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Cronaca

Terremoto Santo Stefano 2018 sull’Etna: ancora lungo l’iter per la ricostruzione

E’ ancora emergenza nei paesi dell’Etna, ad un anno dal sisma di Santo Stefano

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E’ trascorso un anno dal sisma del 26 dicembre del 2018. Una scossa di terremoto alle 3.19 di magnitudo 4.8,ad una profondità di meno di un chilometro, che sconvolse la vita  di migliaia di persone, provocando danni e distruzione. Ventotto le persone ferite, dieci soccorse dalle ambulanze e in molti sotto choc. I paesi più colpiti furono Zafferana Etnea (con la frazione di Fleri), Acireale (con la frazione di Pennisi), Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina con danni a case e chiese, tra cui la Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. A Pennisi si registrarono dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Altre antiche costruzioni crollarono a Fleri, Santa Venerina e Zafferana. Un sisma che ha avuto come conseguenze 3500 ordinanze di sgombero, circa 9 mila persone sfollate, l’80% delle chiese inagibili.

Per la ricostruzione il Governo centrale ha nominato come commissario  Salvatore Scalia, ex procuratore della Repubblica di Catania. Un anno dopo la violenta scossa i territori dell’Etna ne portano ancora i segni. Tanto che è stata necessaria una proroga di 12 mesi dello stato di emergenza approvata dal consiglio dei ministri. La senatrice del Movimento Cinque Stelle Tiziana Drago ha partecipato, lo scorso 24 dicembre, a un incontro del Cor, Centro di Coordinamento Regionale della Protezione Civile, nella sede di San Giovanni La Punta per affrontare con il commissario per l’Emergenza Angelo Borrelli e altri vertici istituzionali alcune delle criticità relative al sisma di Santo Stefano.

<<Nello specifico – spiega la senatrice- con i sindaci abbiamo affrontato il nodo della lentezza dell’accreditamento del Cas, il contributo di autonoma sistemazione erogato a chi ha l’abitazione inagibile, e vi sono diverse pendenze arretrate che abbiamo sollecitato affinché il tutto venga liquidato il prima possibile. Così proprio il 24 dicembre è avvenuto l’accreditamento del Cas pendente relativo ai mesi di febbraio (una integrazione mancante), settembre, ottobre e novembre per una cifra complessiva di circa 800mila euro>>. Inoltre la senatrice Drago ha specificato che sono state già esitate circa 100 domande di ristrutturazione per un totale di circa un milione e 700 mila euro: <<Ancora però ve ne sono diverse centinaia da vagliare e di conseguenza stiamo cercando di velocizzare l’iter e la macchina burocratica- ha concluso la senatrice penta stellata- In questo senso grazie all’impegno del Governo i Comuni colpiti dal sisma potranno avvalersi di fondi dedicati per nuove assunzioni di personale negli uffici. Sono queste, il Cas e I contributi per le piccole ristrutturazioni, le impellenze che  si dovrebbero sbloccare dando così risposte immediata alla popolazione>>.

Esprime preoccupazione sulla lentezza dell’iter relativo alla ricostruzione il commissario Scalia. << Sono privo di una sede, di personale, mi sento un po’… un mendicante, potremmo ricostruire con una certa celerità, se la nostra struttura funzionasse”. Lo ha detto in una intervista al giornale radio Rai il magistrato Salvatore Scalia: <<Le somme stanziate ad oggi per la ricostruzione ammontano a “240 milioni” che sono spalmati in cinque anni – ha spiegato il magistrato – quindi bisognerà trovare una soluzione per far si che la gente possa accedere al credito con una certa facilità e per questo ho chiesto anche alla Banca D’Italia di avere una riunione con le banche del territorio. Quanto un terremoto con migliaia di persone fuori casa ha diritto di avere una priorità>>. Per Scalia <<bisogna varare una legge sui terremoti. L’indomani del terremoto, parte l’emergenza, due giorni dopo parte la ricostruzione, con la imposizione alle amministrazioni che ti devono fornire il personale a darti immediatamente risposte. In questi due mesi di solitudine, di difficoltà, sono stato più volte sul punto di dire: vi prego di sostituirmi. Non l’ho fatto, perché penso che posso essere utile a queste popolazioni, per questo rimango>>, conclude il commissario.

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Cronaca

Adrano, consegnati i lavori per la realizzazione della Casa della Comunità

La struttura è classificata come “hub”, e avrà al suo interno dei servizi aggiuntivi rispetto alla “spoke”, quali punto prelievi, radiologia e Consultorio.

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Sono stati consegnati, ieri, i lavori per la realizzazione della Casa di Comunità di Adrano.

L’iter burocratico rappresenta un primo significativo passo in avanti per la realizzazione dell’opera che, secondo le intenzioni, punterebbe a migliorare e ad ottimizzare l’offerta sanitaria pubblica nel territorio. La Casa di Comunità di Adrano è classificata come “hub”, e avrà al suo interno dei servizi aggiuntivi rispetto alla “spoke”, quali punto prelievi, radiologia e Consultorio.

L’intervento è finanziato con le risorse della Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ha un importo complessivo di 1.656.132,80 euro. L’opera deve essere ultimata entro dicembre 2025.

Alla consegna dei lavori il responsabile unico del progetto (RUP), Nicolò Alberio, la Direzione dei lavori e i rappresentanti dell’impresa aggiudicataria.

Il progetto rientra nel programma più ampio delle 29 Case di Comunità per le quali l’Asp di Catania ha ottenuto i finanziamenti per creare presidi aperti 24 ore su 24, sette giorni sette, in cui i cittadini potranno trovare un’offerta integrata di servizi assistenziali, quali medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia e di comunità, insieme ad altri professionisti sanitari, che opereranno in sinergia e saranno supportati da adeguata strumentazione diagnostica per l’espletamento delle funzioni.

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Cronaca

Catania, morta Maria Fascetto Sivillo, l’ex giudice che portò alla sospensione dal CSM delle consigliera Natoli

Era da tempo malata. La notizia del decesso è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina il quale afferma che è “stata uccisa dalla giustizia italiana”

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E’ morta a Catania l’ex giudice Maria Fascetto Sivillo che è stata al centro del caso che ha portato alla sospensione della consigliera laica del Csm Rosanna Natoli, di area Fdi.

Era da tempo malata. La notizia del decesso è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina.

Per il penalista Maria Fascetto Sivillo “è stata uccisa dalla giustizia italiana la notte scorsa”. “Siamo pronti per agire – annuncia l’avvocato Taormina – contro chi ne ha provocato la morte facendola ammalare di cancro per abbassamento delle difese immunitarie dovuti alle incredibili cattiverie da cui è stato attinto un magistrato serio, onesto e preparato che è stato massacrato per aver avuto il coraggio di scoperchiare il verminaio”.

 

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