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Biancavilla, sfruttamento nella grande distribuzione, Filcams Cgil: “Modello commerciale malato”

“La grande distribuzione è diventata una fucina di caporalato, dove lo sfruttamento del lavoro è strutturale, silenzioso e spesso coperto da una legalità solo apparente”, denuncia Davide Foti, segretario generale Filcams CGIL Catania

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A Biancavilla tiene ancora banco l’operazione della Guardia di finanza di Paternò condotta nei giorni scorsi e che ha fatto luce sulle condizioni di sfruttamento in un punto vendita della grande distribuzione.  Una operazione che ha portato all’arresto di due persone nonche alla luce lo sfruttamento perpetrato ai danni di 37 dipendenti.  La Filcams CGIL lancia un nuovo allarme: “La grande distribuzione è diventata una fucina di caporalato, dove lo sfruttamento del lavoro è strutturale, silenzioso e spesso coperto da una legalità solo apparente”, denuncia Davide Foti, segretario generale Filcams CGIL Catania.

Il sindacato ricorda come la trasformazione economica degli anni ’90 abbia convertito l’identità industriale del catanese in un modello fortemente commerciale, spinto dall’apertura massiccia di centri commerciali e grandi catene. “Già allora avevamo denunciato che si trattava di uno sviluppo squilibrato, basato su logiche predatorie, con impatti ambientali e occupazionali devastanti. I fatti ci stanno dando ragione”, afferma Foti.

 

Secondo la Filcams, la diffusione del franchising e delle esternalizzazioni nei supermercati – in particolare nei reparti affidati in appalto come pescherie, macellerie, panetterie e salumerie – ha creato una rete grigia dove i diritti sono sistematicamente calpestati. “I grandi marchi si dichiarano estranei, ma restano responsabili: usano il marchio, vendono i loro prodotti, lucrano sul modello, e poi si sfilano quando emergono abusi e illegalità”, sottolinea il segretario.

 

Il sindacato chiede una risposta concreta: “Servono protocolli di legalità territoriali condivisi con istituzioni, aziende e parti sociali. E serve un sistema efficace di monitoraggio della manodopera nel commercio, soprattutto dove si ricorre a franchising o subappalti. Senza controllo, la filiera diventa zona franca per lo sfruttamento”.

Foti conclude: “Le leggi ci sono – come la 231 e l’articolo 603 bis contro il caporalato – ma vanno applicate e rafforzate, non smantellate. Come sindacato intensificheremo il nostro lavoro, ma è il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Servono strumenti, coraggio e un fronte comune. Solo così possiamo garantire dignità e futuro alle lavoratrici e ai lavoratori del settore”

 

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Catania, CC sequestrano armi in quartiere San Cristoforo

I Carabinieri impegnati in attività investigative allo scopo di prevenire eventi delittuosi hanno trovato e sequestrato un piccolo arsenale di armi e droga

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Continua senza sosta l’azione di controllo messa in atto dai Carabinieri per contrastare il fenomeno della circolazione di armi clandestine sul territorio.  L’attenzione degli uomini del Comando Provinciale si va intensificando sulle zone più sensibili della città allo scopo di anticipare fenomeni criminali prima che sfocino in episodi di violenza. In quest’ambito gli agenti dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato armi da fuoco e sostanze stupefacenti all’interno di un’abitazione nel quartiere San Cristoforo.

L’attività investigativa che ha portato all’arresto di un uomo di 32 anni, pregiudicato e residente nella zona centrale del capoluogo etneo, ha preso avvio dopo che i militari hanno scorto l’individuo nei pressi di via del Principe, mentre si aggirava tra le palazzine con atteggiamento circospetto, guardandosi intorno con insistenza, come per accertarsi di non essere seguito.
Un comportamento che ha destato l’attenzione dei Carabinieri, i quali hanno deciso di approfondire la situazione predisponendo mirati servizi di osservazione a distanza. Proprio nel corso di uno di questi appostamenti è scattato l’intervento: i militari hanno fermato l’uomo non appena è entrato all’interno di una palazzina interessata da lavori di ristrutturazione, dando così inizio a una perquisizione che ha permesso agli investigatori di recuperare una borsa sportiva che era stata nascosta sotto una scala interna dello stabile, nella quale era custodito un mini arsenale: una pistola-fucile calibro 28, una pistola calibro 6,35 con matricola abrasa, un revolver calibro 38 con matricola abrasa, una pistola a salve calibro 9×21 e decine di munizioni di vario calibro, oltre a 35 grammi di crack in pietre a un bilancino di precisione.
Le armi, che erano ben oliate e quindi pronte all’uso, sono state subito sequestrate e verranno sottoposte ad analisi balistiche presso il Reparto Investigazioni Scientifiche RIS di Messina.

Sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, l’uomo, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva, è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, trasferito presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

 

 

 

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Catania, sei progetti per riqualificare palestre e spazi sportivi negli istituti superiori

La Città Metropolitana di Catania punta ai finanziamenti ministeriali per migliorare la qualità degli ambienti scolastici dedicati allo sport.

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La Città Metropolitana di Catania ha presentato sei progetti per la riqualificazione di palestre e aree sportive in altrettanti istituti scolastici superiori del territorio. Le proposte, elaborate per un bando ministeriale, sono attualmente in attesa di valutazione per ottenere il finanziamento.

Gli interventi riguardano l’Istituto Enrico Fermi, l’Istituto Lucia Mangano e l’Istituto Gemmellaro di Catania, l’Istituto Ettore Maiorana di San Giovanni La Punta, la succursale dell’Istituto Amari di Linguaglossa e gli spazi esterni dell’Istituto Ramacca-Palagonia.

Se finanziati, i progetti permetteranno di restituire agli studenti ambienti sicuri, moderni e funzionali, in grado di rispondere alle esigenze educative e sportive attuali.

Questa fase di progettazione – ha dichiarato il sindaco metropolitano Enrico Trantino – non è un semplice esercizio tecnico, ma un atto concreto di visione strategica. Attraverso questi progetti vogliamo creare le condizioni per un’edilizia scolastica all’altezza delle aspettative formative e sociali delle nuove generazioni.”

Le proposte progettuali sono frutto del lavoro congiunto tra l’ufficio tecnico, diretto da Francesco Nicosia, e l’ufficio di pianificazione strategica e programmazione europea guidato da Lorenzo Mari. Quest’ultimo, nato con l’obiettivo di potenziare la capacità dell’Ente di attrarre fondi e trasformarli in opportunità concrete, ha avuto un ruolo chiave nella definizione degli interventi.

Con questo approccio, la Città Metropolitana conferma una visione metodica e proattiva nello sviluppo delle infrastrutture scolastiche del territorio.

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