ditta, più volte invitata a firmare il contratto – ha dichiarato il primo cittadino – abbia infine comunicato che non intendeva procedere. Ho informato gli uffici che l’ex albergo Sicilia è di nuovo oggetto di attenzione da parte di extracomunitari, che vi si sono introdotti proprio di recente . Mi è stato detto che è già stata individuata una ditta per effettuare lo sgombero dell’immobile, in sinergie con le Forze dell’ordine, vigili del fuoco ed enti competenti. Nel frattempo, bisogna decidere cosa fare della struttura, ho sollecitato ad avviare, nuovamente, le relative procedure per rimettere a bando la struttura. Inoltre, con l’arrivo della metropolitana a Paternò, la realizzazione di una struttura ricettiva potrebbe diventare qualcosa di estremamente appetibile e strategico per il territorio.

Con questa rinuncia si torna al punto di partenza. Corsi e ricorsi storici, una sorta di deja-vu, dal momento che, anche nel 2019  finì, più o meno, allo stesso modo. Un imprenditore, come si ricorderà, aveva presentato una proposta d’acquisto, partecipando ad una delle innumerevoli vendite all’asta per poi, ripensarci. Negli anni, l’immobile è diventato simbolo di abbandono: vandalismi, furti e incendi hanno segnato la sua storia recente. In particolare, nella notte del 4 gennaio 2022, un incendio scoppiato al primo piano aveva richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Intanto, come detto, la struttura torna al centro del degrado urbano, da pochi giorni nuovamente occupata da senzatetto e migranti in cerca di riparo che, operando dei varchi hanno vandalizzato, demolito alcune strutture murarie di protezione realizzate nel 2023. Una situazione insostenibile per la quale la Città Metropolitana di Catania ha diramato un’ordinanza di sgombero dell’immobile, inviata agli organi di competenza.

L’ex albergo Sicilia, situato in via Vittorio Emanuele, era stato aggiudicato dalla ditta rinunciataria per 428.500 euro, partendo da una base d’asta di 428.495 euro. L’edificio, di proprietà della ex Provincia Regionale etnea, ora Città Metropolitana di Catania, si sviluppa su quattro piani, oltre a un seminterrato e a un locale tecnico sul tetto, con 1.868 mq di superficie interna e 1.815 mq esterni, una struttura che ha accompagnato la storia di tanti paternesi, un vero fiore all’occhiello, in tempi oramai troppo, troppo lontani.

etna

Etna, cessata attività stromboliana dal cratere di sud-est, a comunicarlo l’Ingv

L’attività esplosiva ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificandosi in più bracci) e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di sud-est, si è diretta a nord. Tutte le colate sono ora in fase di raffreddamento

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Cessata l’attività stromboliana dell’Etna. A darne comunicazione è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’attività esplosiva dal cratere di sud-est ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificandosi in più bracci) e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di sud-est, si è diretta a nord. Tutte le colate sono ora in fase di raffreddamento. Il flusso piroclastico si è propagato verso nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove.

“Nei prossimi giorni verranno effettuati rilievi sul terreno per la mappatura del deposito” dicono dall’Ingv. Il materiale fine di colore rossastro prodotto dal flusso piroclastico è stato trasportato dai venti in quota disperdendosi a ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò e Bronte. Attualmente dal cratere di nord-est si osservano sporadiche emissioni di cenere che si disperdono in zona sommitale. Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area dei Crateri Centrali ad una quota di circa 2500 m sopra il livello del mare.

L’attività infrasonica risulta modesta e gli eventi sono localizzati in corrispondenza dei Crateri Centrali.  I segnali delle deformazioni del suolo hanno mostrato una variazione totale di tilt di circa 0.20 microradianti alla stazione sommitale di Punta Lucia, e una variazione di strain alla stazione di Monte Ruvolo di circa 120 nanostrain. Al momento il trend deformativo appare esaurito. Non si rilevano variazioni significative nei dati GNSS.

Secondo il direttore dell’Ingv osservatorio etneo di Catania, Stefano Branca “era dal febbraio 2021 che sull’Etna non si registrava un’attività vulcanica così intensa” e un episodio analogo “è accaduto nel 2014”. Un fase spettacolare ma, spiega Branca, con “un livello di pericolosità limitato nell’area sommitale dell’Etna, il cui accesso era stato chiuso preventivamente a turisti e curiosi”

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Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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