Un vasto incendio è divampato nella tarda serata di ieri nella zona industriale di Catania, in località Ponte Primo Sole, coinvolgendo un centro benessere e diverse attività commerciali adiacenti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Catania con il personale del distaccamento Sud, una squadra dalla sede Centrale, i Vigili del Fuoco volontari del distaccamento di Maletto, un’autoscala e numerose autobotti di supporto. All’arrivo delle squadre, le fiamme risultavano già generalizzate e interessavano più fabbricati distinti, rendendo necessario un intervento immediato con l’impiego di tutte le risorse disponibili. L’incendio ha coinvolto complessivamente tre edifici.
A supporto delle operazioni sono intervenuti anche il Corpo Forestale e la Protezione Civile. Sul posto era presente il Funzionario di Servizio dei Vigili del Fuoco, che ha diretto e coordinato le operazioni di spegnimento. Le squadre hanno operato su più fronti per contenere le fiamme, mettere in sicurezza le strutture interessate ed evitare la propagazione dell’incendio agli edifici limitrofi. Le operazioni di spegnimento si sono protratte per tutta la notte e, al momento, sono ancora in corso le attività di bonifica.
La Fiom Cgil di Catania denuncia con fermezza lo stato di grave abbandono in cui versa la zona industriale della città, emerso ancora una volta in tutta la sua drammaticità con il gravissimo incendio verificatosi nella notte appena trascorsa in un’area adiacente allo stabilimento ST Microelectronics, che ha costretto l’azienda a evacuare i lavoratori per ragioni di sicurezza.
“Si tratta del terzo incendio registrato dalla scorsa estate a oggi. Un dato che non può più essere liquidato come una casualità. – dice la segretaria generale della Fiom etnea, Rosy Scollo- Le cause del rogo di stanotte non sono ancora state chiarite: sappiamo soltanto che l’incendio è partito da un centro estetico situato nelle immediate vicinanze di un’area industriale strategica. Le aziende subiscono danni diretti e indiretti, i lavoratori vengono esposti a rischi inaccettabili, la continuità produttiva viene compromessa.
La zona industriale è inoltre poco illuminata, priva di adeguati sistemi di sorveglianza, senza infrastrutture di prevenzione e gestione delle emergenze degne di questo nome. Mancano parametri basilari di sicurezza che dovrebbero essere scontati in un’area che ospita imprese strategiche e migliaia di lavoratori. In queste condizioni, parlare di attrazione di nuovi investimenti a Catania suona semplicemente irrealistico.
A rendere il quadro ancora più paradossale è un dettaglio che non può essere ignorato: l’incendio si è sviluppato mentre pioveva. Un simbolo amaro di una città in cui, quando piove, tutto si blocca e si allaga, dal centro storico alla stessa zona industriale, senza che questo impedisca il verificarsi di eventi potenzialmente devastanti come un incendio notturno”.