Prevenzione, gusto, spettacolo. Questo il mix giusto dell’evento “A Scacciata per scacciare il cancro”, giunto alla dodicesima edizione, promosso dalla LILT di Catania e dalla sua delegazione belpassese con il patrocinio del Comune di Belpasso, che si è svolto nel Giardino “Martoglio” della “scacchiera dell’Etna”. Al centro dell’iniziativa la gustosa scacciata siciliana e la zuppa di ceci, che gli intervenuti hanno potuto degustare versando un piccolo contributo, grazie al quale sul territorio ricadranno visite ed esami diagnostici.

Ad aprire la serata è stata l’inaugurazione del “Cielo della vita”, un tetto colorato all’uncinetto che, adesso adorna uno dei viali del “Giardino Martoglio”, realizzato dalle ricamatrici del gruppo “A mastra” che hanno cucito tanti esagoni colorati che, uniti, hanno impresso una nota di fantasia al giardino. L’altra iniziativa delle ricamatrici è stata quella della creazione di una coperta, anch’essa destinata alla raccolta fondi, sorteggiata nel corso dell’evento.

Intervenendo, la Vicepresidente della LILT di Catania, Claudia Doria, ha ricordato Susanna Prezzavento, volontaria che ha contribuito a tante attività della delegazione belpassese, scomparsa domenica mattina. Poi, ha lanciato un accorato appello a favore della prevenzione: “Quando non ci si sottopone a visite e controlli, ed alcune volte questo si fa per paura di una diagnosi, dovete sapere che il cancro ringrazia”. Il responsabile della delegazione belpassese LILT, Gino Asero, ha espresso riconoscenza ai tanti presenti che acquistando un semplice pezzo di “scacciata” hanno consentito ulteriori occasioni di prevenzione a beneficio del territorio.

Sul fronte spettacolo, l’evento presentata da Anna Giarratana, ha visto le esibizioni musicali della “Lennon School” e della “Note Italiane Band”, e degli attori Domenico Centamore e Giuseppe Castiglia. “Svolgo il lavoro che ho sempre sognato- ha detto Centamore- e sono qui non solo per intrattenervi, ma per una causa importante, la prevenzione, che tutti indistintamente siamo chiamati ad abbracciare”. Chiude Castiglia: “Ci rechiamo dal medico quando siamo ammalati, ma come dice una frase nota che faccio mia, prevenire è meglio che curare”.