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Cronaca

Militello Val di Catania, scoperta officina “trasformata” in una discarica abusiva

A conclusione dei controlli i carabinieri hanno sequestrata parte di un terreno per una estensione di circa 4.500 mq. in cui erano presenti veicoli abbandonati e rifiuti pericolosi e denunciato il titolare dell’attività per reati ambientali

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Il NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) Carabinieri di Catania, assieme ai militari del locale comando stazione, ha effettuato un controllo presso un’officina meccanica in contrada Fara in territorio di Militello in Val di Catania.

Già dalla documentazione esibita dal legale rappresentante della società che gestiva l’officina, non si aveva alcuna traccia dello smaltimento dei rifiuti che la stessa produceva, quali parti di carrozzeria, oli e liquidi di refrigeranti, solventi, residui da stuccatura di carrozzeria, rottami ferrosi o altro.

Ispezionando il terreno circostante al capannone adibito all’officina, i militari hanno rinvenuto numerosi cumuli di rifiuti depositati sul nudo suolo, composti da parti di carrozzeria, plastiche interne di autoveicoli, sportelli completi, radiatori, parti di motore, cruscotti, rifiuti da apparecchiature elettroniche e cumuli di pneumatici fuori uso. Vi erano inoltre tracce di oli minerali provenienti da motori sversati sul terreno e sulla vegetazione e contenitori intrisi di solventi e vernici.

Sullo stesso terreno erano state abbandonate da diversi anni diverse vetture che, per lo stato fisico in cui si trovavano, dovevano essere considerate a tutti gli effetti rifiuti.

E’ stata anche riscontrata la presenza di una pozza di liquido scuro e torbido, presumibilmente utilizzata dal gestore per riversare rifiuti liquidi derivanti dalla manutenzione delle auto, quali oli di motore, liquidi refrigeranti e altre sostanze chimiche pericolose, con la concreta possibilità che siano potuti penetrare nelle falde acquifere, con grave danno ambientale.

Sono state trovate inoltre due aree che erano state di recente utilizzate per la combustione di varie tipologie di rifiuti.  A conclusione dei controlli i carabinieri hanno posto sotto sequestro una parte del terreno per una estensione di circa 4.500 mq., in cui erano presenti i veicoli e rifiuti riscontrati e hanno denunciato il titolare dell’attività per reati ambientali.

Cronaca

Catania, tentato furto di scooter in centro, arrestati due minori

I due giovani sono stati condotti nell’Istituto Penale per i Minorenni di via Franchetti, in attesa del giudizio di convalida davanti al giudice

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Hanno adocchiato uno scooter, parcheggiato in centro storico, e, con una mossa fulminea, hanno tentato di rubarlo, in pieno giorno, come se nulla fosse.

Il piano di due giovanissimi catanesi di soli 17 anni è andato in fumo, dopo che, entrambi, sono stati sorpresi dal personale di vigilanza di un negozio di via Sant’Euplio a Catania che, immediatamente, ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato.

In pochi istanti, i poliziotti della volante sono giunti sul posto e hanno raccolto gli elementi utili per individuare i due ladri che, nel frattempo, erano fuggiti in auto con a bordo altri due ragazzi, un minorenne alla guida e un maggiorenne.

Dalla testimonianza del personale di vigilanza, i due stavano passando per via Sant’Euplio e, dopo essere scesi dall’auto, hanno tagliato la catena di uno scooter, fermo nei pressi di un negozio, nel tentativo di rubarlo. Non appena hanno capito di essere stati scoperti, sono risaliti in macchina per far perdere le proprie tracce nel traffico cittadino.

Dalla descrizione dei soggetti e dalla direzione dell’auto, i poliziotti sono riusciti a intercettarli e a bloccarli in via Grimaldi.

Dopo aver identificato i quattro ragazzi a bordo, gli agenti hanno perquisito l’auto, trovando nel portabagagli un flex a batteria professionale, poco prima utilizzato per tentare di rubare lo scooter di proprietà di un dipendente di un negozio che l’aveva parcheggiato prima di andare al lavoro. Il minorenne, trovato alla guida di un’auto presa a noleggio dallo zio, è stato sanzionato per guida senza patente e riaffidato ai genitori.

I due 17enni sono stati riconosciuti dal vigilante e sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso.

Sentito il Pubblico Ministero di turno presso il Tribunale per i Minorenni, i due giovani sono stati condotti nell’Istituto Penale per i Minorenni di via Franchetti, in attesa del giudizio di convalida davanti al giudice.

 

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Cronaca

Catania, furto in una cabina elettrica, arrestati due uomini

I due fermati avevano rubato cavi in rame cablati per il collegamento tra unità periferiche e moduli, quattro batterie da 12 volt, un cavo in fibra ottica di colore blu lungo tre metri e un cavo bipolare in rame della lunghezza di cinque metri.

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A Catania i carabinieri del comando stazione di Librino hanno arrestato un 52enne residente a Noto e un 33enne di Catania  ritenuti responsabili del reato di furto aggravato in concorso ai danni della società “e-distribuzione” di materiale custodito all’interno di una cabina ubicata in via Albero. I fatti hanno avuto origine nella mattinata quando i sistemi antifurto, installati nella cabina elettrica, per rilevare tentativi di manomissione e accessi non autorizzati, hanno inviato una segnalazione automatica al dirigente responsabile della sicurezza per l’area di Catania.

Quest’ultimo ha immediatamente informato la centrale operativa del comando provinciale di Catania e il comandante della stazione di Librino, fornendo la posizione esatta della cabina interessata e i dettagli relativi all’anomalia riscontrata. Scattato l’allarme un equipaggio della Stazione di Librino presente nei pressi della località interessata, ha notato un motocarro di colore verde che transitava con andatura lenta nella zona, trasportando materiale metallico visibile nel cassone. Il mezzo è stato subito tenuto sotto osservazione, mentre un’altra pattuglia si è diretta alla cabina elettrica segnalata per effettuare il sopralluogo.

Presso la struttura, i militari hanno, chiaramente, riscontrato segni evidenti di effrazione e l’assenza di materiale elettrico, in particolare batterie e cavi in rame, da quanto indicato dai tecnici della “e-distribuzione” già presenti sul luogo.

Le informazioni acquisite sono state immediatamente diramate via radio a tutti i servizi esterni dell’Arma, informazione ricevuta anche dalla pattuglia che, nel frattempo, continuava a monitorare il veicolo sospetto in movimento.

Sulla base della corrispondenza tra il materiale rubato e ciò che appariva nel cassone del mezzo, non vi erano dubbi: si trattava della refurtiva appena asportata dalla cabina. L’intervento è scattato senza esitazioni: una volta bloccato il mezzo in via dell’Iris, gli investigatori hanno fatto scendere i due occupanti, messi immediatamente in sicurezza, per poi procedere alla perquisizione del veicolo.

Nella parte posteriore del mezzo i militari hanno, effettivamente, ritrovato l’intera refurtiva, che corrispondeva perfettamente al materiale rubato poco prima dalla cabina, consistente in cavi in rame cablati per il collegamento tra unità periferiche e moduli, quattro batterie da 12 volt di cui tre di marca FAAM e una di marca LEOCH, un cavo in fibra ottica di colore blu lungo tre metri e un cavo bipolare in rame della lunghezza di cinque metri.

I due uomini sono stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato in concorso, e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato il provvedimento mentre il costoso materiale è stato interamente recuperato, riconosciuto come parte integrante della dotazione tecnica della cabina danneggiata e restituito alla società “e-distribuzione”, alla presenza dei tecnici incaricati e del responsabile territoriale

 

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