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Catania: la Sanità col digitale convince gli utenti

ASP Con Te – Prenotazioni: boom di prenotazioni online per visite ed esami

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Il futuro della Sanità passa dal digitale, e a Catania i cittadini sembrano apprezzare. A tre mesi dal lancio, ASP Con Te – Prenotazioni, la piattaforma web dell’Asp di Catania, continua a registrare numeri in costante crescita: solo nel mese di marzo sono state effettuate 2.765 prenotazioni online, e per aprile le proiezioni parlano già di oltre 3.500 accessi.

Un successo che conferma l’efficacia di uno strumento semplice, veloce e – soprattutto – accessibile a tutti: non è infatti necessario lo SPID per utilizzare il servizio, una scelta che ha favorito l’inclusione di una fascia più ampia di utenti.

Lanciata a gennaio con 1.006 prenotazioni, la piattaforma ha visto i numeri raddoppiare già a febbraio (1.921), per poi continuare la sua crescita. «Siamo soddisfatti del risultato finora raggiunto», ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio. «Il numero di prenotazioni effettuate con ASP Con Te è costantemente in aumento, a dimostrazione che stiamo andando nella giusta direzione. È un segnale importante di fiducia e di apertura al cambiamento».

Disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, la piattaforma è raggiungibile dal sito aspct.it, nella sezione Prenotazione-Disdetta > ASPConTe – Prenotazioni. Per agevolare l’uso, il portale mette a disposizione anche video tutorial che guidano l’utente passo dopo passo.

Attraverso ASP Con Te è possibile prenotare visite ed esami, sia in regime SSN sia in intramoenia (ALPI), ma anche modificare o disdire un appuntamento, contribuendo così a ridurre i tempi di attesa e a migliorare la gestione complessiva dei servizi. Basta inserire il codice della ricetta dematerializzata e scegliere tra le disponibilità offerte dalla rete dell’Asp di Catania. A conferma avvenuta, l’utente riceve un sms e può salvare la prenotazione in pdf o stamparla. È possibile anche procedere al pagamento online tramite il sistema PagoPA.

La piattaforma si affianca agli altri canali di prenotazione già attivi:

  • il numero verde CUP 800 954 414 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:15);
  • il SovraCUP regionale, che permette la prenotazione presso tutte le aziende sanitarie siciliane, ma richiede l’accesso tramite SPID o CIE.

L’obiettivo è chiaro: rendere i servizi sanitari sempre più accessibili, equi e sostenibili, puntando sull’innovazione digitale per semplificare la vita dei cittadini. E a giudicare dai numeri, la direzione intrapresa è quella giusta.

 

Cronaca

Catania, ruba 6 mila euro di biancheria e chiede soldi per restituirla, denunciato

Si tratta di un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia

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I carabinieri della stazione di Catania Piazza Dante hanno denunciato a piede libero un 26enne di origini nordafricane, ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati e di un episodio di tentata estorsione ai danni del titolare di una struttura ricettiva situata in Corso Sicilia.

Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata dalla vittima, la quale ha raccontato di aver subito il furto di ben otto sacchi di lenzuola e biancheria per uso alberghiero, per un valore complessivo di oltre 6.000 euro, nonché di essere stata vittima di un tentativo di estorsione da parte del ladro, che avrebbe chiesto il pagamento di 200 euro per la restituzione della merce sottratta.

Il denunciante ha spiegato che la merce sarebbe stata rubata in due tranche. Durante il primo furto, avvenuto di notte, il malvivente si sarebbe introdotto nel condominio in cui ha sede il B&B approfittando della porta lasciata aperta da alcuni ospiti. In questa circostanza, dopo aver rovistato gli ambienti comuni della struttura, ha portato via due sacchi di biancheria oltre 70 pezzi tra lenzuola e asciugamani.

Visto che il primo colpo era andato a buon fine, il ladro ha ben pensato di effettuare un secondo raid, con le stesse modalità della prima volta. In questo caso, però, il bottino è stato di ben 4 sacchi. Il titolare del B&B, quando si è accorto dell’ammanco ha, naturalmente, visionato i sistemi di  video sorveglianza, individuando il responsabile.

Il caso ha voluto che il giovane sarebbe stato riconosciuto e fermato dall’imprenditore nei pressi di un supermercato e, nel corso di tale incontro, alle contestazioni della vittima, questi avrebbe ammesso di essere stato lui a rubare le lenzuola, per poi pretendere del denaro per la restituzione della merce, minacciando ulteriori furti in caso di mancato pagamento.

Acquisita la denuncia, i carabinieri hanno subito fatto scattare le indagini, acquisendo i filmati dei sistemi di videosorveglianza della struttura e facendo un identikit del ladro: un giovane dell’età apparente di 20-25 anni, con barba incolta e baffi folti, capelli neri, corporatura magra.

Sono stati poi svolti controlli capillari nella zona, e sentiti anche dei testimoni che avevano visto il ragazzo aggirarsi da quelle parti nei giorni antecedenti il furto. Alla fine il ladro è stato identificato nel 26enne straniero

 

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amministrazione

Mascalucia, Mosema: 13 indagati per bancarotta fraudolenta, fra questi sindaci ed ex amministratori

L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda

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La Procura della Repubblica di Catania ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a 13 persone, accusate di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Mosema, la società che si occupava della gestione dei rifiuti nel Comune di Mascalucia, dichiarata fallita nel 2020. L’indagine, coordinata dai pubblici ministeri Fabio Saponara e Margherita Brianese, è nata da una relazione redatta dal curatore fallimentare nominato per la gestione della società. L’inchiesta ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione economico-finanziaria dell’azienda.

Tra gli indagati, come riportato dal quotidiano La Sicilia, figurano nomi di rilievo delle istituzioni locali: l’attuale sindaco di Mascalucia Vincenzo Antonio Magra, l’ex primo cittadino Giovanni Leonardi, l’attuale presidente di Kalatambiente Concetta Italia, e il commercialista Fabio Sciuto.

Le accuse

Le ipotesi di reato si articolano in due distinti capi d’imputazione: la Manipolazione dei bilanci che riguarda -scrive ancora il quotidiano “La Sicilia”- gli ultimi presidenti del consiglio di amministrazione della Mosema: Concetta Italia, Gaetano Antonino Belfiore, Fabio Sciuto, Angelo Spina. Coinvolti anche il liquidatore Maurizio Verona, in carica dal maggio 2019, e i consiglieri delegati Maria LombardoGiuseppe Finocchiaro e Salvatore Fazio. Secondo l’accusa, avrebbero deliberatamente fornito dati falsi o omesso informazioni rilevanti sulla reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda, già in crisi dal 2013.

Il secondo capo d’imputazione- si legge ancora nel quotidiano “La Sicilia”- coinvolge gli amministratori e funzionari del Comune di Mascalucia, socio di maggioranza della Mosema. Oltre ai sindaci Leonardi (in carica dal 2013 al 2018) e Magra (dal 2018), risultano indagati: Danilo Ambra, ex responsabile dell’area finanziaria Alfio Raffaele Gibilisco, ex responsabile dell’area tecnico-urbanistica, Filippo Pesce.

Secondo i magistrati, le condotte dolose degli indagati avrebbero causato direttamente il dissesto finanziario della Mosema, compromettendo definitivamente l’operatività dell’azienda pubblica.

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