“Il consiglio comunale “aperto” andato in scena giovedì si è rivelato l’ennesima occasione mancata” A dirlo i componenti del gruppo politico “Voce” che criticano l’esito dei lavori del consesso civico di giovedì sera a Paternò, convocato, in seduta straordinaria, urgente e aperta, dal presidente del consiglio Marco Tripoli su richiesta del sindaco Nino Naso. Assise civica chiamata ad affrontare la problematica legata alla sicurezza in città. Presenti il presidente ARS Gaetano Galvagno e il deputato nazionale Francesco Ciancitto.
Le critiche del gruppo “Voce” seguono quelle espresse, nelle scorse ore, dal PD e dall’associazione “L’Aria Nuova”.
“ Un consiglio “aperto” in cui, oltre alla giunta ed i rappresentanti istituzionali esterni, è stato negato ogni spazio alle realtà del territorio, alle associazioni e ai cittadini. Non un confronto, ma un processo sommario, un atto politico tendente più alla denigrazione del Sindaco che alla discussione delle effettive modalità di risoluzione dei problemi di sicurezza del nostro paese- scrive il gruppo “Voce” che parla di un consiglio in cui sono state fatte proposte “superficiali”.
“Da oltre un anno siamo impegnati concretamente con le comunità straniere di Paternò, costruendo percorsi veri di inclusione, lavorando al fianco di realtà sociali e religiose, ascoltando i bisogni, favorendo il dialogo e la convivenza. Lo abbiamo fatto anche scrivendo ufficialmente all’amministrazione una lettera con proposte precise, dettagliate e realizzabili. Lettera che, ad oggi, è stata del tutto ignorata”.
Nella lettera i componenti del Gruppo “Voce” hanno chiesto se l’amministrazione ha intenzione di istituire un tavolo permanente con le associazioni impegnate sul tema; se esiste una strategia di intervento già delineata o se ne stia elaborando una; se il comune abbia partecipato a bandi nazionali o regionali e se intenda farlo; se l’amministrazione sia disposta a collaborare con associazioni iscritte al Registro, come Penelope, ad esempio attraverso l’utilizzo di spazi pubblici; quale sia lo stato del dialogo con la Prefettura in merito allo sgombero della zona di Ciappe Bianche; se è stato attivato un dialogo con la Protezione Civile Regionale per la gestione di emergenze (maltempo, accoglienza temporanea); se c’è l’intenzione di cercare maggiori fondi per la Bisaccia del Pellegrino e le associazioni caritative che operano sul territorio.
“A queste domande non è mai arrivata alcuna risposta. Dopo mesi di riunioni con ANPAS, CGIL, Bisaccia del Pellegrino e altri attori sociali, tutto si è fermato a ottobre 2024- dice “Voce” – Non solo non sono arrivate risposte, ma neanche è stato fatto nulla per accedere ai numerosi fondi PNRR disponibili per interventi sull’integrazione, sull’emergenza abitativa, sulla marginalità. Le occasioni c’erano, ma non sono state colte. L’amministrazione chiede “responsabilità”, però non ci ha voluto ascoltare quando l’abbiamo chiamata in causa” .
Da qui la proposta sulla questione del gruppo “Voce”: “La nostra proposta: sicurezza, legalità, integrazione. È giusto rafforzare i controlli sul territorio. È giusto garantire la sicurezza. Ma è altrettanto giusto costruire percorsi di integrazione veri, stabili, condivisi. È giusto coinvolgere la comunità islamica locale – in gran parte composta da musulmani sunniti – perché diventi parte attiva nella costruzione di una convivenza fondata sul rispetto reciproco, sulla legalità, sulla collaborazione tra cittadini, forze dell’ordine e istituzioni. Noi di “Voce” non ci fermiamo”.