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Cronaca

Catania, arrestato minorenne per detenzione di droga ai fini di spaccio

Le indagini hanno fatto emergere il modus operandi dello spacciatore, il quale riceveva le “ordinazioni” di droga telefonicamente, per poi concordare un appuntamento per la cessione, e limitare la propria presenza su strada

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Aveva organizzato una vendita di droga a clientela “selezionata”, al riparo da occhi indiscreti e solo “su ordinazione”, il 17enne che è stato arrestato in flagranza dai carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari avevano appreso dell’esistenza di una piazza di spaccio di droga nei pressi di Piazza Aristotele, nel popoloso quartiere di Villaggio Sant’Agata.

Le indagini hanno fatto emergere il modus operandi dello spacciatore, il quale riceveva le “ordinazioni” di droga telefonicamente, per poi concordare un appuntamento per la cessione, e limitare, in tal modo, la propria presenza su strada e, di conseguenza, anche il rischio di imbattersi in un occasionale controllo da parte delle forze dell’ordine.

I carabinieri hanno discretamente vigilato l’intera area, notando ad un certo punto l’arrivo del 17enne a bordo di uno scooter. Il giovane si è dunque avvicinato ad un altro ragazzo a piedi, un catanese di 23 anni, cedendogli un piccolo involucro in cambio di una banconota.

Accertata la modalità di spaccio, gli investigatori sono intervenuti e, mentre un militare ha bloccato l’acquirente, recuperandola dose di marijuana appena ricevuta, l’altro ha inseguito il 17enne che, vistosi scoperto, si è nascosto nella toilette di un bar situato là vicino, con l’intento di disfarsi della droga gettandola nello scarico del wc.

L’intervento del carabiniere che lo ha bloccato e messo in sicurezza, ha anche evitato che la marijuana andasse dispersa: appena in tempo, il militare è riuscito a tirare fuori dall’acqua due dosi di marijuana, confezionate in egual maniera a quella appena sequestrata all’acquirente.

Per tal motivo, il 17enne è stato arrestato dai carabinieri e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso il Centro di Prima Accoglienza catanese di via Franchetti.

 

Cronaca

Catania, ex libraio vittima del racket si rifà una vita a Bologna, ma lo Stato gli revoca il beneficio

Il beneficio economico che gli era stato inizialmente concesso gli è stato revocato e ha ricevuto una cartella esattoriale che gli chiede la restituzione dell’intera cifra pari a circa 150 mila euro

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FOTO ANSA

“Lo Stato mi aveva riconosciuto vittima della mafia, ma mi vuole togliere tutto quello che mi aveva dato e non so come fare”. A parlare è Maurizio Di Stefano, ristoratore a Bologna. Quasi quindici anni fa era stato costretto a chiudere la libreria in centro a Catania dopo aver denunciato e sfidato la mafia, stremato dal racket: dopo le ennesime intimidazioni subite, maturò la convinzione che non c’erano più le condizioni per lavorare serenamente.

Andato via dalla Sicilia, è ripartito a Bologna, con un’avventura imprenditoriale completamente diversa, aprendo locali di cucina con specialità della sua terra di origine.  Ha potuto farlo grazie, anche, ai soldi ricevuti dal fondo per la solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e usura.

Dopo una lunga istruttoria e dopo aver acquisito pareri favorevoli dalla Procura di Catania e da altre istituzioni, nel 2017 il commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura decretò un’elargizione di circa 150 mila euro, somma che Di Stefano ha investito nella nuova attività: ora gestisce il locale “Liccu” in via Ranzani.

Ma da qualche anno il ristoratore è alle prese con una nuova battaglia giudiziaria. Il beneficio economico che gli era stato inizialmente concesso, infatti, gli è stato revocato e ha ricevuto una cartella esattoriale, dall’Agenzia delle Entrate, che gli chiede la restituzione dell’intera cifra. I procedimenti penali aperti a Catania dalle sue denunce sono andati avanti, ma “solo” per il reato di usura aggravata, mentre le ipotesi di estorsione, inizialmente formulate dalla Procura, sono state archiviate.

Questo, secondo il tribunale civile di Catania che ha respinto un primo ricorso, fa venir meno i presupposti di legge per accedere al fondo antiracket. Di Stefano ha impugnato la cartella esattoriale e attende l’udienza nel 2026. “Ma al di là della mia vicenda personale, quello che è successo è un brutto segnale per tutti: chi è stato vittima di crimini di mafia dovrebbe avere il diritto di potersi affidare e fidare dello Stato”, dice.

 

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Cronaca

Zafferana Etnea, in montagna per scaricare rifiuti, ma il camion si ribalta: denunciato 51enne

Nei paesi pedemontani, un fenomeno particolarmente insidioso è lo smaltimento illecito dei rifiuti, che danneggia l’ambiente e alimenta circuiti illegali, anche di natura organizzata. In questi luoghi poco trafficati vengono scaricati materiali di ogni genere

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I carabinieri del comando stazione di Zafferana Etnea sono stati impegnati in un’attività finalizzata a reprimere condotte che ledono il patrimonio ambientale, tutelando il territorio e la salute pubblica.

Nei paesi pedemontani, un fenomeno particolarmente insidioso è lo smaltimento illecito dei rifiuti, che danneggia l’ambiente e alimenta circuiti illegali, anche di natura organizzata. In questi luoghi poco trafficati, infatti, vengono scaricati materiali di ogni genere perché i malviventi credono di non essere visti.

“A tal proposito questo intento non è andato a buon fine per un 51enne residente a Santa Venerina – scrivono dal comando provinciale- peraltro titolare di una ditta di servizi ambientali con sede a Valverde. regolarmente iscritta per lo smaltimento di residui provenienti da lavori di giardinaggio”.

I carabinieri sono infatti intervenuti in via Monte Perillo, a seguito della segnalazione di un autocarro ribaltato sulla sede stradale, trovando un furgone adibito al trasporto di rifiuti di vario genere, che si era rovesciato durante la marcia, ostruendo completamente la carreggiata e riversando sulla strada un ingente quantitativo di scarti plastici, legname, residui di lavorazioni e altri materiali.  Dopo aver accertato che nel mezzo non vi era alcuna persona, i militari dell’Arma hanno avviato le indagini per ricostruire la vicenda e sono risaliti all’intestatario del furgone.

Sono poi stati ascoltati alcuni testimoni che avevano visto quel camion percorrere quella via stretta e ripida, con la parte posteriore piena di rifiuti di vario tipo, fino a perdere aderenza e, quindi, ribaltarsi, scaricando in strada tutto il materiale.  Immediate sono scattate le ricerche del conducente che, dopo il ribaltamento, era scappato nelle campagne circostanti, ma è stato trovato sempre in zona. Messo dinanzi all’evidenza dei fatti il 51enne ha ammesso che intendeva smaltire il carico “in una zona appartata di montagna confidando che non sarebbe stato notato” scrivono i carabinieri.

L’imprenditore è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti, mentre l’autocarro è stato posto sotto sequestro e per la rimozione e lo smaltimento del materiale sparso sulla carreggiata è stata attivata una ditta specializzata.

 

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