La questione randagismo a Paternò torna al centro del dibattito cittadino, con sviluppi significativi che fanno sperare in una svolta.
In una nota diffusa alla stampa, il presidente dell’UPA (Uniti per gli Animali) Paternò, Giuseppe Panassidi, ha ripercorso le tappe di quella che definisce una lunga stagione di opacità e personalismi, denunciando gravi criticità nella gestione del fenomeno da parte del Comune.
Panassidi sottolinea come, a dispetto delle promesse elettorali del 2017 del sindaco Nino Naso, l’amministrazione abbia gestito per anni il randagismo in modo propagandistico, escludendo parte del volontariato storico dalla partecipazione attiva. Nel 2021 è stato inaugurato un rifugio provvisorio presso l’autoparco comunale, struttura però giudicata non conforme alle normative vigenti da parte dell’ASP di Catania, a seguito di un sopralluogo. La gestione è stata affidata, secondo il presidente dell’associazione in modo celato e senza criteri trasparenti a una sola associazione, escludendo le altre realtà locali che da anni si impegnano sul campo.
Solo di recente, con l’arrivo dell’assessore Francesca Coluccio, qualcosa ha cominciato a cambiare. Dopo diverse segnalazioni, tra cui quelle dell’UPA, sono emerse gravi irregolarità nella gestione della struttura.
Il 15 marzo 2025 un sopralluogo congiunto con la Polizia Municipale ha portato alla chiusura temporanea del rifugio. Gli animali sono stati trasferiti lo scorso 17 luglio in una struttura convenzionata, in attesa di lavori di adeguamento. Per domani, 23 luglio, è previsto un nuovo sopralluogo tecnico. Tra gli obiettivi figurano la realizzazione di una sala per la microchippatura gratuita dei cani di proprietà, un’area di degenza per gatti sterilizzati e la possibile attivazione, in sinergia con l’ASP, di un presidio locale per la sterilizzazione.
Panassidi evidenzia inoltre che l’associazione uscente ha rassegnato le dimissioni, dichiarando di aver puntato a una convenzione remunerata piuttosto che a un protocollo d’intesa fondato sulla gratuità. UPA, dal canto suo, si è detta pronta a offrire una turnazione gratuita dei volontari per la futura gestione del rifugio.
Non manca la critica all’atteggiamento dell’amministrazione, accusata di aver ignorato la proposta, anch’essa gratuita, di un software gestionale per il censimento dei cani. Uno strumento utile a garantire tracciabilità e trasparenza, ma mai preso in considerazione. Al suo posto, il Comune pubblica un elenco obsoleto, aggiornato a circa sei mesi fa.
Panassidi conclude con un appello: “Il volontariato non è un hobby né una passerella politica. È un impegno serio, da condurre nel rispetto delle regole, da parte sia dei volontari che dell’ente pubblico. Confidiamo che l’assessore Coluccio, così come ha dimostrato di voler fare, prosegua nel suo operato con il massimo rigore, assicurando il pieno rispetto delle regole e pretendendo lo stesso livello di correttezza anche da parte dei volontari coinvolti, sempre nel rispetto del benessere dei nostri amici animali.”
L’assessore Coluccio: «Serve collaborazione, un passo avanti è stato compiuto»
La dichiarazione dell’assessore Coluccio : «Stiamo cercando, con i mezzi che abbiamo a disposizione, di regolarizzare una situazione che rischia di compromettere il benessere degli animali e di gravare ulteriormente sulle casse comunali. Il fenomeno del randagismo necessita di un’azione congiunta, anche con i volontari, che nel rispetto delle regole potranno aiutarci ad arginare il fenomeno, promuovendo le adozioni. Credo che un poderoso passo in avanti sia stato compiuto; adesso confidiamo nella collaborazione degli uffici e dell’ASP».
Una dichiarazione questa che segna, certamente, una ulteriore apertura al dialogo e alla collaborazione con il mondo del volontariato.