Anche ieri – ancora una volta – la sbarra del Presidio Ospedaliero Santa Marta e Santa Venera di Acireale è rimasta abbassata davanti ad un mezzo di una delle Misericordie afferente al Comitato Provinciale delle Misericordie di Catania. A bordo del pulmino adibito a trasporto disabili, rimasto bloccato per oltre un’ora, era presente una paziente che aveva appena usufruito di un intervento specialistico presso la struttura sanitaria pubblica. Alla base, l’ennesima richiesta di pagamento della sosta, per aver sforato il tempo massimo di stazionamento all’interno della struttura.
I volontari, dopo aver cercato di dialogare con l’operatrice della Cooperativa Sociale “Eco-Tourist” che gestisce le aree di sosta all’interno di diversi ospedali catanesi, sono stati costretti ad allertare le forze dell’ordine attraverso il numero di emergenza 112. «Abbiamo atteso per un po’ le forze dell’ordine – hanno commentato i volontari – ma vedendo che la nostra paziente accusava uno stato di malessere generale legato al post intervento, abbiamo preferito far prevalere il suo benessere, pagando il ticket per “liberare” il mezzo tenuto in ostaggio».
Gli operatori della Misericordia, prima di contattare le forze dell’ordine, avevano anche invitato l’operatrice a far recapitare all’Associazione l’eventuale sanzione amministrativa dovuta per il mancato pagamento attraverso i canali ordinari, chiedendo allo stesso tempo di liberare immediatamente il mezzo con la paziente a bordo. Richiesta che è stata respinta categoricamente. «Siamo ancora una volta davanti ad un diritto alla salute leso, a discapito dei cittadini bisognosi di cure» ha affermato il Presidente Provinciale delle Misericordie di Catania Alfredo Distefano. «Abbiamo inviato da mesi una nuova nota al Prefetto di Catania ma non abbiamo ricevuto riscontro ufficiale».
Da oltre due anni, ricordiamo, le Misericordie della Provincia di Catania denunciano questa stortura gestionale, con la cooperativa che pretende il pagamento di somme al superamento dei 15 minuti di permanenza all’interno degli ospedali. Una tempistica evidentemente insufficiente per garantire un’assistenza adeguata ai pazienti trasportati. A nulla è valso l’intervento dell’allora Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi la quale sollecitava le Direzioni Generali degli ospedali interessati ad una rapida soluzione del problema. Inoltre, non si è proceduto nemmeno alla convocazione di un tavolo tecnico con la Cooperativa come da tempo le Misericordie auspicano. «I Prefetti cambiano, i Direttori Generali pure, ma il problema persiste a discapito dei cittadini» conclude il Presidente Distefano.