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In Primo Piano

Honduras, Nunzio Stancampiano lascia l’Isola dei Famosi

“Qui sto male, quindi anche io vado a casa”. L’ annuncio in diretta visibilmente provato dalle estreme condizioni di vita sull’isola.

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L’esperienza a L’Isola dei Famosi si conclude bruscamente per l’adranita Nunzio Stancampiano. L’ex ballerino di Amici, uno dei protagonisti più amati dal pubblico, ha annunciato in diretta il suo ritiro dal reality, visibilmente provato dalle estreme condizioni di vita sull’isola.

“Deluderò molte persone che mi vogliono bene, però io qui sto male, quindi anche io vado a casa”, ha dichiarato con voce rotta durante la puntata del 21 maggio. Una scelta sofferta, maturata dopo giorni di evidente disagio fisico e psicologico. La fame, la mancanza di sonno e la monotonia della vita sull’isola hanno messo a dura prova il 21enne originario di Adrano, che ha più volte espresso la propria sofferenza:

“Non ho neanche la forza di parlare. Mi sto spegnendo”.

Dietro le quinte, la tensione è esplosa nella notte precedente alla diretta. Stando al racconto di Veronica Gentili, Nunzio e l’amico Spadino sarebbero entrati nella cabina tecnica chiedendo con insistenza  – secondo alcuni naufraghi con atteggiamenti minacciosi – un pasto o una via di fuga. Un gesto che ha violato le regole del programma, ma che per Nunzio è stato dettato dalla disperazione. “È stata usata la parola ‘minaccia’, ma non fa parte dei miei comportamenti”, ha precisato, spiegando di aver chiesto una barca per poter lasciare l’isola.

Il suo addio segue quello di Camila Giorgi, uscita per motivi familiari, e porta a cinque il numero totale di ritiri dall’inizio di questa edizione. Ma quello di Nunzio è, finora, insieme a quello Spadino, il più emotivamente carico. “Non sono più felice, penso sia arrivato il momento di prendermi cura di me”, ha detto, chiudendo con sincerità una parentesi televisiva intensa, ma insostenibile.

In Primo Piano

Bronte, il nuovo piano sanitario regionale depotenzierebbe l’ospedale, proteste

“La proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, e in particolare le recenti modifiche all’assetto dei presidi, sollevano gravi interrogativi sulla loro legittimità e sulla trasparenza dei criteri adottati- si legge in una nota di Giuseppe Gullotta dell’associazione “Aiace”

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Dalla bozza del nuovo piano sanitario regionale, illustrato nei giorni scorsi ai sindaci della provincia di Catania, l’ospedale “Castiglione- Prestianni” di Bronte uscirebbe con le ossa rotta. A denunciare il depotenziamento del nosocomio è “Aiace” l’associazione a tutela dei consumatori per voce dell’avvocato Giuseppe Gullotta.

Giuseppe Gullotta-associazione “Aiace”

“La proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, e in particolare le recenti modifiche all’assetto dei presidi, sollevano gravi interrogativi sulla loro legittimità e sulla trasparenza dei criteri adottati- si legge in una nota dell’associazione “Aiace”- Le decisioni che impattano direttamente sulla salute dei cittadini non possono essere frutto di pura discrezionalità politica, ma devono basarsi su dati oggettivi e verificabili, in stretta aderenza alla normativa nazionale e regionale”.

Giuseppe Gullotta ha specificato che il “Castiglione- Prestianni” avrebbe subito un taglio netto di 30 posti letto, “senza che sia stato reso disponibile alcun report sull’occupazione e le performance dei posti letto assegnati nella precedente rete ospedaliera” dice Gullotta il quale ha sottolineato che nella precedente rete ospedaliera, il reparto di medicina dell’ospedale brontese aveva 10 posti letto ordinari e 2 in Day Hospital, per un totale di 12 posti letto.  Ora, la nuova proposta prevede un’ulteriore riduzione a soli 8 posti letto in degenza ordinaria.

