La Cisl di Catania, insieme alla federazione Fnp, ha presentato un dossier al Tavolo della Salute dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Catania con quattro proposte chiave per una riorganizzazione sanitaria più efficace e sostenibile. L’obiettivo è superare le attuali inefficienze e frammentazioni, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni. Questo sforzo si inserisce nel contesto della riforma prevista dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dal DM 77/2022.
Le proposte, presentate dai segretari Maurizio Attanasio (Cisl) e Giacomo Giuliano (Fnp), mirano a creare un modello sanitario coerente con le reali esigenze del territorio e capace di rispondere alla crescente domanda di assistenza. Ecco le aree d’intervento:
- Integrazione del Sistema 118: Attualmente, il servizio di emergenza/urgenza è spesso precario e separato dal resto della rete sanitaria. La Cisl propone di integrarlo pienamente con pronto soccorso, case e ospedali di comunità e medicina generale. Un’integrazione che lo renderebbe parte integrante della programmazione sanitaria, valorizzandone il ruolo strategico.
- Potenziamento dell’Assistenza Territoriale: Per alleggerire la pressione sugli ospedali, è fondamentale rafforzare la medicina territoriale, rendendola il perno della presa in carico, soprattutto per i pazienti con patologie croniche. Ciò significa valorizzare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), garantendo a medici e operatori risorse e strumenti omogenei su tutto il territorio provinciale.
- Coinvolgimento dei Privati Accreditati: Il sistema sanitario include una componente significativa di strutture private accreditate. La Cisl chiede che questi soggetti vengano esplicitamente conteggiati nella programmazione della rete ospedaliera. È necessario un confronto per definire criteri di trasparenza e appropriatezza che li integrino in modo coordinato con l’offerta pubblica.
- Tutela del Lavoro e CCNL: La proposta più “corposa” riguarda la tutela dei lavoratori nei servizi gestiti da enti privati. La Cisl ha riscontrato casi in cui i bandi non richiamano l’obbligo di applicare i Contratti Collettivi Nazionali (CCNL) più rappresentativi. Questo crea incertezza per i lavoratori e rischia di compromettere la qualità del servizio. Per questo, si chiede di definire requisiti minimi di trasparenza per gli accreditamenti e l’obbligo di applicare i CCNL di settore per garantire dignità lavorativa e omogeneità di trattamento.
Secondo Attanasio e Giuliano, queste proposte sono indispensabili per superare le frammentazioni del sistema e garantire che la riorganizzazione sanitaria avvenga in modo sostenibile e centrato sulle persone. In particolare, la richiesta di tutela dei lavoratori riflette l’importanza di assicurare che l’intero sistema, sia pubblico che privato, funzioni in modo coerente e con standard di qualità elevati.