“Con quale criterio si diminuiscono i posti letto che, al contrario, dovrebbero essere aumentati- si domanda l’avvocato Giuseppe Gullotta- Tenendo conto dei principi generali stabiliti dal Decreto Balduzzi il pronto soccorso di base deve servire un bacino minimo di 80.000 abitanti e registrare almeno 20.000 accessi l’anno- dice Gullotta- Il comprensorio di Bronte, pur essendo montano, conta circa 50.000 abitanti e il suo pronto soccorso registra circa 15.000 accessi l’anno.

Facendo una semplice proporzione matematica, se il comprensorio fosse di 80.000 abitanti, gli accessi sarebbero circa 24.000 l’anno, un numero impressionante che supera gli standard minimi di un presidio di base.

Questo dimostra che il pronto soccorso di Bronte non può essere considerato un semplice pronto soccorso di zona disagiata, ma un presidio con un’attività proporzionalmente superiore, che merita un riconoscimento adeguato nella rete”. Alla fine analizzando la bozza del nuovo piano sanitario “sparirebbero- dicono da Bronte-i reparti di ortopedia, ostetrici e ginecologia, pediatria, neonatologia”.

Gullotta chiude dicendo che i tagli appaiono “arbitrari e dannosi per la salute dei cittadini. È tempo che la politica ascolti le esigenze del territorio e si basi su dati concreti per garantire un diritto fondamentale come quello alla salute”. Per lunedì il sindaco Pino Firrarello ha convocato una riunione con i sindaci dei comuni limitrofi del comprensorio, le organizzazioni sindacali e l’associazione  “Aiace”.

 

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Cronaca

Motta S. Anastasia, controlli straordinari dei carabinieri per la sicurezza urbana e la legalità

Nei giorni scorsi il sindaco Antonio Bellia aveva inoltrato una missiva alla compagnia carabinieri paternese per chiedere una maggiore intensificazione dei controlli sul territorio urbano ed extraurbano. 

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I militari dell’Arma della compagnia di Paternò hanno svolto un’intensa attività a Motta Sant’Anastasia, mirata alla prevenzione dei reati e al contrasto dell’illegalità diffusa.

L’operazione ha visto l’impiego dei carabinieri della locale Stazione, affiancati da altri equipaggi che, nel corso dei servizi, hanno pattugliato le principali arterie stradali e le aree residenziali del centro urbano, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire una presenza attiva e visibile sul territorio.

Nel dettaglio, sono state controllate 118 persone, di cui 49 con precedenti di polizia o penali, e 55 veicoli. Particolare attenzione è stata rivolta al rispetto delle norme del Codice della Strada, a tutela di tutti gli utenti, automobilisti e pedoni, e sono state contestate 7 violazioni, 4 delle quali per guida di motoveicoli senza casco, per le quali sono state ritirate le carte di circolazione dei mezzi, e le altre per guida con il cellulare, con decurtazione complessiva di 25 punti dalle patenti di guida.

Controllato un giovane, trovato in possesso di una dose di marijuana a uso personale e, pertanto, segnalato alla Prefettura quale assuntore di droghe.

L’azione preventiva ha incluso anche il controllo di 11 esercizi commerciali, in un’ottica di monitoraggio delle attività economiche locali e di contrasto a possibili situazioni di illegalità. Da ricordare che nei giorni scorsi il sindaco Antonio Bellia aveva inoltrato una missiva alla compagnia carabinieri di Paternò per chiedere una maggiore intensificazione dei controlli sul territorio urbano ed extraurbano.

Alla base della  richiesta la forte preoccupazione manifestata dai cittadini mottese  per i furti di auto che si sarebbero registrati nell’ultimo periodo sia in centro che in periferia: un incremento di furti che avrebbe ingenerato delle forti “preoccupazioni tra i cittadini e un peggioramento della qualità della vita”.

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